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16 Aprile 2023 - 11:16
Torino ha ospitato ieri il primo Disability Pride: a scendere in piazza è la parata dell'orgoglio disabile, un corteo allegro e colorato dove alcuni innalzavano cartelli spiritosi come 'Ugualmente diverso', ma c'erano anche bandiere dei Radicali, delle associazioni, e perfino uno stendardo No Tav.
La manifestazione è partita da Piazza Carlo Felice e percorrendo via Roma è approdata in Piazza Castello, dove i manifestanti si sono infittiti fino ad arrivare ad alcune centinaia. Fra loro alcune persone in carrozzina e altre con il bastone, ma anche famigliari, volontari e rappresentanti delle istituzioni.
Presente soprattutto il Comune, con il sindaco Stefano Lo Russo, l'assessore ai Diritti Jacopo Rosatelli, e alcuni consiglieri tra cui l'esponente dei Radicali Silvio Viale e il consigliere in carrozzina Giuseppe Iannò. Per la Regione hanno partecipato due consiglieri di opposizione: Daniele Valle (Pd) e Sarah Disabato (M5s), insieme all'ex consigliere Marco Grimaldi, ora in Parlamento.
Il disability pride
"Sono lieto - ha detto Lo Russo - che l'adesione alla manifestazione sia trasversale alle forze politiche, perché questo è un tema che sta a cuore a chi si occupa di cosa pubblica. Lo scopo è sensibilizzare tutti sul tema dei diritti: accessibilità, mobilità e servizi fanno la differenza fra una città in cui si vive bene e una in cui non è così".
"La Città di Torino - ha aggiunto Rosatelli - ha dato il patrocinio con convinzione a questa iniziativa, che è importante perché veicola alcuni messaggi, uno dei quali è la bellezza delle differenze: ogni individuo, con o senza disabilità, è una ricchezza per la società. Inoltre richiama noi amministratori alle responsabilità che abbiamo, si può e si deve fare di più".
"Questo - ha spiegato la coordinatrice del Pride, Miriam Abate - è un tipo nuovo di manifestazione arrivato in Italia solo da qualche anno. Siamo qui perché vogliamo portare avanti rivendicazioni non solo pratiche, come l'eliminazione delle barriere architettoniche, ma anche di un altro genere: innanzitutto sensibilizzare i cittadini e le istituzioni per innescare una rivoluzione culturale in grado di cambiare le percezioni collettive sulla disabilità. Perché le barriere culturali a volte risultano anche peggiori di quelle architettoniche".
L'evento è stato promosso dalla sezione torinese dell'Associazione Luca Coscioni, in collaborazione con altre 17 realtà del territorio tra organizzazioni del terzo settore e startup. Obiettivo, sensibilizzare i cittadini e le istituzioni per innescare "una rivoluzione culturale in grado di cambiare le percezioni collettive sulla disabilità".
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