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L'evento
23 Luglio 2023 - 22:09
Tom Morello accanto al monumento a lui dedicato
Si è presentato in maglietta e pantaloncini poco dopo le cinque assieme a moglie e figli, nella piazza del Municipio di Pratiglione, 400 abitanti malcontati in Val Gallenca, a due passi da Torino. La folla attendeva solo lui, ed è esplosa in un giubilo liberatorio.
Sono i primi momenti della cerimonia che oggi pomeriggio è culminata col conferimento della cittadinanza onoraria di Pratiglione per Tom Morello, musicista e attivista politico di livello internazionale. Chitarra d'oro dei Rage Against The Machine, Morello è l'autore delle loro sonorità graffianti entrate nei manuali di storia della musica.
Fu proprio quel gruppo che, negli anni '90, prese le sonorità rock e le stravolse inserendoci testi rap dal contenuto potentissimo. L'imperialismo statunitense, il razzismo sistemico, la violenza di stato, la guerra, le ingiustizie di classe. Questi e tanti altri erano i temi affrontati dai testi cantati da Zack De La Rocha.
Trucano e Morello
Testi diventati dei veri e propri simboli della sinistra mondiale, nonché delle clave politiche per tutti coloro che, da ogni parte del mondo, continuano a battersi per un mondo migliore. Ad accompagnare quei testi con la sua chitarra c'era sempre lui: Tom Morello.
Those who died are justified,
for wearing the badge,
they’re the chosen whites
You justify those that died
by wearing the badge,
they’re the chosen whites
Trucano e Morello sul palco
[I morti sono giustificabili,
perché chi li ha uccisi indossa il distintivo,
e sono dei bianchi prescelti
Giustifichi quelli che sono morti,
siccome gli assassini indossano il distintivo,
e sono dei bianchi prescelti]
Questo passaggio (tratto dalla famosissima Killing in the name) dimostra alla perfezione l'aggressività e l'incisività del duo. Ebbene, dopo l'avventura negli anni '90 coi Rage Against the Machine, Tom Morello si spostò agli Audioslaves, con cui incise tre album.
Tom Morello firma una chitarra a un fan
E poi ancora i The Nightwatchman, la Street Sweeper Social Club, i Prophets of Rage. Una lunghissima carriera per questo splendido 60enne che si è fatto conoscere al grande pubblico italiano quando, quest'anno, ha lavorato coi Maneskin a "Gossip", pezzo presentato sul palco del Festival di Sanremo.
Dunque: da oggi Tom Morello è cittadino canavesano. La cittadinanza onoraria gliel'ha consegnata il sindaco di Pratiglione, il giovane Giovanni Trucano, in virtù delle origini pratiglionesi del chitarrista. E' passato un secolo e mezzo, infatti, da quando il trisavolo di Tom, Carlo, prese in mano i bagagli per partire da Pratiglione alla volta degli Stati Uniti.
Carlo ebbe sette figli, di cui il quinto, Nicolao, si sposò con Rosa Mussatto... dalla loro unione nacque Baptiste Morello, nonno da parte di madre di Tom. La mamma del chitarrista, Mary Morello, si sposò poi con un diplomatico kenyota: dalla loro unione nacque proprio Tom.
Questa storia di migrazione spinse il chitarrista statunitense a cercarne le tracce nel piccolo paese canavesano nel 2008. In quell'occasione Tom se ne andò al cimitero del paese, fece un giro per le strade, incontrò gli abitanti. Oggi, quindici anni dopo, ci è ritornato da cittadino onorario.
La folla per Tom Morello
"Gli avi di Tom diventarono minatori, un lavoro duro che li aiutò a sostenere la famiglia - ha detto il sindaco Trucano, fascia tricolore al collo, di fronte ai suoi concittadini - e poi Tom, attraverso il duro lavoro e la perseveranza, si affermò presto come uno dei migliori chitarristi del mondo. Per questo motivo, perché sia da esempio, vogliamo dire che il successo si ottiene solo con la caparbietà".
Il sindaco ha poi consegnato l'attestato della cittadinanza onoraria al musicista, assieme alla chiave della città. Dopodiché, il chitarrista ha preso in mano il microfono, di fronte a un pubblico che pendeva dalle sue labbra. "Ciao Pratiglione, che bello essere a casa!" ha detto Morello scatenando un applauso.
"La mia famiglia si è spostata negli Stati Uniti 150 anni fa - ha proseguito - e io ho sempre ricercato la storia del mio paese di origine. Ho sognato di tornare qui da dove proviene la mia famiglia. Mia madre venne qui nel 1948, e scattò una foto di fronte alla casa di famiglia. Anni dopo sono tornato con la mia famiglia con il solo obiettivo di fare una foto a Pratiglione".
E invece quel giorno fu una autentica festa: "Fui accolto calorosamente da parenti e amici, e fu una bellissima giornata. Mi sentii a casa. Ed è incredibile il fatto che è stata la musica a portarmi qui, per festeggiare insieme alla mia famiglia e ai miei parenti. E' questo il potere del rock, e questo è il potere delle generazioni che si riconoscono e tornano indietro alle loro origini".
Tom accanto al monumento a lui dedicato
Dopo le esibizioni dei gruppi locali, tra cui hanno spiccato i giovanissimi Aurora Five, che hanno suonato assieme a Tom qualche brano di "Killing in the name", il corteo di fan accorsi a vedere il chitarrista si è spostato di fronte al nuovo monumento che il Comune ha eretto al chitarrista; una chitarra in bronzo con una scritta alla base: Tom Morello.
Il chitarrista, sull'orlo della commozione, ha alzato il pugno di fronte alla folla in visibilio. Qui ha ritrovato le sue origini e una folla che l'ha accolto calorosamente. Quando tornerà negli States, saprà che qualcuno, da Pratiglione, continua a pensare a lui e alla sua musica quando passa di fronte al monumento a lui dedicato.
(State connessi: non perdetevi l'intervista a Tom Morello, che arriva domani su www.giornalelavoce.it)
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