Cerca

Politica

Una nuova legge elettorale in Piemonte. Flipper delle poltrone, palle infinite. Sbarramento al 3%

L’articolo 14 norma la parità di genere, altra importante novità del testo

Nna nuova legge elettorale in Piemonte. Flipper delle poltrone, palle infinite. Sbarramento al 3%

Alberto Cirio

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato la riforma che modifica l'attuale legge elettorale, dotando così la Regione di regole nuove con le quali i piemontesi andranno al voto alle Regionali del prossimo anno.

Il via libera questo pomeriggio, dopo che un accordo fra maggioranza e opposizioni ha permesso di superare l'ostruzionismo delle minoranze e di porre fine a una maratona d'Aula che prevedeva convocazioni a oltranza anche in notturna per tutta la prossima settimana.

Dell'impianto iniziale resta la cosiddetta panchina, cioè la figura degli otto consiglieri supplenti che subentreranno ai colleghi che entreranno in giunta come assessori. Per il centrodestra si tratta di uno strumento in grado di garantire maggiore governabilità, le opposizioni vi vedono invece solo la volontà di "aumentare le poltrone" per chi vince le elezioni, facendo salire i costi della politica.

L'intesa è stata raggiunta accogliendo attraverso emendamenti di maggioranza una parte delle richieste delle minoranze: introduzione della doppia preferenza di genere, garanzia di equilibro fra le forze nei numeri, ed eliminazione del famigerato 'flipper' - al centro di un piccolo show del Movimento 5 stelle che ne ha portato uno giocattolo nell'emiciclo - meccanismo di calcolo dei resti che "attribuiva i seggi in modo un po' schizofrenico per cui non si capiva bene dove andasse a finire il voto dell'elettore", dicono i pentastellati.

Subito prima del voto finale sul testo, approvato con 31 sì, l'astensione di 10 consiglieri del Pd e delle minoranze (10) e 2 contrari, il presidente di Palazzo Lascaris, Stefano Allasia, ha ringraziato i consiglieri e gli uffici "per il grande lavoro che ha portato all'attuale risultato".

Stefano Allasia

Il primo firmatario Michele Mosca (Lega) ha riassunto i punti salienti del provvedimento, anche alla luce delle modifiche operate in Aula, con il contributo delle opposizioni.

L’articolo 8 disciplina la supplenza dei consiglieri assessori, apportando la prima novità di rilievo poiché sancisce l’incompatibilità tra le funzioni di assessore e quelle di consigliere, determinando la sospensione dalle funzioni di consigliere per il periodo in cui si svolgono quelle di assessore.


Il 10 disciplina il sistema elettorale: 40 seggi sono attribuiti con sistema proporzionale in liste circoscrizionali concorrenti e 10 invece con sistema maggioritario sulla base di liste regionali abbinate al candidato Presidente.

Il premio di maggioranza determina che alla coalizione vincente vada almeno il 55% dei seggi, ovvero 28, in caso di vittoria con una percentuale inferiore al 45% dei voti validi; almeno il 60% dei seggi, cioè 30, in caso di vittoria uguale o superiore al 45% e inferiore o uguale al 60% dei voti validi; infine almeno il 64% dei seggi, quindi 32, in caso di vittoria con percentuale uguale o superiore al 60% dei voti validi.


Le circoscrizioni elettorali risultano immutate rispetto alle attuali.

L’articolo 13 individua le soglie di sbarramento: coalizioni almeno al 5% dei voti validi e le liste che singolarmente abbiano conseguito un risultato superiore al 3%.

L’articolo 14 norma la parità di genere, altra importante novità del testo, stabilendo che nessuno dei 2 sessi, sia nelle liste circoscrizionali sia in quelle regionali, possa essere rappresentato in misura superiore al 60% dei candidati tenendo inoltre conto dell’alternanza fin dove possibile. Viene introdotta la preferenza di genere permettendo all’elettore di esprimere fino a 2 preferenze, con annullamento della seconda in caso di preferenze per candidati dello stesso sesso.


Le lista regionali (listini) sono composte da 10 candidati oltreché da un numero variabile di candidati supplenti (da 2 a 4) che entrano a farne parte solo in caso di eventuale esclusione di uno dei 10 indicati.


L’articolo 19 norma la presentazione delle liste circoscrizionali, confermando l’attuale disciplina in relazione al numero di firme dei sottoscrittori e alle modalità, aggiungendo l’esonero dalla raccolta di firme per le liste di candidati che hanno ottenuto una dichiarazione di collegamento con un consigliere appartenente al gruppo misto da almeno 2 anni.

L’articolo 20 disciplina la presentazione della candidatura a Presidente della Giunta regionale e della relativa lista regionale senza apportare significative modifiche alla legislatura vigente.

L’articolo 27, nell’assegnazione dei seggi, tiene conto del premio di maggioranza e della garanzia di rappresentanza delle minoranze; è inoltre prevista la riserva di seggio per il candidato Presidente secondo classificato.

Mosca ha affermato che “Questo è un momento storico per il Piemonte, mai prima d’ora una proposta di Legge elettorale era approdata fino alla discussione in aula, giova infatti ricordare che oggi noi non abbiamo un nostro sistema elettorale ma facciamo ancora riferimento alla norma quadro nazionale, ovvero la Legge 108 del 1968”.

Nella discussione generale sono intervenuti diversi consiglieri, ringraziando in generale gli uffici per il supporto tecnico alla stesura del testo. Paolo Ruzzola (Fi) ha sottolineato come si sia giunti alla fine a un testo per lo più condiviso, avendo accolto alcune delle sollecitazioni delle opposizioni. Raffaele Gallo (Pd) ha detto che la “prova di forza della maggioranza è fallita, costretta ad arrivare in molti casi sulle posizioni della minoranza”.

Giorgio Bertola (Ev) ha ricordato che il Piemonte aveva “bisogno di nuova legge elettorale e andava cancellata la vergogna di non avere la doppia preferenza di genere”. Anche Francesca Frediani ha sottolineato il “contributo delle opposizioni nel migliorare il testo”.

Silvana Accossato (Luv) ha dichiarato: “Continuiamo a non essere d’accordo con i supplenti, ma almeno abbiamo garantito rapporto più equilibrato tra maggioranza e minoranza”. E Mario Giaccone (Monviso) ha ritenuto “importante aver lasciato qualche garanzia ai piccoli gruppi”. Silvio Magliano (Moderati) ha lodato “il lavoro dell’opposizione e la correttezza della discussione, che il regolamento garantisce per queste scelte”. Domenico Rossi (Pd) ha chiosato che “gli emendamenti sono arrivati soltanto di fronte al muro alzato dall’opposizione”. Alberto Preioni (Lega) ha apprezzato il risultato ottenuto da "questa maggioranza a trazione leghista, per questo siamo felici di votare favorevolmente". Paolo Bongioanni (Fdi) ha detto che questa nuova legge "garantirà maggiore rappresentatività a quella che è per territorio la seconda regione d'Italia". Sarah Disabato (M5s) ha argomentato che "l'impianto della prima proposta avrebbe messo in discussione l'equilibrio democratico. Siamo riusciti a migliorare il testo ma restiamo contrari all'aumento dei costi".

Flipper in aula 

Un momento di folclore ha vivacizzato i lavori di questo pomeriggio in Consiglio regionale: il consigliere Ivano Martinetti, esponente del Movimento 5 stelle, ha portato in aula un flipper giocattolo, modificato con la dicitura 'Flipper delle poltrone, palle infinite'. Obiettivo del pentastellato, "denunciare le storture della nuova legge elettorale del Piemonte voluta dal centrodestra". In seguito al richiamo del presidente dell'Assemblea legislativa Stefano Allasia, l'oggetto è stato fatto però sparire rapidamente.

"Ho portato il flipper - spiega Martinetti - con l'obiettivo di ricordare le storie raccontate dai consiglieri di maggioranza su questo provvedimento. La nuova legge, combinata alla modifica dello Statuto, aumenterà a dismisura le spese per le nuove poltrone dei consiglieri supplenti e dei sottosegretari. L'incremento è stimato in circa 8,5 milioni di euro in più a legislatura rispetto al passato. Una legge sbagliata e con costi maggiori per i cittadini - afferma - è l'ennesimo regalo nefasto di questa giunta ai piemontesi"

Dopo la boutade del flipper giocattolo, il Movimento 5 stelle ha dato vita a un altro piccolo show. In Aula sono comparse delle figure cartonate portate nell'emiciclo dai pentastellati "in rappresentanza delle otto nuove poltrone".

Sean Sacco

"Il Movimento 5 Stelle - afferma la capogruppo Sarah Disabato con i consiglieri Ivano Martinetti e Sean Sacco - ha votato a favore dell'inserimento della doppia preferenza di genere ma contro l'apparato complessivo della legge, che introduce nuove poltrone profumatamente pagate dai contribuenti".

"Gli otto consiglieri supplenti, insieme ai due sottosegretari introdotti con la modifica dello Statuto - sottolinea - peseranno sulle tasche dei cittadini per almeno 8,5 milioni di euro a legislatura. Una scelta sbagliata, quella della maggioranza, l'ennesimo regalo nefasto di questa Giunta ai piemontesi".

Il Movimento definisce invece come "una conquista di civiltà fondamentale" l'introduzione della doppia preferenza di genere. "Positiva" anche l'introduzione di un meccanismo di garanzia per le minoranze nell'attribuzione dei seggi, "a tutela - rimarcano i pentastellati - della rappresentatività del voto dei piemontesi". 

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori