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Il Comune di Torino vuole cambiare nome alle vie che ricordano il colonialismo

La proposta dell'assessore Jacopo Rosatelli e il no di Domenico Garcea (Forza Italia)

Il Comune di Torino vuole cambiare nome alle vie che ricordano il colonialismo

Il Comune di Torino potrebbe cambiare i nomi delle vie che ricordano il periodo del colonialismo. Le modifiche nella toponomastica cittadina sono un'ipotesi presa in considerazione nel Piano d'azione locale per la prevenzione e il contrasto del razzismo e dei crimini d'odio razzisti presentato oggi.

Fra le varie azione c'è quella di "favorire iniziative pubbliche e di analisi critica su monumenti e toponomastica della città al fine di elaborare un modello interpretativo che evidenzi a discontinuità tra passato coloniale italiano e condizione postcoloniale". A Torino sono diversi i luoghi cittadini che ricordano questo passato, e presentando il Piano l'assessore ai Diritti, Jacopo Rosatelli, ha spiegato che "quella su strade, monumenti o targhe commemorative che veicolano un messaggio di esaltazione del passato coloniale è una riflessione che, insieme ad altre, va fatta".

Jacopo Rosatelli

A un eventuale cambio di denominazioni dice no il vicepresidente vicario della Sala Rossa, Domenico Garcea (Forza Italia). "Rosatelli non ha alcuna delega riconducibile alla toponomastica - osserva - e lo inviterei a una maggior prudenza nelle dichiarazioni: la memoria è nelle culture del passato, che segnano la genesi del nostro Stato unitario, che non possono essere cancellate con un colpo di spugna", dice Garcea sollevando anche "le conseguenze burocratiche che ricadrebbero in modo ingiustificabile sui cittadini residenti in queste vie o piazze, ad esempio piazza Bengasi o via Tripoli".

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