Cerca

Voci dal carcere

Aspettando Godot

Assistiamo  alla baruffa fra il Ministro della Giustizia, i magistrati, i politici sulla nuova riforma. 

Un detenuto aggredisce con un estintore due agenti

carcere

Rebibbia, Roma, Pistoia, Venezia, Volterra… é facile in questi tempi trovare le carceri in cui si fa teatro: basta scorrere velocemente la rassegna stampa di Ristretti Orizzonti, il giornale della Casa Circondariale di Venezia che non ti fa perdere una notizia sul carcere, per trovare la conferma della attività educativa attraverso lo spettacolo che si fa in Italia. 

Per questo, l’ultimo film di Antonio Albanese Bravi ragazzi! non è una sorpresa ma un lieto guardare. Un vecchio attore ormai dedito solo al doppiaggio dei porno (indimenticabile una sua performance nel Block-house davanti ai cassetti dei telefoni dei visitatori) viene coinvolto in una scuola di teatro all’interno del carcere. Da cosa nasce cosa e i detenuti, i ragazzi, diventano attori e autori di uno speciale teatro dell’assurdo interpretando un “aspettando Godot”. Non faccio spoiler ma il monologo finale di Albanese trascina lo spettatore dentro le attese del carcere e dei detenuti come non mai. 

A Ivrea l’ebbrezza del teatro e dello spettacolo  Fahrenheit 451  si mette in pausa in attesa di repliche a settembre e promette  una festicciola interna lunedi 19.

Sempre  a Ivrea si prevedono altri  momenti di festa per una partita di calcio fra genitori e figli il 21 prossimo e la celebrazione della memoria di San Basilide, protettore della Polizia Penitenziaria il 30 giugno.

Un po’ come i detenuti che aspettano mi è sembrato il garante nazionale Mauro Palma, che ha presentato la sua ultima relazione annuale, proprio il 16 maggio, di fronte alla Camera dei Deputati. Come sette anni fa, ha ancora chiesto per le carceri una riforma strutturale per ottemperare le richieste della Costituzione, come i suoi predecessori.

 Mentre restiamo tutti in attesa guardiamo ai numeri che ha presentato: al primo giugno le persone detenute in carcere sono 57.230; 2.504 sono donne, mentre ne erano 2.285 sette anni fa. Dati comparabili, sebbene in aumento di più di 2.500 persone detenute: la capienza, già allora carente, è aumentata dal 2016 solo di mille posti regolamentari.

La percentuale delle persone straniere in carcere è diminuita dal 34 al 31,2%.

La percentuale delle persone straniere in carcere è diminuita dal 34 al 31,2%; particolarmente diminuita - è un dato positivo -  è la percentuale di coloro che sono in carcere senza alcuna condanna definitiva, passando dal 35,2 al 26,1% nel corso di questi anni. Resta alto, anzi,  è andato aumentando, il numero di persone ristrette in carcere per scontare condanne molto brevi: 1.551 persone sono oggi in carcere per scontare una pena, non un residuo di pena, inferiore a un anno, altre 2.785 una pena tra uno e due anni. Non a caso così, il garante invita a “garantire l’accesso a misure diverse dalla detenzione per pene brevi”. 

Mauro Palma ha anche invitato a riaprire il dibattito sul 41 bis e sulle REMS le strutture che hanno in un qualche modo gli ospedali psichiatrici e che accolgono le persone colpevoli di aver commesso un reato ma considerate incompatibili con la condizione carceraria per la loro salute mentale. Sono 632 le persone internate nelle attuali 31 Rems funzionanti, e ce ne sono almeno altrettante in una lista di attesa  più o meno ufficiale.

Nel contempo noi assistiamo  alla baruffa fra il Ministro della Giustizia, i magistrati, i politici sulla nuova riforma. 

E aspettiamo Godot o qualsiasi altro.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori