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Allerta piogge. In Piemonte arriva un nuovo ciclone e scatta l'allarme tra sabato e domenica

Anche in provincia di Torino. Po e Tanaro sorvegliati speciali

Allerta piogge. In Piemonte arriva un nuovo ciclone e scatta l'allarme tra sabato e domenica

Il bollettino della protezione civile del Piemonte segnala per domani l'allerta gialla, quella più debole, che indica fenomeni localizzati in due zone della regione.

Una è nel Torinese, in Alta Val di Susa, Alta Val Chisone, Alta Val Pellice e Alta Valle Po.

L'altra è nel Cuneese, nelle Valli Varaita, Maira e Stura.

Il peggioramento delle piogge sarà sabato e domenica e verrà valutato domani se aprire una sala operativa. Ci sono sindaci che però hanno già iniziato a pensare al peggio, come quello di Villafranca Piemonte (Torino), Agostino Bottano. Nella la chat con i suoi concittadini invita a restare in casa nel fine settimana.

"Se l'allerta verrà confermata - scrive - sarà trasmesso un numero di telefono di emergenza, che potrete contattare in caso di richiesta d'aiuto".

Il livello del Po è ancora più basso rispetto alla media del periodo, ma nella pianura tra le province di Cuneo e Torino, finita sotto l'acqua nel 2016 per l'esondazione dei rii, il timore di ripetere l'esperienza mette in guardia.

La Provincia di Cuneo ha rinviato la riapertura dell'ultimo tratto della strada provinciale 251 del colle dell'Agnello e del valico con la Francia in alta valle Varaita, prevista oggi.

il maltempo che ha colpito l'Emilia

Rassicurazioni arrivano dal presidente della Regione, Alberto Cirio: "Stiamo seguendo la situazione ora per ora, non abbiamo al momento segnalazioni particolari, neanche sul weekend, però sappiamo che i colori cambiano repentinamente".

"Se la situazione dovesse evolvere in senso peggiorativo, scatteranno le predisposizioni previste dai vari piani, sia comunali sia provinciali di protezione civile" aggiunge il prefetto di Torino, Raffaele Ruberto.

L'acqua è arrivata fino al secondo piano delle abitazioni

Le previsioni meteorologiche probabilistiche dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale vanno nel dettaglio sulle previsioni per il Sud-Ovest del Piemonte, "incerte perché la circolazione sarà guidata da forme molto piccole e localizzate". Danno per sabato "una probabilità del 90% di superare i 50 millimetri di pioggia in tutta la fascia alpina e prealpina, dal Torinese al Cuneese, che domenica scende al 70-75%. Sulle 72 ore complessiva da venerdì a domenica c'è però una probabilità del 90% di superare i 100 millimetri. In zone più limitate all'interno di queste aree nelle stesse 72 ore viene segnalata la possibilità che vengano superati i 250 millimetri".

Dal punto di vista idrogeologico per domani le indicazioni sono di "locali allagamenti e isolati fenomeni franosi, ma con una probabilità non molto elevata, insieme a criticità sui corsi d'acqua secondari, soprattutto da sabato. Domenica probabilmente interesseranno anche ai corsi d'acqua principali, quali Po, Tanaro e loro affluenti". 

Arriva un nuovo ciclone

Si sta formando un nuovo ciclone. "Meno intenso di quello che ha colpito Emilia-Romagna e Marche, dovrebbe esaurirsi rapidamente, mentre l'area di bassa pressione sul Mediterraneo potrebbe portare altre piogge sulla penisola, in una situazione generale che continua a richiedere attenzione", dice Silvio Davolio, dell'Istituto delle scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna.

"Come quello passato, il nuovo ciclone si sta formando sull'Africa settentrionale e arriverà sul Mediterraneo dalla Tunisia", osserva l'esperto in meteorologia e fisica dell'atmosfera. Per il resto, "non c'è nulla di simile al ciclone passato".

Quest'ultimo, infatti, "era risalito fino all'Italia Centro-settentrionale, portando piogge violente su Emilia-Romagna e Marche. Il nuovo ciclone - dice Davolio - sembra meno intenso e dovrebbe interessare soprattutto Sicilia, Sardegna e Nord-Ovest, in particolare Liguria e Piemonte, poi tenderà a dissiparsi".

In generale, "sul Mediterraneo resta una condizione di bassa pressione, favorevole alla formazione di piogge anche sull'Emilia-Romagna. Non si prevedono fenomeni particolarmente intensi, anche se siamo ancora in una situazione emergenziale".

Nelle previsioni c'è al momento "molta incertezza" e "soltanto nei prossimi giorni sarà possibile definire la situazione con una precisione maggiore".

Che in pieno maggio arrivi sull'Italia un ciclone dopo l'altro non deve però né meravigliare né spaventare.

"La parola ciclone fa paura all'opinione pubblica, ma - osserva Davolio - il ciclone è una struttura dinamica dell'atmosfera comune nel Mediterraneo e in alcuni casi può essere associata a eventi intensi".

In particolare, "il Mediterraneo è la zona del globo in cui i cicloni sono molto frequenti e noti. I più intensi avvengono in inverno, ma possono essere presenti fino a maggio. In estate, invece, sono deboli".

L'arrivo di un ciclone non è perciò un fatto straordinario in una stagione intermedia come la primavera, mentre "è anomala la quantità di pioggia che l'ultimo ciclone è riuscito a portare sull'Emilia-Romagna. Questo - prosegue l'esperto- è accaduto perché fin dalla sua origine il ciclone era già carico di umidità acquisita dalle zone tropicali e altra ne ha raccolta nel Mediterraneo. La pioggia abbondante è poi caduta su un terreno saturo, in una zona già colpita recentemente da un'alluvione".

Quanto alla relazione con i cambiamenti climatici, Davolio osserva che non sono ancora pronti gli strumenti che permettano di stabilire un nesso di causa-effetto in relazione a un singolo evento. Si possono perciò individuare soltanto delle tendenze.

"Gli scenari - conclude l'esperto del Cnr- indicano che i cicloni mediterranei violenti come quello appena passato potranno diventare più frequenti rispetto al passato. È un discorso di probabilità".  

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