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Ai funerali
15 Agosto 2023 - 11:03
A maggio aveva rivelato di soffrire di un cancro ai reni al quarto stadio.
Dopo aver reso pubblica la sua malattia la scrittrice, drammaturga, opinionista, ha raccontato sui social i momenti privati, celebrando la sua famiglia queer ma anche continuando le sue battaglie da attivista per i diritti.
"Voglio esprimere sincere condoglianze alla famiglia e agli amici della scrittrice Michela Murgia. Era una donna che combatteva per difendere le sue idee, seppur notoriamente diverse dalle mie, e di questo ho grande rispetto": così su Twitter la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in ricordo della scrittrice scomparsa.
Nata a Cabras nel 1972, Michela Murgia ha esordito con Il mondo deve sapere (2006), romanzo tragicomico sul mondo dei call center, che ha ispirato l'opera teatrale omonima e il film Tutta la vita davanti (2008).
Molto legata alla sua terra, nel 2008 ha firmato Viaggio in Sardegna. Due anni dopo è uscito Accabadora, premio Super Mondello e premio Campiello, mentre è del 2011 Ave Mary, riflessione sul ruolo della donna nel contesto cattolico.
Tra le sue opere successive Presente, L'incontro. Il saggio breve sul femminicidio L'ho uccisa perché l'amavo. Falso!; e ancora Futuro interiore, L'inferno è una buona memoria, il saggio Istruzioni per diventare fascisti, Noi siamo tempesta. Storie senza eroe che hanno cambiato il mondo. Stai zitta, God save the queer. Catechismo femminista e infine l'ultimo Tre ciotole, entrato subito in testa alle classifiche di vendita.
Lo scorso 11 giugno Murgia aveva annunciato il ritiro dall'attività pubblica.
A metà luglio aveva sposato l'attore e regista Lorenzo Terenzi.
Una giornata "per tutti". Così, racconta Roberto Saviano, Michela Murgia aveva voluto e fatto in modo che fossero i suoi funerali. Funerali che aveva immaginato "come atto politico" come aveva detto lo scrittore che ha ricordato con dolore come "in questo paese" sia stata "considerata nemica politica".
Non era stata prevista forse la grande folla per una chiesa relativamente piccola, con molte persone che non sono potute entrare, ma la cerimonia alla chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma di sabato 12 agosto è stata davvero commovente.
Tanti cartelli e lo striscione God Save the Queer, la scritta che Michela Murgia aveva ricamata sull'abito di nozze. Il tutto tra canti come quelli, durante la Messa, dell'Azione cattolica, frequentata dalla scrittrice da ragazza e Bella ciao, che la folla ha intonato all'uscita del feretro, portato a spalla da Saviano, dal vedovo dell'autrice, Lorenzo Terenzi (che ha letto a fine esequie la Preghiera degli artisti), in lacrime e i figli d'anima della scrittrice.
Nelle prime file la famiglia allargata dell'autrice di tre Ciotole, composta anche da amici scrittori come Chiara Valerio, Chiara Tagliaferri, Teresa Ciabatti, Paolo Repetto.
Con loro, fra gli altri anche la segretaria del Pd Elly Schlein, Sandro Veronesi, Paolo Virzì, Marco Damilano, Concita de Gregorio, Paola Turci e Francesca Pascale.
"Abbiamo scelto questa pagina dal Vangelo di San Giovanni con Michela. Gesù è simboleggiato con la porta, cioè la soglia, quel luogo di passaggio che permette di attraversare lo spazio e andare oltre - dice Don Walter Insero nell'omelia -. Lei è nell'oltre, la sua anima è in viaggio verso il Padre non verso il nulla. Ha fatto tante battaglie e ha conservato le fede".
In apertura della cerimonia don Insero ha letto un messaggio per la scrittrice del Cardinal Zuppi: "Il libro della sua vita non è finito, le sue pagine continuano a essere scritte con lettere d'amore. Lei lo ha scritto con passione".
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