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Tragedia di Caselle

"Il rischio zero sul bird strike? Impossibile": parla l'ex pilota

Alberto Bannino, presidente dell'Aeroclub Torino, era sul luogo dell'incidente poco dopo l'accaduto

"Il rischio zero sul bird strike? Impossibile": parla l'ex pilota

Aereo

"La fase di decollo è la più delicata. Il nostro aeroporto è frequentato da apparecchi a elica o da alianti e, in quel caso, l'impatto con qualche uccello provoca danni minimi, come la rottura di un fanalino. E' capitato più di una volta. Ma con un aereo a turbina può diventare un grosso problema".

A parlare del bird strike, il fenomeno che secondo le prime ipotesi ha provocato la tragedia di San Francesco al Campo, è Alberto Bannino, presidente dell'Aero Club Torino-Aeritalia, uno dei più antichi d'Italia, fondato nel 1908: ieri, per il centenario della fondazione dell'Aeronautica militare, nello scalo era prevista una spettacolare esibizione delle Frecce Tricolori, che avrebbero proposto il programma completo con 24 minuti di volo e 18 figurazioni.

La kermesse, però, è stata annullata in segno "di cordoglio e di vicinanza alla famiglia coinvolta nella sciagura". Erano attese circa 150-200 mila persone e del dispositivo di sicurezza si sarebbero occupati almeno 2.000 unità tra protezione civile e forze dell'ordine. Le 'Frecce', che avevano già testato la zona nel pomeriggio di giovedì con i voli di prova, sarebbero decollate non dall'Aeroclub ma dall'aeroporto di Caselle.

Alberto Bannino

"Per gli aerei a turbina - spiega Bannino - il bird strike diventa un problema se l'uccello entra nel vano motore: in quel caso si può arrivare alla rottura e al blocco improvviso dell'intero apparato". Sono i gestori degli aeroporti a dovere adottare gli accorgimenti per minimizzare il rischio.

"Le regole - dice Bannino - sono chiare: in presenza di avifauna il nostro compito è di valutare e di risolvere. Gli standard di sicurezza devono essere garantiti nella misura massima". L'aeroclub torinese opera sulla base delle caratteristiche specifiche dei propri impianti.

"Quando per esempio la torre di controllo effettua degli avvistamenti ci avverte subito. I decolli vengono bloccati e noi inviamo delle vetture sul luogo per disperdere gli animali". Ma nonostante le precauzioni ridurre a zero le probabilità di un evento è impossibile.

"Da pilota - dice Bannino - mi è successo in diverse occasioni di essere sfiorato da uccelli in volo". Sabato scorso, durante la prima della due giornate di air show organizzate a Torino per festeggiare l'aeronautica, si era sfiorato un incidente.

A causa di un problema al sistema frenante un jet monomotore di fabbricazione jugoslava era arrivato troppo 'lungo' durante l'atterraggio e aveva terminato la corsa con il muso conficcato nel terreno oltre la pista. I due piloti erano riusciti a gestire la situazione ed erano rimasti illesi. Uno di loro era un ex delle Frecce Tricolori.

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