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Mazzè

Arcate dei ponti intasate dai detriti: e se piovesse molto?

Il pericolo alluvioni continua ad essere dietro l'angolo, nonostante la siccità di questi mesi

ponte sulla Dora a Mazzè

In Piemonte e in Canavese soprattutto, la pioggia sinora non è stata abbondante e tutti sperano che molta ne arrivi perché la nostra regione da qualche tempo ha il primato di essere una delle regioni più aride d’Italia. Quando finalmente la pioggia arriverà, tutti confidano nel fatto che i letti dei fiumi siano ripuliti e l’acqua possa scorrere senza problemi.

Ma tutti sappiamo che oggi non è così. Le foto mostrano il caso eclatante di una arcata del ponte della Dora Baltea sulla statale che collega Mazzè a Villareggia pieno di pietrisco e detriti accumulati negli ultimi anni. E’ vero che dove scorre il fiume non vi sono case e una eventuale esondazione coprirebbe solamente i terreni agricoli, che in ogni caso sono terreni molto fertili e quasi tutti con produzioni cerealicole di qualità.

Questo non deve far passare in secondo piano il problema, anche perché se non si pulisce l’arcata con i detriti, prima o poi, questi a forza di accumularsi invaderanno anche le altre arcate, il danno sarà fatto, ed anche noi vedremo quello che vediamo oggi in tv da aree colpite da piogge copiose.

Il problema è che a forza di difendere l’ambiente e creare enti preposti a ciò, non si sa nemmeno a chi rivolgersi per chiedere la rimozione dei detriti. Non trova attenzione il singolo cittadino, ma peggio ancora anche le Amministrazioni Comunali hanno spesso le mani molto legate. Si aspetta il Magistrato del Po, l’assessorato all’Ambiente, l’ente X e il dipartimento Y, sta di fatto che nessuno fa nulla ed il ponte, come tanti altri in Italia, giorno per giorno, aumenta il suo carico di detriti. Non è una bella cosa, anzi è una vergogna.

Nella foto 1 il letto del fiume libero, nelle foto 2 e 3 la prima arcata sulla destra orografica piena di detriti. La foto A sempre relativa al fiume Dora Baltea invece mostra l’isolotto che si è creato subito dopo la diga del Baraccone, quella da cui parte il canale Depretis, nella zona di confine tra Mazzè e Villareggia. Un isolotto ex novo che in caso di piena anche in quella zona farà debordare l’acqua sui parti circostanti.

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