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Favria

Svastiche e insulti al PD disegnati sulla porta del castello in pieno centro storico

I favriesi si sono svegliati questa mattina con una pessima sorpresa

Le scritte di fronte al castello

Le scritte di fronte al castello

Stamattina i favriesi si sono svegliati di fronte a uno scenario assurdo: l'ingresso del castello in pieno centro storico, così come anche muri e strade sono stati imbrattati nella notte. I "writers" si sono lanciati in invettive al Partito Democratico, che viene associato all'anarchico Alfredo Cospito, attualmente recluso al 41 bis e in sciopero della fame contro questa misura.

Poi altre scritte come "ladri" o "Quatargate" (lo scandalo di corruzione che ha investito il centrosinistra europeo), sempre associate al partito di centrosinistra. Infine, per chiudere in bellezza, svastiche a volontà. Un gesto eclatante, fatto per essere visto da tutto il territorio. La simbologia disegnata e gli argomenti utilizzati potrebbero far pensare a qualche estremista di destra, o semplicemente a qualche imbecille.

Un'altra scritta recita "Regionali 2-0", ed è riferita alla sconfitta del centrosinistra alle ultime consultazioni regionali nel Lazio e in Lombardia, dove il centrodestra ha ottenuto due vittorie schiaccianti.

Un'altra delle scritte contro il PD

Quando Francesco Manfredi, capogruppo della minoranza consiliare UniAmo Favria, ha notato le scritte, non ci poteva credere. "Da qualche giorno - dice a La Voce - qualcuno aveva cominciato a lasciare scritte nelle case di periferia. Stamattina invece ci siamo svegliati con le scritte persino sul portone di ingresso principale del castello".

Per Manfredi in paese c'è un problema giovanile che va affrontato: "I giovani sono completamente abbandonati, non c'è nessuno che li segua - dice - e i commercianti si lamentano dell'incuria e degli atti di vandalismo. Recentemente un commerciante è stato persino preso a schiaffi... e il sindaco dov'è?".

Una delle scritte

Il consigliere di minoranza richiama l'amministrazione favriese, guidata da Vittorio Bellone, alle sue responsabilità: "Dov'è il sindaco? Oltre a prendere il caffè coi Carabinieri, poi li informa e chiede loro di intervenire in queste situazioni? Anche perché ormai a Favria, soprattutto dopo le sette di sera avviene di tutto, non c'è nessuna regola".

C'è infine la questione telecamere: "Ci auguriamo che con tutti i soldi spesi per installare le telecamere, almeno vengano controllate per capire chi è stato a imbrattare il paese". Ovviamente il solo aspetto repressivo non basta: "Ci auguriamo anche - dice Manfredi - che vengano realizzati dei progetti per coinvolgere il mondo giovanile".

Il legame PD-Cospito: la balla di Donzelli che rimbalza nelle scritte nel centro di Favria

Una chiosa necessaria a capire da dove arriva l'equazione PD=Cospito, comparsa in centro a Favria ma in realtà entrata a pieno titolo nei discorsi dei cittadini comuni grazie alle balle sparate dalla politica. In questo caso dal deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente del Copasir Giovanni Donzelli, che, nelle scorse settimane, aveva scatenato la bagarre in aula associando i dem a Cospito e accusandoli di fiancheggiare i terroristi.

Giovanni Donzelli

"Cospito è un terrorista - aveva detto Donzelli in Aula - e lo rivendicava con orgoglio dal carcere. Dai documenti che si trovano al Ministero della Giustizia, Francesco Di Maio del clan dei casalesi diceva, incontrando Cospito: 'Pezzetto dopo pezzetto si arriverà al risultato', che sarebbe l'abolizione del 41 bis. Cospito rispondeva: 'Dev'essere una lotta contro il 41 bis'. Ma lo stesso giorno, il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi, Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando. Io voglio sapere se la sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi".

Un'affermazione allucinante nei confronti di parlamentari che hanno fatto semplicemente il loro dovere, e cioè visitare un carcere per verificarne le condizioni. Una balla vera e propria che però, come tutte le balle della politica, non è rimasta senza conseguenze: c'è sempre, infatti, qualche idiota che dopo averle sentite le replica nei modi più fantasiosi.

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