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Il Bianco non chiude, camion dirottati all'ex Olivetti di Scarmagno. L'idea è di Chiantore

Il Fréjus potrebbe riaprire già questa settimana

Il Bianco non chiude, camion dirottati all'ex Olivetti di Scarmagno. L'idea è di Chiantore

Il sindaco Matteo Chiantore

Prevista oggi, slitta - probabilmente a giovedì prossimo - la riunione della commissione intergovernativa che dovrà decidere il futuro dei lavori alla volta del traforo del Monte Bianco. All’organismo italo-francese spetterà il compito di stabilire se posticipare l’inizio del cantiere alla prossima settimana o rinviarlo di un anno, all’autunno 2024. 

Dopo la chiusura ai mezzi pesanti del Fréjus per la frana caduta in Savoia (Francia) il 27 agosto scorso, è stato infatti deciso di sospendere l’avvio del riammodernamento previsto proprio da oggi e fino al 18 dicembre prossimo. 

Entro un paio di giorni sono attese informazioni sui tempi di riapertura del Fréjus, tra il Piemonte e la valle francese della Maurienne, ai mezzi pesanti: dopo il sopralluogo del 31 agosto scorso, il ministro francese dei Trasporti, Clément Beaune, aveva stimato che la circolazione potesse riprendere entro venerdì 8 settembre. Sul versante italiano del Bianco al momento il traffico è scorrevole mentre sul lato francese l’attesa è di 30 minuti: è possibile che torni a intensificarsi nel corso della giornata, con la ripartenza dei camion. 

Molto dipenderà anche dalla scelta di privilegiare o meno l’itinerario che passa per Ventimiglia. 

La scorsa settimana a Courmayeur (Aosta) e Chamonix (Francia) per le auto c’erano state attese fino a tre ore, per i mezzi pesanti i tempi erano stati anche ben superiori, per via delle soste obbligate nelle aree di regolazione. 

Caos anche a Ivrea e Pavone le cui strade nei pressi del casello sulla Torino-Aosta sono state utilizzate, dalla chiusura del Frejus in avanti, per regolare, parcheggiare e filtrare il gran flusso di mezzi diretti al Monte Bianco. 

Su questo, se non altro, c’è una soluzione che verrà messa in pista già nelle prossime ore. L’idea è tutta del sindaco di Ivrea Matteo Chiantore. 

Ha preso carta e penna e scritto a Prelios proprietaria dell’ex area Olivetti di Scarmagno, chiedendo la disponibilità all’utilizzo dei piazzali “abbandonati”. La risposta, a stretto giro di email indirizzata anche al Prefetto di Torino, è stata un bel “si”.  Ora toccherà al Prefetto, congiuntamente a Forze dell’Ordine e Protezione civile, organizzare a Scarmagno il “deflusso”

Insomma, il rischio paralisi sembra scongiurato.

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