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Ivrea
31 Luglio 2023 - 11:49
Tutte le foto sono di Annamaria Pastore
Può capitare (e meno male che capita) che nel ricordo del partigiano Ferruccio Nazionale detto "Carmela", barbaramente ucciso dalla X^ mas il 29 luglio del 1944, ci si commuova ancora. E' successo sabato scorso quando ha preso la parola il sindaco Matteo Chiantore. Ha paralto del padre, dei suoi figli, si è posto delle domande, si è presentato "nudo" di fronte alla storia e ai suoi ricordi.
E tutto ricomincia da qui, proprio da quella foto...
"Quando guardo
Mio padre non è più un ragazzino ma c’era in piazza quel giorno, aveva l’età di mio figlio Pietro, 9 anni... .
- ha raccontato Matteo Chiantore - quella che tutti noi abbiamo stagliata chiaramente nella memoria, io che ho sentito raccontare tante volte quella storia, penso che in fondo la piazza è sempre la stessa, cambia solo qualche insegna, c’era il negozio di cappelli, il Caffè Commercio, l’autonoleggio Pregliasco, il caffè Roma. Ma soprattutto non è così lontana nel tempo perchè c’è ancora qualcuno che quella scena l’ha vista dal vivo. Mio padre non è più un ragazzino ma c’era in piazza quel giorno, aveva l’età di mio figlio Pietro, 9 anni, era proprio in quell’angolo dove sbucava da dietro la gonna di nonna Enrichetta che provava senza successo a nascondere quella scena alla sua vista, cosa impossibile. Di quel racconto mi ha sempre colpito l’atrocità del gesto, perchè Ferruccio non è stato impiccato, lo hanno ucciso a calci e lo hanno impiccato da morto, per sfregio, per far capire a tutti di cosa erano capaci, e penso che sia quello che dobbiamo ricordare, oltre al valore dei nostri partigiani, dobbiamo ricordare sempre dove può arrivare l’atrocità dell’uomo..."
"Perchè guardate - ha proseguito - che poi è un attimo, se non ci ostiniamo a ricordare, che qualcuno da un giorno all’altro possa cambiare il volto della storia, parlando, anche vicino a noi, di gesta Gloriose della X Mas, oppure un altro giorno di nazisti delle SS possono improvvisamente diventare una semplice banda musicale di semi-pensionati, questo è l’errore che non ci possiamo permettere, l’oblio. Passando davanti al Municipio, e oggi mi capita di sovente, mi capita di fermarmi a guardare l’immagine di Ferruccio, impiccato a 22 anni. E ogni volta penso ai miei vent’anni, ai vent’anni dei mie genitori, di mia moglie e dei miei amici, fortunatamente molto diversi da quelli vissuti da Ferruccio la cui vita si è fermata qui....".
"E ogni volta non posso non pensare anche ai miei figli, ai miei nipoti e ai loro amici, al futuro, insomma, e mi domando cosa io possa dire o fare perchè loro amino la libertà come la amava Ferruccio e non permettano a nessuno di portargli via cic he le donne e gli uomini della Resistenza hanno conquistato con così tanto sacrificio. Mi rispondo che l’unico modo che ho, che
E ogni volta non posso non pensare anche ai miei figli, ai miei nipoti e ai loro amici, al futuro.
abbiamo, per portare nel futuro il ricordi Ferruccio sia quello di insegnare ai nostri ragazzi a vivere i valori della Resistenza ogni giorno, combattendo le ingiustizie piccole o grani che si trovano davanti, mettendosi sempre dalla parte della libertà, continuando a domandarsi se i diritti di tutti vengano rispettati anche quelli di coloro che non hanno voce. E’ un compito molto importante e molto grave e per iniziare, almeno una volta all’anno passerò di qui con i miei figlie e mi fermerò a raccontare loro la storia che mio padre mi ha raccontato, la storia di Ferruccio Nazionale, medaglia di bronzo al valore militare alla memoria…
Altrettanto vivo e sentito il discorso del presidente dell'Anpi Mario Beiletti.
Cadigia Perini
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