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Luciana Littizzetto entra nella squadra del Salone del Libro con delega alla Leggerezza

La showirgl, scelta dalla nuova direttrice Annalena Benini, dice: "La leggerezza non è cretineria, è combatte l'ansia"

Luciana Littizzetto

Luciana Littizzetto

Luciana Littizzetto entra nella squadra del Salone del Libro di Torino e si occuperà della sezione "Leggerezza".

La showgirl canavesana, originaria di Bosconero, è stata scelta dalla nuova direttrice Annalena Benini, entrando così nello staff dei 7 big che l'accompagneranno in questa avventura.

ANNALENA BENINI

Il Salone del Libro di Annalena Benini, infatti, sarà organizzato in 7 sezioni tematiche, ognuna affidata a un curatore che avrà libertà di ideare, orchestrare e condurre incontri (uno per ogni giorno del Salone): Editoria affidata a Teresa Cremisi; Arte a Melania Mazzucco; Romanzo allo scrittore Alessandro Piperno; Romance a Erin Doom; Leggerezza a Luciana Littizzetto; Informazione a Francesco Costa; Cinema a Francesco Piccolo.

"Sono grata ai curatori per avere accettato questo incarico. Sono tutti qui", ha detto Benini. Alle Sezioni si aggiunge una Redazione formata da Paola Peduzzi, Igiaba Scego, Francesca Sforza e Tiziana Triana.

Gli incontri organizzati nella sezione Leggerezza, indagheranno la narrativa capace di penetrare tra le luci e le ombre della vita per dare anche spensieratezza a lettrici e lettori. Inoltre mostrerà come il linguaggio televisivo possa costruire spazi di intrattenimento e di risate.

In merito al suo nuovo incarico, Littizzetto ha subito voluto puntualizzare: "Siamo abituati a pensare che la leggerezza sia superficialità, cretineria. Non è così. Mi occupo da sempre della leggerezza che non è intesa soltanto come comicità, ma come penne lievi che sanno raccontare la realtà, dare senso alle cose anche in profondità attraverso la leggerezza".

"Farò come fanno gli astronauti..."

Poi aggiunge: "Cercherò di fare come fanno gli astronauti quando sono chiusi nella navicella e hanno una crisi d'ansia: muovere le dita del piede per riuscire a togliere l'ansia. Cercherò di fare una sezione dove si cercherà di muovere fortemente le dita dei piedi", ha spiegato Littizzetto che ha aggiunto di essere felice di lavorare finalmente anche a Torino, oltre a Milano e a Roma.

"Nella leggerezza c'è anche tanto senso, da Calvino che lo raccontava, in avanti, è sempre stato così. Pensiamo che i libri da 500 pagine o i film di tre ore danno un senso. Può essere, ma non è scontato. Siamo in un tempo pesantissimo, siamo reduci dal Covid che ci ha spianato e abbiamo tantissimo bisogno di respirare, di senso e di sollievo" ha sottolineato la comica e scrittrice che di libri ne ha pubblicati ben quindici.

I LIBRI DELLA LITTIZZETTO

L'esordio della Littizzetto scrittrice avviene nel 1999 con la pubblicazione del libro "Minchia Sabbry". L'anno successivo inaugura il millennio con "Ti amo bastardo".

La sua attività di scrittrice non si ferma e nel 2001 trova un grande slancio: dopo "Un attimo, sono nuda", ottiene un imprevedibile successo editoriale con Sola come un gambo di sedano, pubblicato dalla Arnoldo Mondadori Editore (oltre un milione di copie vendute). Il libro raccoglie alcuni degli articoli che la Littizzetto scrive settimanalmente per Il pensiero debole, la rubrica da lei tenuta su Torino Sette, l'inserto del venerdì del quotidiano La Stampa. 

Nel 2003 pubblica, sempre per Mondadori, "La principessa sul pisello". A dicembre del 2004 pubblica Col cavolo il libro che chiude la cosiddetta "Trilogia della verdura".

Nel 2006 pubblica un nuovo libro, Rivergination, edito da Mondadori: in breve tempo il libro raggiunge il primo posto tra i più venduti della settimana, confermando il grande successo editoriale della comica torinese.

Nel 2008, sull'onda del successo di "Che Tempo Che Fa", pubblica "La Jolanda Furiosa" e nel 2010 "I dolori del giovane Walter"

Nel 2011 pubblica "L'educazione delle fanciulle. Dialogo tra due signorine per bene" con  con Franca Valeri.

L'anno successivo viene pubblicato "Madama Sbatterfly" e nel 2014, "L'incredibile Urka", nel 2016 "La bella addormentata in quel posto", nel 2018 "Ogni cosa è fulminata".

L'ultimo libro lo ha pubblicato nel 2021 e si intitola "Io mi fido di te. Storia dei miei figli nati dal cuore" edito da Mondadori.

BIOGRAFIA

Nata a Torino da Pietro Littizzetto e Antonietta Dezzutto, originari di Bosconero, è cresciuta nel quartiere torinese San Donato, dove nell'omonima via i genitori gestivano una latteria.[1]

Dopo essersi diplomata in pianoforte nel 1984 presso il Conservatorio G. Verdi, sempre a Torino,[2] intraprende l'insegnamento della musica alla Scuola media statale "Carlo Levi" del quartiere Vallette, attività che la terrà occupata per nove anni[3][4][5] e che le permetterà di venire a contatto con situazioni che, in futuro, le daranno spunto per la creazione dei suoi personaggi. In quegli anni, inoltre, Luciana collabora con Gioventù Operaia, il mensile della GiOC (movimento a cui aderisce in quel periodo), su cui pubblica i suoi primi articoli,[4] per lo più sul mondo della scuola o recensioni musicali e cinematografiche, in cui è già percepibile lo stile ironico e disincantato che in seguito caratterizzerà il suo lavoro nello spettacolo.

Nel frattempo, si laurea in materie letterarie presso la Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Torino, nel 1990,[4] con una tesi in storia del melodramma intitolata La luna nel Romanticismo.[6]

Tra il 1988 e il 1990 frequenta la scuola di recitazione dell'Istituto d'arte e spettacolo[7] al circolo Dravelli di Moncalieri, all'epoca diretta da Arnoldo Foà.[3][5]

Qui concepisce i suoi primi spettacoli di cabaret, Lacrime, Sogni e Sesso, cominciando a esibirsi in alcuni locali cittadini come il teatro Juvarra e Hiroshima Mon Amour, spesso con altri cabarettisti torinesi, come le Sorelle Suburbe, Cesare Vodani, e Beppe Braida.

Parallelamente inizia l'attività di doppiaggio presso la Delta Film di Gassino Torinese, prestando la voce a personaggi di soap e telenovele. Dopo aver vinto, nel 1991, il premio "Ettore Petrolini" al Festival di cabaret Bravograzie di Aosta e dopo la partecipazione come corista, sempre nello stesso anno, a una delle canzoni del disco Càbala dei Loschi Dezi (poi divenuti Mau Mau), fa parte del cast della trasmissione televisiva Avanzi di Rai Tre, condotta da Serena Dandini, guadagnando continui consensi.

Successivamente, anche aiutata da un'agenzia di Milano, abbandona l'impiego di insegnante e si dedica a tempo pieno ai suoi spettacoli.

 

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