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Ivrea
07 Agosto 2023 - 15:46
Tutte le foto sono di Rachele Chillemi
Un ginkgo biloba davanti al Municipio in segno di Pace. A spiegarne il significato è stata, al presidio di sabato scorso organizzato in piazza di città dal Comitato "pace e disarmo", l’assessora Gabriella Colosso, con la fascia da sindaco in rappresentanza dell'Amministrazione comunale.
“L’originale - ha detto - è nato dal seme di una pianta sopravvissuta alla bomba atomica di Hiroshima. Da allora è conservato in un vivaio ed i suoi semi vengono raccolti e donati alle città che ne fanno richiesta. Sono già 20 i Paesi che hanno raccolto e trapiantato questi semi. Li richiederà anche Ivrea. Così che questa pianta che è qui oggi abbia poi un gemello arrivato da Hiroshima… Un atto simbolico per ricordare, certamente, la distruzione ma soprattutto per richiamare la forza della vita.”
In premessa, in una giornata carica di significati, Pierangelo Monti ha ricordato quel tragico 6 agosto del 1945, quando, alle 8.15 del mattino, il bombardiere statunitense Enola Gay sganciò su Hiroshima la prima bomba atomica della storia. Tre giorni dopo la seconda su Nagasaki. Due ordigni e un numero di vittime mai accertato, sicuramente superiore a 200 mila, oltre ai danni fisici e psicologici per tutta la vita ai sopravvissuti, i cosiddetti “hibakusha”.
“Oggi e domani – ha sottolineato Monti - in tante piazze facciamo sentire la voce della maggioranza del popolo che è contrario alla minaccia atomica, da qualsiasi parte provenga, contro l’escalation militare e nucleare. Manifestiamo perché non accada mai più che vengano usate armi atomiche. Ma perché non ci sia la minaccia nucleare occorre che non ci siano armi nucleari. Invece ci sono 15000 testate atomiche pronte negli arsenali di 9 stati e nelle basi della Nato in Belgio, Germania, Paesi Bassi, Turchia e Italia…”.
I manifestanti (una cinquantina in tutto, che non è poco) hanno nuovamente chiesto a gran voce l'applicazione del Trattato ONU di messa al bando delle armi atomiche, in vigore dal 22 gennaio 2021 e che molte Nazioni, compresa l’Italia, non hanno ancora firmato.
Bene ricordare che Ivrea, dal 6 luglio del 2021, è iscritta all’Associazione “Mayors for Peace” dei Sindaci impegnati per l’abolizione delle armi nucleari.
“Lo scopo di "Sindaci per la Pace" - ha ricordato Colosso - è di contribuire al raggiungimento di una pace mondiale con un’opera di denuncia, di intervento, di sensibilizzazione ai cittadini del mondo al tema della necessità dell'abolizione totale delle armi nucleari. Questo attraverso una stretta solidarietà tra le città associate (oltre 8.250 di 166 diversi Paesi) e cercando di risolvere problemi cruciali per il genere umano, come la fame, la povertà, il dramma dei rifugiati, le violazioni dei diritti umani e i crimini ecologici. Parlare di Pace significa viverla ogni giorno, tradurla in pensieri, in gesti che sottovoce possono cambiare il nostro modo di guardare gli altri e il mondo in cui viviamo. Mayors for Peace, i Sindaci per la Pace, nascono per ricordare che il mondo vivrà finalmente in Pace e di Pace, solo quando anche l'ultima bomba atomica sarà disinnescata…”.
Tra gli interventi, quello di Norberto Patrignani sui miti e sulle giustificazioni. La giustificazione per svilupparla: che la Germania nazista stava sviluppando la sua bomba atomica, e quindi che bisognava svilupparla prima di Hitler… La giustificazione per usarla: che il Giappone non si sarebbe mai arreso senza le due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki…
Infine Mariella Ottino sulle “mezze verità”. “Tutte le guerre - ha commentato - ci hanno sempre colti di sorpresa. Ciò avvenne con la prima guerra mondiale, così fu per la seconda. Ci siamo entrati come sonnambuli…”.
Resta il Ginkgo, maestro silenzioso di resilienza, in tutta la sua maestosità. Più di un albero. Un messaggero silenzioso e potente, un catalizzatore di emozioni che ci spinge a guardare al passato con occhi attenti e al futuro con speranza. La sua presenza è una promessa sussurrata dal vento, un impegno per un mondo in cui le voci della pace superino il fragore delle armi, in cui il valore della vita sia rispettato oltre ogni confine.
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