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Il Governo non è più parte civile nel processo a Berlusconi

Comunicata ai giudici e alle parti la scelta già annunciata l'altro ieri rispetto al Ruby Ter

Il Governo non è più parte civile nel processo a Berlusconi

Berlusconi

L'avvocato Gabriella Vanadia dell'Avvocatura dello Stato ha formalizzato con una nota inviata ai giudici della settima penale di Milano la revoca "con effetto immediato" della costituzione di parte civile della Presidenza del Consiglio nel processo milanese sul caso Ruby ter, a carico di Silvio Berlusconi e altri 28 imputati, già annunciata ieri con un comunicato di Palazzo Chigi.

La revoca formale del legale è stata trasmessa oggi alle parti del processo, in vista dell'udienza fissata per domani nella quale arriverà la sentenza. Alla revoca è allegata una lettera firmata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano, il cui contenuto ricalca la nota già diffusa ieri.

Ruby

Nella missiva si dà atto che la costituzione di parte civile era stata "disposta nel 2017 da un Esecutivo espressione di una definita maggioranza politica, in base a una scelta dettata da valutazioni sue proprie, in un momento storico in cui non erano ancora intervenute pronunce giudiziarie sulla medesima vicenda oggetto" del processo Ruby ter.

La "formazione" di un "nuovo governo, espressione diretta della volontà popolare, determina una rivalutazione della scelta in origine operata".

E ciò, si legge ancora, "appare tanto più opportuno alla stregua delle assoluzioni" pronunciate dalla "Corte d'Appello di Milano", con sentenza del luglio 2014 (poi diventata definitiva) che assolse Berlusconi dalle accuse di concussione e prostituzione minorile nel caso Ruby, e dal Tribunale di Roma lo scorso novembre. Tribunale che ha assolto l'ex premier in un filone del Ruby ter

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