Cerca

L'intervista

"Rostagno persona onesta e corretta, ma senza fantasia"

Quattro chiacchiere con Guido Novaria sul mandato che si avvia alla conclusione e sulle prossime elezioni

Guido Novaria, consigliere comunale di maggioranza a Rivarolo Canavese

Guido Novaria, consigliere comunale di maggioranza a Rivarolo Canavese

Non aspettatevi che, durante le sedute di consiglio comunale o nel rapporto con la stampa, il consigliere comunale rivarolese Guido Novaria si limiti a "convalidare" passivamente le decisioni prese in Giunta da Alberto Rostagno e dai suoi assessori. Un commento, nello stile asciutto che lo contraddistingue sia nel parlato che nella prosa (d'altronde ha fatto il giornalista per la Stampa), lo rilascerà sempre.

E spesso si tratta di un commento libero, articolato con franchezza ed onestà intellettuale. L'anno scorso, Novaria si è dimesso dalla commissione cultura perché, diceva, le cose che avrebbe voluto fare per migliorare l'offerta culturale della Città non venivano prese in considerazione dall'esecutivo.

Una voce, la sua, che dunque si è sempre contraddistinta come una voce critica dentro la maggioranza di Alberto Rostagno, di cui condivide il progetto politico senza risparmiargli qualche rimprovero. "Rostagno è una persona corretta e onesta - ci ha detto nel corso dell'intervista che leggerete - ma senza quel guizzo, quella voglia di osare".

Nel 2014, Novaria lanciò una proposta politica chiamata "Alleanza per Rivarolo", un progetto che doveva mettere assieme tutto il centrosinistra cittadino per "superare il bertottismo". Dove per "bertottismo" si intendeva quel modo di fare amministrazione che considerava il sindaco non "come punto di raccordo per una squadra di governo, ma spesso come monarca assoluto.

Sono passati dieci anni da quella proposta politica. Oggi Novaria di anni ne ha 67, e gli abbiamo chiesto come vede la Città in vista delle elezioni del prossimo anno.

Il progetto dell'Alleanza per Rivarolo è ancora valido?

Certo. All'epoca parlavo di definire un'intesa che andasse oltre a divisioni anacronistiche. La mia idea è quella di trovare un candidato di 40-45 anni che riesca a raccordare tutta quest'area che ha governato in questi dieci anni di Rostagno imbarcando anche le altre forze di centro e di centrosinistra, anche se questa Città ha dimostrato nelle ultime elezioni politiche di essere molto a destra. Questa persona che faccia da raccordo però non la vedo ancora. C'è stata la nomina da parte del PD di Edo Gaetano segretario, mentre credo che Rostagno voglia lanciare un suo erede. Ad ogni modo, manca ancora un anno alla scadenza del mandato e di cose ne possono succedere.

Per esempio?

Ad esempio avvenisse lo scioglimento del lodo ASA il Comune potrebbe riavere i soldi che ha dovuto accantonare. Anche perché l'ultimo bilancio che abbiamo approvato è "di lacrime e sangue", dove non viene fatto nessun tipo di intervento particolare se non quelli che mantengono il bilancio in perfetto equilibrio. Si tratta anche di un bilancio fatto da un funzionario molto rigoroso, dove l'apporto delle forze della maggioranza non c'è stato. È un documento contabile ma non c'è una visione politica vera. Certo, sul piano della cultura c'è la progettazione della nuova biblioteca ma mi chiedo quando la vedremo. La mia idea di recuperare il vecchio ospedale rimane valida, così come quella di creare una fondazione che raggruppi la gestione del castello e di Villa Vallero.

A proposito della gestione del Castello, probabilmente si potrebbe fare di più.

Il castello è di proprietà del Comune dall'82 e non siamo ancora riusciti a farlo diventare un centro attrattore pur essendo una struttura a un passo dal centro storico, visitata da persone che lo trovano perennemente chiuso salvo nella stagione estiva. Non siamo stati in grado di fare un cartello con le informazioni minime sul castello. In più, non si può pensare di darlo in gestione a un'associazione di dieci persone che, insomma, decidono tutto loro. Il castello per di più non può neanche essere dato a società esterne. Ma una struttura del genere deve anche rendere, non può solo costare. Bisogna anche capire che polo culturale può diventare.

Ti lancio una provocazione: aveva quindi ragione Bertot? Rostagno fa ordinaria amministrazione ma non governa?

No, non è che non governi, però secondo me a questa Giunta manca il guizzo, manca il colpo di reni che sarebbe stato in grado di fare, anche nella scelta dei componenti della Giunta e nella distribuzione degli assessorati. Ad esempio non c'è un assessorato all'ambiente: si organizzano magari delle passeggiate ecologiche per pulire le zone più sporche ma sul tema dell'ambiente non c'è un filo continuo. Ed è un tema su cui la lista della Vittone era molto forte.

Ci sono altri nodi che ritieni "problematici"?

C'è il problema del personale del comune, che scenderà di otto unità e per cui non sono previste sostituzioni per contenimento delle spese di bilancio. E poi il sindaco ha preso una staffista, come prevede tutta una serie di provvedimenti amministrativi, che ha dato dei risultati mediocri. Anche la staffista se n'è andata e non è stata sostituita. Infine, il quinto assessore che assuma le deleghe lasciate libere dalla Schialvino non verrà neanche nominato. Certo è che dire che si fa solo l'"ordinaria amministrazione" è un po' impietoso, e inoltre chiudere un bilancio non in negativo è già un risultato. Mi viene in mente anche il tema della biblioteca, di cui perdiamo in un anno due unità. La biblioteca rimarrà quindi con un solo dipendente, e quindi anche porre il problema di ricorrere a delle cooperative culturali come succede a Settimo non sarebbe male. Quando io continuo a dire che la fondazione avrebbe dei presupposti per risolvere i problemi della biblioteca e del castello non dico un'eresia. Dobbiamo confrontarci: con i dipendenti ridotti all'osso e la prospettiva di non toccare la pianta organica mi chiedo come si terrà aperta la nuova biblioteca.

La titolare della delega alla cultura è Costanza Conta Canova: secondo te il suo lavoro è stato insufficiente o si è trovata stretta nei vincoli di bilancio?

Secondo me si è trovata un po' stretta, non ha mai avuto appieno le cose che chiedeva. Forse è mancata anche una sua volontà di ricorrere a vie non tradizionali, come le fondazioni bancarie, che danno soldi per il recupero dei castelli o per altri progetti. È sempre mancato un progetto vero, e si continua a viaggiare su proposte che vengono fatte per la stagione estiva. Ma si potrebbe puntare su eventi particolari per catalizzare l'attenzione. Noi siamo a 30 km da Torino e potremmo avere anche il pubblico torinese che viene qui a fare due passi. Certo è che quando arrivi, ti trovi il castello chiuso e senza informazioni perché tutto viaggia sul volontariato... adesso Costanza è riuscita a coinvolgere la Pro Loco per l'apertura del castello. Questo è già un buon risultato ma siamo lontani anni luce da quello che un castello come questo dovrebbe essere. E' in centro a Rivarolo. Anche il recupero dell'ospedale secondo me tramite un accordo privato-pubblico poteva essere interessante da sviluppare. Lì c'è una cubatura e una disponibilità di stanze che sono buone. Per quanto riguarda il bilancio, manca anche un assessore che abbia una visione diversa delle cifre, che veda nei numeri un progetto politico. 

Mi pare che ci siano i punti per costruire un'agenda su cui lavorare.

Sì, un'agenda che riprenda dalle cose che non sono state fatte. Io ho organizzato quel "Buon compleanno Rivarolo" che è costato zero euro, forse duecento euro da dare alla Siae, che però ha fatto nascere un po' l'orgoglio rivarolese. La Sala Lux Bertinetti si è riempita. Ma non per merito mio: semplicemente probabilmente l'idea ha fatto presa. Ecco, secondo me c'è da chiedersi: che cosa dovrà essere Rivarolo da qui ai prossimi cinque anni? Una capitale del commercio? Sì, per volontà dei commercianti i negozi sono tutti vivi e aperti a differenza di altre località. E l'industria ormai è ai minimi termini.

Torniamo a Rostagno: il sindaco ha preso il mano il Comune dopo il commissariamento con dei vincoli pesanti: si poteva davvero fare tanto di più soprattutto nei primi anni?

In generale, col senno di poi forse si poteva osare di più. Secondo me questa è una maggioranza rigorosa e attenta ma che ha osato poco. Certo, non è che si debbano andare a fare le cose che vuole Bertot, che parla delle fontane in centro che ha realizzato che però sono spente e chiuse... ma Rostagno poteva e doveva osare di più su alcuni temi.

Abbiamo parlato di Bertot: ora lui pare essere il favorito per le elezioni: tu che ricordo hai dei suoi due mandati, oltre alla pagina "nera" del commissariamento?

Lui era un sindaco che gestiva molto bene l'informazione, cosa che Rostagno non fa. Un esempio: è uscita recentemente la delibera che stabilisce le indennità di carica della Giunta. Uno si può stupire che si prendano 3mila, 2mila o mille euro, e quindi io avrei accompagnato un comunicato con cui si poteva raccontare cosa significa in una Città come Rivarolo fare il sindaco e quante ore si impiegano. Non si tratta solo di firmare mezz'ora al giorno dei documenti e basta, è un impegno non banale. Noi siamo in una Città che è una via di mezzo tra il piccolo centro dove c'è un contatto diretto con gli amministratori e una Città più grande dove c'è una struttura amministrativa fatta da persone che costano e che hanno aspettative, problemi e ambizioni. Bertot era più spregiudicato a incidere sulla macchina comunale, più capace, anche se si trattava di cambiare settore ai dipendenti che non si comportavano bene. Qui invece c'è più la politica del lasciare le cose come stanno anche se si potrebbero migliorare. Di fatto qui non si è cambiato nulla. Bertot poi era uno che sapeva usare i media in maniera straordinaria. Anche per quanto riguarda il segretario, una volta c'era Battaglia, oggi invece abbiamo un segretario forse meno dinamico.

Battaglia era meglio quindi.

Aveva un carisma superiore, si prendeva la briga di assumersi delle responsabilità per ruoli non suoi. Se le assumeva e pagava di persona, e probabilmente per quanto riguarda il commissariamento ha pagato per tutti per i suoi comportamenti poco ortodossi, e ha pagato anche in modo pesante, con l'arresto e la malattia. Tornando al dualismo Bertot - Rostagno, secondo me andrebbe superato. Il modello di Rostagno ha fatto il suo tempo, è il modello di una persona fondamentalmente onesta e corretta nei rapporti con la gente, ma senza quel guizzo e quella voglia di osare, senza quella fantasia amministrativa che potrebbe portare a dei risultati. Ecco faccio un esempio: a Rivarolo facciamo molte presentazioni di libri, siamo la Città dei libri. Epperò non siamo capaci ad agganciarci al Salone del libro per fare il Salone Off. Siamo un po' isolati e viviamo un po' di rendita per quello che è la Città, come centro aggregativo. Oppure non siamo stati capaci di fare un parcheggio a ridosso della ferrovia: attorno alla stazione ci sono macchine parcheggiate ovunque che bloccano quella zona lì.

Un tema che ha generato molte polemiche riguarda il mercato: tu che idea ti sei fatto?

Credo che ora la questione sarà risolta, ma avevo chiesto alla Ghirmu di essere più veloce nella sua decisione...

È stata lenta nelle decisioni secondo te?

Sì. È vero che bisogna avere una visione generale e stare attenti a tutto, soprattutto con la controparte degli ambulanti, però si poteva e si doveva dare una risposta più veloce. Ghirmu è molto corretta nei suoi rapporti con i sindacati, ma se l'idea è quella di fare un mercato in sicurezza si poteva forse dare delle risposte più stringate. Lei è al suo debutto come assessore ed è venuta dopo Claudio Leone, che come assessore non ha lasciato una grande eredità... Leone che peraltro come consigliere regionale non s'è mai visto a Rivarolo. S'è visto forse alla partenza del Giro d'Italia e alla recente inaugurazione della panchina...

Insomma, è venuto solo per fare propaganda col centrodestra...

Sì, per il resto mai visto in un avvenimento pubblico... si vede di più Mauro Fava... è così sicuro di non aver bisogno dell'elettorato di Rivarolo per essere rieletto?

Un tema molto discusso in campagna elettorale è quello del ruolo che Rivarolo dovrebbe giocare nello scacchiere dei piccoli comuni che gli stanno attorno. Tu come la vedi?

Rivarolo al momento non è un centro attrattivo rispetto ai piccoli comuni. Sappiamo tutti che la strada è quella di unificarli senza sopprimerli, e non si può continuare ad avere sette municipalità con segretari comunali e funzionari che costano. Ognuno dovrebbe mantenere il proprio campanile ma si potrebbe anche pensare di lavorare in questo senso.

Torniamo alle elezioni: e se fosse Edo Gaetano a candidarsi contro Bertot?

Gaetano ha fatto la sua strada con due mandati da sindaco e uno da vicesindaco, ha dalla sua l'esperienza ma anche il peso degli anni. Ormai fare il sindaco richiede anche una forza fisica e un impegno quotidiano. La mia categoria è uguale a quella di Edo, cioè di pensionato, e secondo me si corre il rischio di fare una lista di "lavoratori in quiescenza". Non so neanche se potrebbe essere la ricetta giusta quella di Gaetano. Magari spunta dal cappello un / una quarantenne o un / una quarantacinquenne che ha un po' di esperienza e di diplomazia (cosa che Gaetano aveva). Certo è che non vorrei che questo anno passasse come l'anno di trattative perenni in vista della campagna elettorale. Ad esempio: si decide di fare la biblioteca nuova? Troviamo il modo di mettere la prima pietra! 

Secondo te Bertot ha buone chances di vincere?

Può anche darsi, ma non lo guarderei con terrore: la proposta dell'altra parte non deve essere anti-Bertot, non si può demonizzare l'avversario. Certo, nessuno dimentica cosa ha significato finire nell'elenco dei comuni commissariati, ma bisogna elaborare una proposta autonoma.

Tu ti ricandiderai?

Non lo so ancora. A me piacerebbe farlo se avessi lo spazio per realizzare le mie idee. In questo momento ho una delega formale, quella alla memoria. Al comune la mia delega è costata praticamente nulla.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori