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11 Febbraio 2023 - 16:40
Tom Morello assieme ai Maneskin
L'ultima foto postata su Instagram lo ritrae mentre indossa una maglietta nera con sopra scritto "Gramsci" e, stilizzate, la falce e il martello. Parliamo di Tom Morello, chitarrista dei Rage Against The Machine, gruppo con trent'anni di attività alle spalle che si è sempre distinto per la franchezza con cui ha preso le difese degli ultimi: dai neri nei ghetti statunitensi alla classe operaia di tutto il mondo.
Ebbene sì, anche uno come Tom Morello ha calcato, due giorni fa, il palco del festival di Sanremo. Lo ha fatto assieme ai Maneskin, gruppo italiano che da mesi svetta nelle classifiche nazionali e internazionali. La band ha regalato al pubblico un medley con alcuni dei loro successi: I wanna be your slave, Zitti e buoni (il brano con cui primeggiarono prima a Sanremo poi all'Eurovision Song Contest), The loneliest e l'ultimo singolo Gossip sulle cui note è salito sul palco proprio Morello.
Un'adrenalina senza fine la sua, così come senza fine è sempre stata la passione sua e dei Rage Against the Machine, tramite la voce del frontman Zack De La Rocha, per la lotta contro gli aspetti più controversi del capitalismo statunitense. Riportiamo, a titolo esemplare, un passo di "Bulls on Parade":
"Weapons not food, not homes, not shoes
Not need, just feed the war cannibal animal
I walk the corner to the rubble that used to be a library
Line up to the mind cemetery now
What we don't know keeps the contracts alive and movin'
They don't gotta burn the books they just remove 'em
While arms warehouses fill as quick as the cells
Rally 'round the family, pockets full of shells"
Traduzione italiana:
"Armi non cibo, non case, non scarpe
Non è necessario, basta nutrire l'animale cannibale da guerra
Percorro l'angolo fino alle macerie che una volta erano una biblioteca
Mettiti subito in fila per il cimitero della mente
Ciò che non sappiamo mantiene vivi e in movimento i contratti
Non devono bruciare i libri, li rimuovono e basta
Mentre i magazzini di armi si riempiono velocemente come le celle
Radunati intorno alla famiglia, tasche piene di conchiglie"
L'importanza dei Rage Against The Machine nella storia del rock è indubbia: tutti li conoscono, tutti li hanno ascoltati. Ma qualcuno sapeva che nella band c'è anche un pezzo di Canavese? Essì, e in questa storia c'entra proprio Tom Morello. Aprite bene le orecchie: la famiglia di Morello è infatti originaria di Pratiglione, in Alto Canavese.
Sua madre, Mary Morello, è infatti un'attivista statunitense di origini piemontesi, anzi, canavesane, ed irlandesi, cofondatrice del Parents for Rock and Rap, un'associazione contro la censura nella musica. E queste radici Tom ha provato anche a scoprirle. nel 2008, infatti, venne in Canavese, proprio a Pratiglione, alla ricerca dei suoi parenti.
Uno scorcio della piccola Pratiglione
Chi l'ha visto se lo ricorda mentre chiede indicazioni per il cimitero, alla ricerca, presumibilmente, delle tombe dei parenti lontani. Si dice infatti che discenda da quel Giovanni Morello che emigrò dal Canavese verso l'Illinois in cerca di fortuna e di condizioni di vita migliori.
Una storia di emigrazione e di povertà, dunque, quella della famiglia Morello, il cui marchio è sempre rimasto nella musica e nella filosofia dei Rage Against The Machine, sempre e comunque al fianco dei "Dannati della terra" come li chiamava Frantz Fanon. Morello era poi ritornato in Canavese nel 2017. In quest'occasione si era addirittura seduto a tavola con alcuni locali per gustare i piatti della tradizione canavesana e per fare una partita a carte.
Morello è nato ad Harlem, New York, il 30 maggio del 1964. Il suo cognome è quello della madre Mary. Il padre, di nazionalità keniota, si chiama invece Ngethe Njoroge, ex guerrigliero rivoluzionario dei Mau-Mau. Di mestiere diplomatico, venne eletto primo delegato delle Nazioni Unite nel suo paese.
Lo zio, Jomo Kenyatta, fu il primo presidente eletto in Kenya. Una famiglia di lottatori, dunque, ma anche dal grande capitale culturale. Dote ereditata da Morello, che decise di portare fino in fondi gli studi laureandosi con lode alla Harvard University in Scienze Politiche.
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