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Istruzione
10 Febbraio 2023 - 19:57
Spostare confini per tracciare orizzonti.
L’integrazione come obiettivo principale, ancor prima dell’istruzione.
E’ questo ciò che si prefigge di fare il Centro Provinciale Istruzione Adulti, il CPIA 4 Torino, sede di Ciriè.
Un lavoro quotidiano che va ben oltre l’apprendimento di una lingua o l’apprendimento delle nozioni necessarie per conseguire la licenza media.
Il tutto sotto la regia di una donna, un’insegnante, che ha deciso di mettere a disposizione della società che cambia le sue competenze, il suo modo di essere.
Parliamo di Manuela Vallarino, responsabile delle due sedi di Ciriè e di Lanzo.
“Quello che siamo, dobbiamo metterlo a disposizione” dice mentre ci illustra i mille progetti che dal 2018 questa scuola ministeriale offre ai cittadini e non solo agli stranieri.
Perché qui gli indirizzi sono essenzialmente tre: l’alfabetizzazione e cioè i corsi di italiano per gli stranieri; i corsi del primo periodo (le ex 150 ore per il conseguimento della terza media, per intenderci), rivolti sia ad italiani che non hanno conseguito la licenza media, che agli stranieri; e poi c’è l’ampliamento dell’offerta formativa, tutti quei corsi, cioè, che vanno dall’informatica (di base e avanzata), all’inglese (di base, intermedio, e, quando ci sono richieste, avanzato).
I corsi attivati vanno spesso incontro alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, non solo degli stranieri.
“Teniamo dei corsi di preparazione per l’esame della patente di guida rivolti a chi è in difficoltà. In particolar modo agli stranieri che possono trovare complicato il linguaggio tecnico utilizzato”.
Si tratta di un corso partito la scorsa settimana e che ha già una ventina di iscritti.
E poi c’è il corso di preparazione al test d’ingresso al corso per Oss.
“Il test preselettivo - spiega Manuela Vallarino - è piuttosto ostico. Ci sono domande di logica, di conoscenze sanitarie. E così abbiamo iniziato tre anni fa attivando un corso di allenamento per questo test che si tiene al Ciac. Quando ci siamo accorti che, tra chi l’aveva superato, c’erano anche dei nostri studenti, ci siamo sentiti motivati ad andare avanti. Ed ora sono tre anni che seguiamo donne e uomini intenzionati a prepararsi a questo test preselettivo”.
I numeri degli iscritti al Cpia sono importanti.
“Solo per l’alfabetizzazione, i corsi di italiano per stranieri, abbiamo una quarantina di iscritti nella sede di Ciriè e altrettanti in quella di Lanzo. Per quanto riguarda il conseguimento della terza media, invece, la situazione è più variegata. A gennaio hanno conseguito la licenza media in 22 tra italiani e stranieri. Ora abbiamo un’ottantina di iscritti che affronteranno l’esame a giugno”.
Solo il corso di inglese è frequentato prettamente da italiani. Gli altri sono un incrocio di popoli ed esperienze.
“Si creano situazioni bellissime - racconta la responsabile Vallarino -. Adulti che si mettono in gioco e che si aiutano tantissimo. Amicizie tra persone provenienti da paesi lontani, lontanissimi, come quella nata tra una donna peruviana e una signora di Nole”.
A gennaio, quando gli studenti che avevano conseguito la licenza media si sono incontrati per andare a ritirare il certificato, è stato un momento di festa, di abbracci.
“Così com’è successo l’estate scorsa dopo i corsi quando è stata fatta una specie di festa all’aperto in cui ognuno ha portato dei cibi tipici del proprio paese”.
Un altro progetto che sta molto a cuore alla responsabile del Centro Istruzione Adulti, è quello che coinvolge i ragazzi dell’Istituto Albert di Lanzo.
“Al termine di ogni anno scolastico - racconta - organizziamo un incontro tra i nostri ragazzi e i maturandi dell’Albert. Il progetto si chiama “Raccontaci la tua Storia”. Uno scambio di esperienze importante, significativo. Dopo un primo momento in cui vengono formulate le domande principali: “Come ti Chiami?”, “Da dove arrivi?”, spesso ci si addentra in storie di grande spessore”.
Ed è stato durante uno di questi incontri che un ragazzo pakistano, che per arrivare in Italia aveva affrontato la rotta balcanica, aveva chiesto ai suoi coetanei cosa volessero dalla vita. Le risposte, quelle infarcite dei sogni dei ragazzi di quell’età: “Trovare un bel lavoro”, “studiare all’università”.
Poi i ragazzi dell’Albert avevano rivolto a lui la stessa domanda. E lui, con candore, aveva risposto: “Essere finalmente sereno, poter stare tranquillo”, svelando dietro quella risposta, tutti gli orrori e le difficoltà sperimentate nella sua giovane vita.
E’ capitato anche che una ragazza chiedesse di intervistare uno dei coetanei del CPIA.
“Da quell’intervista scrisse la sua tesina per la maturità - racconta Manuela Vallarino -. Quel ragazzo era partito dal Pakistan a 16 anni affrontando la rotta balcanica ed era riuscito ad arrivare in Italia solo dopo 4 anni di viaggio”.
Anche il CPIA e la sua responsabile hanno un sogno: una sede tutta loro.
“Purtroppo non abbiamo una casa - racconta Vallarino -. La scuola scuola di Ciriè è nata nel 2018, io sono qui dal 2019. All’epoca ci ospitava il Fermi Galieli. Avevamo a disposizione belle aule. Ma l’aumento della popolazione scolastica, prima, il Covid, dopo, hanno fatto sì che dovessimo lasciare quegli spazi. Oggi siamo ospiti del Ciac di via Battitore e dell’Istituto Troglia in via Cibrario, ma le mani tese non mancano”.
Anche don Alessio, parroco del Duomo di San Giovanni, ha messo a disposizione dei locali lo scorso anno: “Avevamo molti iscritti per i corsi di terza media. Non sapevamo più dove metterli e il don si è offerto di aiutarci aprendoci le porte dei locali parrocchiali che ci ha messo a disposizione fino agli esami”.
Ma con una sede sarebbe tutto diverso...
“Siamo animati da spirito pionieristico - racconta la responsabile -. Apriamo una strada, intanto. Poi qualcosa succederà”.
E non mancano i contatti con l’amministrazione comunale per risolvere il problema.
“La buona volontà da parte loro c’è tutta. Ma la burocrazia frena molto”.
Dopo la sede di Ciriè, ne è nata una anche a Lanzo presso l'Albert.
L'istituto Federico Albert di Lanzo
“Abbiamo sentito l’esigenza di aprire anche lì i corsi per andare incontro alle esigenze delle Valli. Molti studenti arrivano da lì. Sia individualmente, che veicolati dalle cooperative per l’accoglienza che si trovano da quelle parti".
“C’è una folta comunità di profughi stranieri a Ceres. A Viù, invece, c’è una coopertiva che si occupa di accogliere cittadini ucraini. A Lanzo ci sono ben due cooperative che si occupano di accoglienza e ci sono degli alloggi che ospitano i profughi anche a Germagnano”.
Il Cpia ha anche rapporti molto stretti con il centro per l’impiego di Ciriè.
“A volte sono proprio loro a cercarci perché ci sono candidati, anche italiani, che non hanno la terza media. Ma spesso siamo noi a rivolgerci a loro per cercare di aiutare i nostri ex studenti a trovare degli sbocchi lavorativi”.
Insomma, il Cpia è molto di più che una scuola. Un vero punto di riferimento per il territorio. Un’opportunità per chi è in difficoltà.
A volte sono i progetti più semplici quelli che riscuotono più successo. Come quello in collaborazione con la Biblioteca Corghi di Ciriè rivolto agli studenti delle media di tutte le nazionalità.
“Durante la visita - racconta la responsabile - è stata mostrata loro la ricca sezione di libri e Dvd in lingua straniera. Una cosa davvero molto apprezzata. Spesso è nostro compito quello di far conoscere le opportunità che il territorio offre e che, di sovente, sono gratuite, ma poco conosciute”.
Per Manuela Vallarino, responsabile del CPIA di Ciriè, il suo è molto più di un lavoro.
“Questa è la mia resistenza” racconta. “E’ il mio modo di mettermi a disposizione di questa causa”.
Una scelta di vita arrivata dopo 20 anni come insegnante nelle scuole primarie di Torino.
“Ero io a tenere i rapporti con le famiglie dei bambini stranieri. Seguivo i progetti ed ero nelle commissioni”.
Poi la svolta: “Ho capito che la mia strada era l’alfabetizzazione per gli adulti”.
Manuela Vallarino si iscrive di nuovo in Università e consegue una specializzazione alla Ca’ Foscari di Venezia in Lingua Italiana Accessibile.
“Ho scelto come indirizzo proprio l’Alfabetizzazione per adulti. E ho tracciato la mia strada”.
Non senza dispiacere...
“Lavorare con i bambini mi piaceva, ma sentivo di dovermi mettere a disposizione. Dovevo fare qualcosa. E così ho scelto. Il Ministero mi ha offerto questo incarico a Ciriè in questa scuola che era nata da appena un anno e ho preso al volo questa opportunità”.
Il corpo docente è composto da altri sette insegnanti. Sono: Francesca Pulvirenti, che insegna lettere e Giulia Fasano, matematica e informatica, entrambe di Ciriè; poi c’è Giulia Costa che insegna italiano agli stranieri ed è di Mathi; Valentina Dicandia, insegna inglese ed è di Settimo Torinese; Carlo Addeo insegna tecnologia e tiene i corsi di Italiano per chi deve prendere la patente e quelli di preparazione all’esame da Oss e arriva dalla Campania così come la collega Rossella Sarnataro che insegna lettere; Claudia Venerito, invece, insegna italiano agli stranieri ed è di San Maurizio Canavese.
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