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Lutto

Addio a "Dom": le sue poesie dialettali erano conosciute in tutto il Canavese

"Cercami in punta alla montagna" scrisse in una poesia diventata celebre

Domenico Caresio

Domenico Caresio

La scomparsa di Domenico Caresio getta nell'afflizione la città di Rivarolo Canavese e l'intero territorio circostante. Nato nel 1936, Dom, come affettuosamente lo chiamavano i suoi amici, è stato un appassionato studioso e fervente promotore della lingua piemontese.

La sua eredità comprende una serie di opere di inestimabile valore pubblicate su varie testate, tra cui la "Raccolta di modi di dire e sinonimi in piemontese" e il "Rimario piemontese". Tali lavori costituiscono autentiche celebrazioni del dialetto locale, tra cui spiccano la "Raccolta di proverbi piemontesi" e il "Grammatica e dizionario della parlata rivarolese".

Fino a quando la sua salute glielo ha permesso, Caresio ha condiviso quotidianamente sui social network una poesia in piemontese, creando un piccolo, ma atteso, appuntamento per tutti i suoi amici e seguaci. Poi l'avanzare dell'età l'aveva indotto a rallentare e a diminuire le pubblicazioni.

Aveva comunicato la decisione proprio sui social, dove tanta gente lo seguiva con affetto, nel giugno 2019. "Il fastidioso tremolio alle mani che da anni mi accompagna mi crea sempre più difficoltà a scrivere correttamente sulla tastiera costringendomi a continue correzioni" aveva scritto Domenico.

Il saluto di Domenico ai suoi lettori

Per questo aveva deciso, "dopo 5 anni, di cessare le mie postazioni giornaliere su FaceBook. Continuerò a leggervi e a vedere volentieri le vostre immagini, In cinque anni sono state quasi 2.500 composizioni in rima che hanno accompagnato le nostre mattinate in modo più o meno piacevole".

Cinque anni che avevano ispirato molti rivarolesi e non solo a cimentarsi nella scrittura in versi. "Molti, che non lo avevano mai fatto, hanno cominciato a scrivere in piemontese. Continuate così perché questo è il solo modo per mantenere in vita una lingua e una cultura. Con un gran piacere per averlo fatto, spero che il piacere sia stato reciproco".
L'amore per la propria lingua e per il proprio territorio contraddistingueva Domenico, e se ne accorge oggi chi lo conosceva e gli voleva bene. Come Marina Vittone, impegnata nella Pro Loco del territorio e anche consigliere di minoranza in consiglio comunale a Rivarolo.

Il post di Marina Vittone

"Addio al nostro poeta dialettale - ha scritto la consigliera comunale - maestro di poesia e bellissime rime in piemontese. Riposa in pace, lassù, tra le tue amate montagne! Grazie Domenico, per tutto quello che hai dato alla tua comunità, sarai sempre nel nostro ricordo".
Tra le poesie scritte da Domenico ce n'è una che ha una forza particolare, e che in questo momento è ancora più evocativa. Si chiama "Quand..."

Quand che 'n bel di e lasserù sta Tèra
per ël viage pi lung dla mìa esistensa;
quand ch'e j'avrù finì ëd far la guèra
a l'odio, j'ingiüstissie e l'incuerensa...

Sërchème pa 'nt ën simitere umbrus
dre da na pera grisa marmurà
o suta 'n poc ëd tèra cun na crus...
Sercand-me lì em truverisse pa.

Sërchème an sla punta 'd na muntagna
brüsà dal sul, sgiaflà da la turmenta,
cun la fioca candìa ‘me cumpagna;
lì truverèj mìa ànima cuntenta.

Lì truverèj mè spìrit vagabund
ch'a varda le miserie giü 'nt ël bas;
ch'a l'é cuntent d'avèir lassà stu mund
e, finalment, d'avèir truvà la pas.
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