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"Open to Meraviglia": l'Italia, la modernità e la coesistenza del ‘meraviglioso’

Come trasformare una campagna di promozione turistica internazionale in una campagna denigratoria...

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"ITALIA: OPEN TO MERAVIGLIA", il claim della nuova campagna promozionale del Ministero del Turismo ed Enit, che avrà un’ambasciatrice d’eccezione.

La nuova campagna pubblicitaria internazionale del Ministero del Turismo “Italia: Open to Meraviglia”, realizzata con il contributo del dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della presidenza del Consiglio, firmata dallo studio torinese Gruppo Armando Testa, in collaborazione con l’ENIT (l’Ente Nazionale italiano per il turismo), è stata presentata di recente dalla ministra del Turismo Daniela Santanchè. La nuova strategia di comunicazione mira a promuovere l’Italia nel mondo, ma quanta italianità vi è in essa? A mio avviso molta: vi è la nostra arte che si accomuna al nostro quotidiano – senza banalizzarlo - e non solo, anche la modernità e la coesistenza del ‘meraviglioso’ di un tempo con i particolari nei quali il mondo intero oggi riesce a rispecchiarsi.  

L'attuale ministra del Turismo, Daniela Santanchè la quale, recentemente, ha presentato la nuova strategia di comunicazione del suo ministero e della campagna di promozione dell’Italia nel Mondo realizzata in collaborazione con ENIT.

Sulla campagna di ADV non sono mancati articoli da parte di alcune testate giornalistiche italiane (per fortuna non tutte) che hanno posto in evidenza quelli che – a loro avviso – sono gli aspetti negativi, con critiche annesse, anziché provare ad apprezzarne gli aspetti positivi, come la ‘modernità’ e la semplicità che in ambito di comunicazione non è un fattore da trascurare, ad esempio. A prescindere dalle polemiche sull’uso del volto in questione, tratto dal celebre dipinto quattrocentesco di Botticelli, intitolato “La Venere di Milo”, la nuova testimonial si presenta vestita in jeans (mentre la Venere in questione, come sappiamo, è nuda) viene da domandarsi dove sia finito l’orgoglio nazionale, la volontà di ‘affacciarsi sul mondo’, proprio come vuol simboleggiare la bandiera italiana che nel video promozionale si trasforma in una finestra in apertura, per trasmettere positività affinché tutti siano invogliati a visitare le bellezze d’Italia.

"Un rebranding che riflette nel logo lo stesso claim “Open to meraviglia” e si spalanca in una finestra tricolore, che è promessa di sorprese per il visitatore ed inconfondibile accoglienza made in Italy".

Più che disquisire sulle polemiche avanzate da tutti questi ‘guru della comunicazione’ – che oramai sono note a chiunque – in generale, bisognerebbe porsi la domanda sul perché gli italiani siano così propensi al masochismo, a voler evidenziare a tutti i costi i propri punti deboli, auto-denigrare una campagna che ha lo scopo di attirare le persone a visitare le bellezze artistiche della propria nazione, trasformando, in questo caso specifico, un progetto di comunicazione dedicato all’Italia in un banale stereotipo del Belpaese, creando un’immagine distorta del paese stesso
 
Bando ai social (sappiamo che alcuni individui si nutrono di polemiche col puro intento di porre in evidenza solo se stessi), a proposito di bellezza, sarebbe bello adottare un approccio più ‘diplomatico’ e – prima di scrivere certe cose, a prescindere dall’appartenenza politica – premunirsi di una buona dose di umiltà: la tattica del ‘basta che se ne parli’ non sempre risulta poi essere così efficace.
 
Volevate trasformare una campagna di promozione turistica internazionale in una campagna denigratoria con il solo scopo, a quanto parrebbe, di affossare le iniziative del governo? Ecco fatto. Ma tranquilli, ci ha già pensato l'Influencer Chiara Ferragni a “risolvere” la situazione, che – perdonate il gioco di parole – con i suoi post auto-ironici parrebbe avere maggior successo di certi pseudo pensatori esperti di comunicazione… Il punto è che se si vuol far conoscere l’arte, in primis sarebbe opportuno ‘attirare’ (perdonate la scelta del verbo) le persone in uno dei luoghi - potremmo osare ad affermare - nei quali il concetto stesso di arte è stato concepito!

L’ironia dell'influencer Chiara Ferragni sulla somiglianza della Venere di Botticelli con una sua foto del 2020.


 

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