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Nel paesino dove i commercianti uniscono le forze: "Stare assieme fa la differenza"

A Viù più di trenta imprese del Comune hanno costituito un'associazione di commercianti

(foto di repertorio)

(foto di repertorio)

La scorsa settimana è nata a Viù l'associazione dei commercianti del paese. Più di trenta imprese del centro più grande delle valle di Viù si sono raggruppate per essere più forti; perché hanno capito che stare assieme fa la differenza, soprattutto in un contesto in cui anche sul commercio grava il compito sociale di far rinascere un territorio soggetto a spopolamento e desertificazione economica.

"Abbiamo fatto un'analisi dei tempi che stiamo vivendo - ci racconta Marika Cappello, segretaria dell'associazione e gestore del Verticalblù di Viù - e ci siamo resi conto che stare assieme fa davvero la differenza. Ci piacerebbe dare il via a una progettazione partecipata e a un'organizzazione condivisa del commercio per rilanciare il territorio dopo covid e aumenti".

L'humus per far crescere un'associazione dei commercianti a Viù c'è eccome. "Qui - spiega Marika - hanno aperto recentemente alcune attività, mentre altre hanno cambiato gestione. Sono arrivati sempre più commercianti giovani e con mentalità innovativa. Il territorio si sta dunque rinnovando, e stanno anche arrivando persone nuove".

Marika, ad esempio, col suo Veticalblù porta avanti un modello d'impresa fortemente improntato al sociale. "Ci definiamo impresa ibrida" ci dice. A metà strada tra il profitto del'operatore privato e l'utilità pubblica dell'operatore sociale. Ma nel direttivo dell'associazione non c'è solo lei.

La presidente, ad esempio, è Valentina Chiovatero, che di mestiere è parrucchiera. La vice è invece Simona Tonda, che gestisce la Scarpiera. Il tesoriere è Massimo periolatto, che ha un'attività di lavorazione del legname. E poi Alessio Bertero, che gestisce una ferramenta, Emma Corgiatto col suo minimarket, Federica Sieve con la sua macelleria e Sara Zanello con la sua pizzeria. E via dicendo, contando fino a 30 e oltre.

"Abbiamo la fortuna - prosegue ancora Marika - di avere un'amministrazione che ci supporta, anche tramite la nascita di Axima, il distretto del commercio che ci offre diversi vantaggi". Un altro ruolo fondamentale è quello della Pro Loco del paese, centro aggregatore e ossatura della vita sociale.

Marika Cappello, segretaria dell'associazione commercianti

"Sono convinta - dice Marika - che questo sia un tempo di opportunità: basta avere la capacità di lanciare il cuore oltre l'ostacolo, e intraprendendo un reale rinnovamento si potrà pensare di dare nuova linfa al turismo locale". Ecco, il turismo: "Sono cambiate le esigenze dei turisti, e bisogna far sì che si possa invertire la tendenza allo spopolamento".

Un possibile ingrediente di rivitalizzazione del territorio sono le iniziative: "Il 30 aprile - prosegue la segretaria dell'associazione - organizzeremo la Foira dla Fortunna, la fiera della fortuna in dialetto viucese, con l'obiettivo di ampliare il periodo della stagionalità degli eventi sul territorio".

L'idea è che mentre da giugno a settembre ci sono persino troppe iniziative, fiere, sagre, eventi, mentre da settembre in poi il paese va un po' a morire. "Bisogna quindi ragionare - ci dice Marika - per realizzare un'animazione territoriale che duri tutto l'anno, per aumentare l'offerta al turista e al villeggiante".

E per raggiungere l'obiettivo serve cooperazione. "Stare assieme - aggiunge Cappello - ci aiuta anche a diventare potenziali interlocutori con gli enti pubblici in caso di bandi pubblici, per esempio". Ma l'associazione dei commercianti non punta solo a rilanciare il territorio sotto l'aspetto turistico.

Anche la residenzialità, infatti, è un valore più che importante, da coltivare con cura. "Rispetto ad altri paesi di montagna - evidenzia Marika - siamo una realtà privilegiata, perché abbiamo una scuola, un mercato, la posta, la banca. Questo ci permette di essere ancora molto forti sul piano dell'offerta per i futuri residenti. Tutto ciò, assieme al rilancio del commercio, può invertire la tendenza alla migrazione".

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