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Il canile è al collasso, servono nuovi box per i cani salvati a Pont

L'arrivo dei cuccioli dalla casa degli orrori ha creato una situazione di emergenza nella struttura di Caluso

Il canile è al collasso, servono nuovi box per i cani salvati a Pont

Canile, (foto di repertorio)

"Il canile di Caluso ha bisogno di nuovi box".

L'appello è stato lanciato da una delle volontarie, Nicoletta Sandretto, della struttura di Caluso a mezzo social.

"I nuovi box servono per affrontare l' emergenza venutasi a creare con il ricovero del 70 cani salvati a Pont Canavese" spiega la volontaria .

I cani erano stati salvati lo scorso 26 maggio grazie all'intervento di Patrizia Ceccarelli, responsabile della Casa del Cane Vagando di Barbania. 

Si trovavano in una vera e propria casa degli orrori

Da lì, in una vecchia abitazione circondata da altre case, in frazione Pian Rastello, con l’intervento dei carabinieri, delle guardie forestali e della Polizia Municipale, sono stati portati via, dopo alcuni momenti di concitazione con il proprietario degli animali, almeno una ventina di cani, quasi tutti cuccioli, costretti a vivere in pessime condizioni igienico-sanitarie e malnutriti. 

Ma quella non era che la punta dell'iceberg. Il sospetto era, infatti che in quella casa di cani ce ne fossero ancora molti altri. Ed era partita una petizione su change.org per chiedere alle forze dell'ordine di intervenire.

E così il 20 giugno si era tenuto il blitz dei carabinieri forestali in quella casa di Pont Canavese.

All'interno sono stati trovati quasi trenta cani, in condizioni di sporcizia, spavento, denutrizione e malattia.

Il totale dei cani salvati dalla casa degli orrori di Pont è di 70, tra i quali molti cuccioli.

Per aiutarli era subito scattata una gara di solidarietà lanciata dal sindaco di Favria Vittorio Bellone per aiutare le strutture che avevano accolto i cani. 

Una brutta storia che è durata troppo tempo e che vogliamo possa avere un lieto fine - spiegava Bellone lanciando il suo appello -. Mi sento in dovere di raccogliere, sostenere e condividere l’invito delle strutture del Canile di Caluso e della Casa del Cane Vagabondo di Barbania, che stanno ospitando queste povere bestiole arrivate denutrite, maltrattare, con diversi problemi di salute che richiedono delle immediate cure (purtroppo alcuni cuccioli non sono riusciti a sopravvivere)".

"La situazione come si può immaginare sta portando al collasso queste due realtà e dobbiamo agire subito per sostenerle - prosegue Bellone -. Ho sentito personalmente i responsabili delle strutture e solo nel canile di Caluso sono stati portati 54 dei 70 cani. Se da un lato mi farò promotore attraverso i colleghi Sindaci e le Istituzioni di livello superiore per trovare delle immediate azioni di supporto, dall’altro invito chiunque potesse a donare alimenti o delle piccole offerte per sostenere i nostri amici a quattro zampe che hanno diritto di ricevere un po' di quell’affetto e cura che non hanno avuto”.

Un appello al quale in molti hanno subito risposto con generosità.

"Stiamo raccogliendo fondi e tanti siete stati a donare e per questo siete stati davvero speciali perché i cani stanno bene" spiegano dal canile.

Ma ora servono altri box per poter gestire meglio la situazione che si sta facendo davvero critica.

"Si cercano volontari che abbiano capacità e dimestichezza in opere di edilizia di carpenteria per aiutare a costruire questi box. Sarebbe utile poter costruire 5 box, per sistemare in maniera adeguata i vari cani".

Chiunque voglia aiutare e possa dare una mano, può rivolgersi al Canile di Caluso e chiedere del Presidente Luciano Sardino.
Il numero di telefono e' il seguente: 3472975028
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