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I meloniani ciriacesi si preparano al congresso e lanciano la sfida ai "democristiani"

D'Agostino vuole strutturare il circolo a livello territoriale: ecco le sue parole

Giorgia Meloni

Giorgia Meloni

Prima si eleggeranno i dirigenti provinciali, poi quelli ciriacesi. Insomma, per Fratelli d’Italia è tempo di bilanci e di congressi. Per la sezione di Cirié si tratta di un momento particolare. Dieci anni fa, poco prima delle elezioni politiche, veniva infatti fondata la sezione cittadina.

Durante le vacanze di Natale del 2012 il partito si era costituito a livello nazionale, sotto la direzione di figure come Guido Crosetto, Ignazio La Russa e Giorgia Meloni. La parabola nazionale di FdI ormai è nota a tutti. I meloniani sono riusciti a trasformare un partito dello zerovirgola in partito a una cifra percentuale.

Poi è arrivata la doppia cifra e infine i sondaggi li hanno premiati come primo partito della Penisola. La mossa strategica che ha premiato la formazione di estrema destra è stata l’opposizione al governo Draghi, il cui sostegno ah definitivamente affossato i cugini di Lega e Forza Italia ma non solo: anche PD e 5Stelle ne avevano fatto le spese.

Davide D'Agostino

“Ora che le prime linee sono impegnate nel governo della Nazione - spiega Davide D’Agostino, consigliere comunale e dirigente territoriale del partito - è necessario strutturarsi anche a livello territoriale. Lo facciamo per rispondere alle esigenze delle persone, che spesso si rivolgono a noi”.

L’idea è quella di “creare una linea di collegamento tra Roma e i territori”. La rete di militanti iscritti al partito tra Cirié e dintorni è ormai cresciuta fino a toccare le centocinquanta persone. Un percorso lungo ma gratificante: “Dal 2013 siamo cresciuti tutti - sorride D’Agostino - e da noi sono arrivate tante persone, anche chi magari ai tempi del PdL era diventato più scettico”.

Il territorio ciriacese, in generale, non si tratta neanche di un “feudo” facile da espugnare: “Qui c’era una tradizione legata al centrosinistra e all’area popolare della Democrazia Cristiana, mentre oggi a rappresentare il territorio negli enti sovraordinati ci sono io”.

D’Agostino è infatti consigliere metropolitano, mentre in Regione non c’è nessun consigliere che provenga dal territorio. Né con Cirio né contro Cirio. “E quindi la capacità dei nostri territori di essere rappresentati è un po’ azzoppata. Noi però vorremmo creare un’alternativa”.

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