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Il leghista: "Il Gay Pride? Una carnevalata vergognosa, assurdo portarci i bambini"

"Se la mia Sindaca ci andrà con la fascia lo segnalerò al Prefetto"

Il leghista: "Il Gay Pride? Una carnevalata vergognosa, assurdo portarci i bambini"

Un'immagine del Pride di Roma del 2022

Fanno discutere le parole del capogruppo della Lega, Roberto Pilone, durante il Consiglio Comunale di lunedì sera, a San Mauro Torinese.

Il contesto era quello di una mozione presentata dal capogruppo del Partito Democratico, Rudy Lazzarini, che impegnava la Sindaca, Giulia Guazzora, a partecipare al Torino Pride 2023 che andrà in scena il 17 giugno.

Non solo: la mozione chiedeva all'amministrazione anche di impegnarsi attraverso una sensibilizzazione sul tema, specialmente per i più giovani, un'educazione per stroncare sul nascere qualunque tipo di comportamento violento o discriminatorio contro la comunità Lgbtq+.

Lo scorso anno la vice Sindaca, Katia Venturi, aveva preso parte all'evento insieme ad altri esponenti della maggioranza.

Gli amministratori di San Mauro e Settimo hanno partecipato lo scorso anno

"A prescindere dalle differenze politiche - racconta Rudy Lazzarini, Pd - io voglio raccontarvi un episodio che è capitato allo scorso Pride, nel 2022. Stavamo passeggiando con Katia Venturi, all’epoca vice Sindaca. Di fianco a noi c’era una ragazza che aveva tatuato il simbolo del rugby di San Mauro. Questo per dire che le differenze che ci raccontiamo sono meno evidenti di quello che pensiamo, ci sono persone che partecipano e tengono alle tradizioni locali. Noi ora vogliamo dare la giusta importanza ad un evento che è deflagrante, spesso è tacciato come carnevalata come anche gli eventi della Lega per la Padania. A Carnevale si stravolgono tutte le gerarchie: tutti possono essere quello che vogliono. Ecco il significato della stravaganza che molti con gli occhi bendati dal salame non vedono".

Una descrizione che, però, non è andata giù a qualcuno.

Roberto Pilone, capogruppo Lega

"Noi a Pontida - interviene il capogruppo della Lega, Roberto Pilone - non ci andiamo in lingerie e non andiamo chiedendo di identificare un mondo o portando avanti una parte di società. L’anno scorso mi arrabbiai perché la Sindaca partecipò con la fascia al gay pride, non è previsto utilizzarla per le carnevalate. Il Sindaco deve avere la dignità di rappresentare tutti. Prego la Sindaca di non andare al gay pride con la fascia, altrimenti segnalerò la cosa alla Prefettura. La fascia rappresenta la Repubblica nelle manifestazioni ufficiali".

Poi si arriva al giudizio, piuttosto duro, sulla manifestazione:"Ogni anno non riuscite a cancellare la carnevalata, le immagini dell’anno scorso sono vergognose, ci portiamo i bambini a vedere gente vestita in maniera oscena, gente nuda. Se parteciperò? Io non ho i vestiti adatti per venire, non ho la lingerie". 

Qualche dubbio lo solleva anche il consigliere dei Due Ponti, Roberto Olivero.

Roberto Olivero, consigliere dei Due Ponti

"Il tema e l’argomento - precisa - mi sono cari, anche per un motivo di hobby. Io sono un appassionato di musica, di quella che nasce dalla protesta gay, di tutto il mondo le cui note servivano per liberare la situazione dei ghettizzati. Amo leggere i libri sulla cultura gay, amo guardare quelle situazioni e cerco di capirle. Non amo la spettacolarizzazione anche se certi miei miti arrivano da lì. La società sta cambiando da tempo, il fatto di non riconoscere un certo tipo di situazione non è nella mia testa e non è nella testa della maggioranza della popolazione. Non è da accogliere a spron battuto una sfilata nudi perché vuol dire ridicolizzare un mondo. Oggi non c’è più un ambiente bigotto".

L'altro consigliere dei Due Ponti (che ha votato a favore della mozione), Riccardo Carosso, la pensa diversamente: "Il Pride, ancora oggi, ovunque venga celebrato, è un momento di orgoglio, in cui si celebra lo scacco col quale tutta la comunità gay ebbe la consapevolezza e la rabbia necessarie per cambiare lentamente le cose. Non si tratta di una mera carnevalata, come la apostrofano i detrattori, ma di un momento politicamente ed esteticamente a sé con cui si vuole affermare la polimorfica diversità di ciascuno nella prospettiva di un'accettazione da parte di tutti. Questo è il motivo per cui la commemorazione di quei giorni, anche a distanza di quasi 50 anni non è mai scontata e banale". 

Riccardo Carosso, Due Ponti

E poi: "Non amo l’esibizionismo, - continua Carosso - non amo la trasgressione ma lo capisco. Anche se non mi piacciono certi atti capisco la situazione. Vivere serenamente la propria identità di genere è una cosa che possiamo fare da pochi anni, non tutti hanno avuto la possibilità di vivere la propria identità di genere e ancora oggi persone si nascondono, devono scappare. Voto a favore. Non possiamo fermarci a dio patria e famiglia".

Una presa di posizione che ha scatenato la reazione della capogruppo di Fratelli d'Italia, Paola Antonetto: "Io credo in dio patria e famiglia, farà ridere ma ci credo. Io non condivido la spettacolarizzazione del Pride. Mi piacerebbe vedere coppie omosessuali e eterosessuali che camminano insieme per dimostrare che l’amore non deve avere nessun condizionamento". 

Paola Antonetto, capogruppo di Fratelli d'Italia

A quel punto la parola torna al capogruppo della Lega, Roberto Pilone: "Sembra che il mondo intero abbia digerito questa cosa, abbia già accettato tutto mentre voi state ancora lì a chiedere di essere accettati".

Parole che hanno fatto saltare sui banchi il capogruppo del Pd, Rudy Lazzarini.

"Io vorrei - commenta - che queste cose Pilone le raccontasse ai ragazzi che vengono presi di mira, insultati, picchiati. Non sono cose che non capitano mai. A San Mauro abbiamo la fortuna di avere consiglieri di minoranza illuminati ma non è così dappertutto. Non possiamo vivere la nostra realtà come quella di tutti quanti". 

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