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Elezioni 2023

"Faccio politica da cinquant'anni: a diciotto feci obiezione di coscienza al servizio militare"

Il sindaco di Mathi, Maurizio Fariello, tenterà la riconferma alle elezioni amministrative: abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui

Maurizio Fariello, sindaco di Mathi

Maurizio Fariello, sindaco di Mathi

Maurizio Fariello è nella piazza del mercato di Mathi assieme a qualcuno dei suoi candidati. Correranno tutti assieme alle amministrative che si terranno il prossimo weekend.

Mentre gli facciamo le nostre domande siamo talvolta interrotti dal saluto di qualche cittadino o cittadina che passa di lì. Qualcuno ritira una copia del programma elettorale fresco di stampa, oppure una copia del cruciverba che Fariello stesso ha preparato sul paese e sulla sua storia. "Ho messo delle domande un po' difficilotte" ammette.

Qualcun altro passa solo per una battuta o per segnalare al sindaco un problema. E infine c'è chi si limita al saluto.

"La campagne elettorale sta andando bene, ma per tutti va bene - sorride Fariello -. C'è il contatto col pubblico e si parla spesso di quello che va e di quello che non va. Ad ogni modo io auspico una riconferma, perché è importante portare a compimento quanto si è cominciato cinque anni fa".

Un mandato durato tre anni

Questi cinque anni, per Fariello, "sono stati in realtà tre". Tra pandemia e guerra, far quadrare i conti del bilancio non è stato facile. "A me piacerebbe arrivare a un efficientamento energetico di tutti i luoghi pubblici - prosegue il sindaco - per abbassare le spese in termini di energia, con l'obiettivo di re-indirizzare quei fondi verso i servizi. Se risparmio sull'illuminazione pubblica avrò più soldi per i disabili a scuola, per il sociale e per la cultura".

Nel corso di questi cinque anni sono stati installati i pannelli fotovoltaici sul municipio, e sono stati avviati progetti di efficientamento di altri edifici di proprietà comunale. Un'altra sfida che Fariello, se riconfermato, dovrà affrontare è quella del Pnrr.

Fariello coi suoi candidati

"Questo mandato cadrà proprio al termine del Pnrr, nel 2026" dice il sindaco. Nel corso di questi anni, il Comune di Mathi ha portato a casa un milione e cinquecento euro di fondi europei. Epperò, a voler fare il bilancio del suo primo mandato da sindaco, Fariello non si fa venire in mente solo opere pubbliche.

"Abbiamo lavorato con le associazioni, sul sociale e sulla cultura. Guardavo alle cose fatte in questi cinque anni: ad esempio, magari è passato inosservato, ma qui a Mathi nel parco di Villa Bosso è venuto a suonare un certo Dimartino!". Allora non era ancora esploso musicalmente. "Certo, adesso sarebbe un po' inavvicinabile per le nostre casse..." scherza il sindaco.

"Abbiamo dato sviluppo alla biblioteca, abbiamo iniziato a rimettere in sesto le sedi delle associazioni, e abbiamo intenzione di dare finalmente una sede adeguata alla Pro Loco" prosegue Fariello.

Una lista nuova

Al di là del programma ci sono poi le persone: quelle che compongono la lista del sindaco uscente sono per dieci dodicesimi nuove rispetto all'attuale maggioranza. "È molto semplice: circa sei mesi fa ci siamo riuniti attorno a un tavolo, e ci siamo detti che bisognava pensare alla continuità. Dopodiché, cinque anni sono lunghi e le cose cambiano. Ci sono situazioni lavorative e familiari che non hanno più permesso ad alcuni di avere la stessa disponibilità iniziale".

Ci sono stati dissapori politici? "No - risponde il sindaco - ci sostengono tutti e sono tutti concordi nel promuovere la lista e lavorano nei loro ambiti per promuoverla". E così, chi non ha voluto partecipare nuovamente si è impegnato per costruire la lista e per trovare i contatti giusti.

E proprio per quanto riguarda la formazione della lista c'è un episodio che merita di essere raccontato. Uno comincia cinque anni fa. "Denise Verrone, ancora minorenne all'epoca, mi scrisse una lettera parlandomi di tutela dell'ambiente e della sua volontà di fare qualcosa sul tema".

Fariello l'aveva convocata in Comune e avevano fatto una chiacchierata sul tema. "Recentemente l'ho contattata e le ho chiesto di entrare in lista, visto che nel frattempo è diventata maggiorenne". Ma non ci sono solo studenti: in lista troviamo pensionati, giornalisti, commercianti. Insomma, ogni candidato ha una storia a sé stante.

Dall'obiezione di coscienza alla sinistra alternativa

Compreso Fariello. Gli chiediamo di parlarci della sua storia politica. "Faccio politica da cinquant'anni" riassume lui. A cominciare da quando, a diciott'anni, fece la sua domanda di obiezione di coscienza contro il servizio militare. Era il 1972, e nel gennaio del '73 Fariello sarebbe diventato maggiorenne.

All'epoca, chi obiettava andava in carcere. Proprio in quel giro di mesi, però, nel dicembre del 1972, uscì la legge che introduceva la possibilità di svolgre il servizio civile. "Altrimenti sarei finito in carcere" commenta Fariello col senno di poi. E invece Fariello finì col fare servizio civile in un istituto per disabili in Veneto.

A dire il vero, un briciolo di attività politica aveva già cominciato a farla cinque anni prima, nel pieno della contestazione studentesca, con un'esperienza dentro a un gruppo spontaneo nato da alcuni ragazzi che frequentavano la parrocchia. "Facevo politica in maniera alternativa rispetto a chi deteneva il potere".

Senza, però, mettersi mai in tasca una tessera di partito. "Sono però stato vicino a Democrazia Proletaria", il partito che raccolse alcuni movimenti della sinistra alternative al Partito Comunista Italiano. In paese poi le informazioni girano velocemente: "Ero conosciuto come 'il comunista', anche se nella vita poi cambiano tante cose: io continuo a dire che il muro di Berlino è caduto trent'anni fa, e che certi steccati andrebbero superati".

Fariello si definisce "un libero pensatore". "Ho lavorato quarant'anni in biblioteca, doveva avevo messo uno Snoopie con su scritto un fumettino, che diceva: 'Se scoprono che mi piace pensare passo un guaio'. Non mi lego con lacci e lacciuoli a nessuno, perché pensare liberamente ed avere un atteggiamento critico anche sui propri alleati ci sta, l'importante è avere atteggiamenti molto limpidi, senza cadere in polemiche sterili e in attacchi personali".

Ai suoi candidati, Fariello ha fatto firmare un codice etico fondato su due capisaldi: la Costituzione Italiana e la Carta dei Diritti dell'Uomo. "Uno potrebbe chiedermi: ma cosa c'entra la Carta dei Diritti con l'asfaltatura delle strade? C'entra, perché se le cose le fai nel rispetto delle persone rispetti a 360 gradi certi principi".

Dove c'è una scelta c'è politica

Ogni tanto si sente dire in giro che l'amministratore è poco più che un amministratore di condominio. Un ruolo de-politicizzato, dunque, privo di spessore decisionale. Fariello non è d'accordo: "Per me la politica c'entra sempre". E questo perchè "nel momento in cui si sceglie si fa politica".

Un esempio? "Arriva un nuovo bimbo disabile a scuola, i costi sono già elevati per il sostegno agli altri bimbi disabili, cosa facciamo? Riduciamo le ore di sostegno agli altri? Le riduciamo a lui? No, perché lui deve avere gli stessi diritti degli altri. Magari facciamo uno spettacolino in meno, spostiamo i fondi verso le ore di sostegno alla disabilità e gli garantiamo il servizio".

I servizi sono una priorità

Questa è una scelta politica nel senso più autentico della parola. Certo, c'erano tempi in cui la politica entrava a gamba tesa nelle amministrazioni locali attraverso le organizzazioni partitiche. "I partiti erano quelli che gestivano la cosa pubblica, come dovrebbe essere".

E quei partiti "battagliavano tra di loro in piena guerra fredda e segnarono un'epoca. E si muovevano in un contesto di rispetto reciproco. Pajetta e Almirante erano il diavolo e l'acquasanta, ma discutevano di politica pacificamente, senza insulti".

Quella lista "outsider" premiata alle elezioni

Ma torniamo alla politica locale. Quando, nel 2018, Fariello si è candidato alle elezioni, era in pensione da un anno. Qualche cittadino più solerte gliel'aveva chiesto espressamente, di candidarsi. E lui aveva accettato, e aveva cominciato a comporre la lista passo dopo passo: "Ci ho messo ben tre mesi a completarla".

Nella creazione della lista c'era una discriminante: "Non dovevano esserci amministratori presenti: bisognava dare un segno di discontinuità e di rottura netta con il passato". E gli elettori li hanno premiati. "Sicuramente - commenta Fariello - c'era voglia di cambiamento nell'aria, così come c'era voglia di fare qualcosa di diverso".

Lo slancio demografico e il "restyling" del paese: gli obiettivi per la Mathi del 2028

Guardando alle prossime elezioni, invece, l'obiettivo di Fariello è "rendere il paese migliore di come l'abbiamo trovato". Secondo il primo cittadino, il paese "avrebbe ancora bisogno di un po' di 'restyling'". E anche di uno slancio demografico. "L'anno scorso sono nati nove bambini a Mathi, con quarantanove decessi - spiega Fariello -. Se non ci sono degli innesti, anche di persone che arrivano da fuori, rischiamo di avere delle pluriclasse a scuola, come succede nei paesini di montagna".

In questa situazione, il nemico numero uno è la paura dello straniero: "Se arrivano persone da fuori non devono essere considerate il demonio: vanno integrate e va fatto tutto un percorso di crescita". A Mathi, ad esempio, vive da poco più di un anno una famiglia siriana che arriva da un campo profughi libanese. Un gruppo di volontari li sta aiutando nell'inserimento nel mondo del lavoro e a scuola.

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