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07 Luglio 2023 - 19:11
L’antenna che potrebbe sorgere al cimitero
Un'antenna 5G al cimitero di Tonengo? "E' il male minore".
E' un po' quanto è emerso durante l'incontro pubblico che si è tenuto giovedì 6 luglio in sala consiliare a Mazzè. Un incontro partecipato al quale hanno preso parte più di una cinquantina di residenti preoccupati per il nuovo impianto in arrivo in paese.
A fare richiesta di posizionare una nuova antenna a Mazzè è stata la Inwit, l'azienda di riferimento per le maggiori compagnie telefoniche operative sul territorio nazionale.
Si tratta della prima antenna con tecnologia 5G, qui a Mazzè. Le altre due presenti nella zona Nord Ovest del paese, tra Tonengo e Caluso, sono di vecchia generazione: 4G.
"Gli strumenti a disposizione dei Comuni in materia di antenne sono davvero pochi - spiega il sindaco Marco Formia -. Abbiamo innanzitutto un potere di controllo. E noi lo eserciteremo fino in fondo. Ma poi c'è la facoltà di proporre un'area di interesse all'interno della zona bianca identificata dalla compagnia richiedente".
Le aree bianche sono quelle mappate come priva di copertura telefonica o scarsamente coperte e sono di importanza strategica. Queste aree, infatti, rientrano nel piano di digitalizzazione nazionale e danno diritto ai richiedenti di ottenere i finanziamenti appositamente stanziati dal Pnrr.
"L'area vicino al cimitero di Tonengo - spiega Formia - è all'interno dell'area bianca indicata dalla Inwit ed è sicuramente la più lontana dall'abitato. Da piano regolatore, infatti, c'è un vincolo edilizio che vieta di costruire a meno di 200 metri dal cimitero. Lì, la casa più vicina è a 130 metri. Si trattava di un edificio realizzato prima della stesura del piano regolatore. Ma il vincolo assicura che non ce ne saranno altre in quel raggio".
L'area vicino al Cimitero di Tonengo di Mazzè
Le aree di interesse, una volte indicate dal Comune, diventano vincolanti per l'azienda richiedente.
"Il Comune non ha nessun potere per vietare di mettere nuove antenne sul proprio territorio. Ma può esercitare questo strumento dell'area di interesse indicando in quale luogo installarle. E mettere lì, nei pressi del cimitero, quell'antenna è davvero il male minore per il nostro Comune".
Cosa succederebbe se voi, poi, revocaste quella disponibilità?
"A quel punto l'azienda proponente sarebbe libera di mettere l'antenna dove meglio credere all'interno dell'area bianca indicata. Tanto vale, per lo meno indicare noi dove metterla".
IL SINDACO Marco Formia
Per l'affitto del terreno la Inwit dovrà pagare un canone di circa 10mila euro l'anno.
"Ma anche su questo punto stiamo ponendo grande attenzione - spiega Formia -. E' già capitato in Comuni come Scarmagno e Front che, dopo aver pagato le prime annualità, l'azienda abbia presentato ricorso sostenendo che il Comune non può applicare un canone di affitto sui propri terreni, ma solo una tassa relativa al suolo pubblico occupato. Ricorsi che le aziende starebbero vincendo pagando cifre prossime agli 800 euro l'anno a fronte dei 10mila concordati nel contratto iniziale. Un rischio che non abbiamo nessuna intenzione di correre".
E come potete mettervi al riparo?
"Consultando i nostri legali ci hanno suggerito di passare prima quell'area dal patrimonio indisponibile del Comune a quello disponibile. In questo modo sarà possibile applicare un canone d'affitto vero e proprio".
Avete già idea di come utilizzare quegli introiti?
"Sì e l'ho già comunicato sia al Consiglio che alla Giunta che ai cittadini - spiega il sindaco - verranno utilizzati per mantenere alta la guardia. Per effettuare i controlli che portino a verificare che le emissioni siano quelle previste dalla legge, e cioè 6 volt al metro, non di più".
"La normativa italiana è molto a garanzia della salute dei cittadini - precisa Formia -. Io non ho le competenze per dire se 6 volt al metro siano tanti o pochi. Però la normativa Europea ne consente 60 al metro. Dieci volte tanto. C'è da aggiungere, però, che su spinta delle compagnie telefoniche, è in corso una revisione della legge in parlamento che porterà ad aumentare quei 6 volt a 21 o 25 al metro. Molti di più, ma sempre un terzo, circa, delle emissioni consentite dalla normativa Europea".
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