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Il caso
04 Febbraio 2023 - 12:39
Carne sintetica prodotta in laboratorio (immagine d'archivio)
Da qualche mese tra agricoltori, imprenditori ed esperti di cibo non si parla di altro: il cibo sintetico, questo sconosciuto e ingombrante “nuovo arrivato”.
La miccia che ha fatto scattare le discussioni è stata la decisione che, negli Stati Uniti, ha preso la FDA (Food and Drug Administration): via libera al commercio del cibo sintetico, in particolare i nuggets di pollo creati in laboratorio dalla startup californiana Upside Foods. Ma come funziona questo processo? In pratica gli alimenti (carne principalmente) verrebbero creati in laboratorio, andando a prelevare e clonare le cellule staminali estratte dagli animali, che di conseguenza non verrebbero macellati.
Il volantino pubblicato da Coldiretti contro il cibo sintetico
La levata di scudi qui in Italia non si è fatta attendere, con Coldiretti (Confederazione nazionale dei coltivatori diretti) a salire per prima sulle barricate. “No al cibo sintetico” affermano, per proseguire elencando tutti le motivazioni per cui “la carne in provetta” sarebbe un’idea da bocciare: “è prodotta in un bioreattore da cellule impazzite, è dannosa per l’ambiente, consuma tanta energia, inquina di più ed è rischiosa per la salute umana. Ancora, il cibo sintetico limita la libertà dei consumatori e omologa le scelte alimentari e favorisce gli interessi di pochi che vogliono monopolizzare l’offerta di cibo nel mondo”.
Se alcuni punti potrebbero sembrare un po’ “complottistici”, la petizione lanciata dalla Confederazione, circa due mesi fa, è arrivata nel giro di poco a ben 250mila firme e, adesso, anche a Gassino l’amministrazione comunale ha preso ufficialmente parte all’iniziativa.
Attilio Contran, consigliere di minoranza della Lega
La pietra è stata lanciata dal consigliere di minoranza della Lega Attilio Contran: “abbiamo portato in sede di consiglio una mozione contro il cibo sintetico - spiega - a riguardo dell’argomento la scienza sta portando avanti molte ricerche. Se da un lato con la carne sintetica evitiamo di uccidere animali per nutrirci (cosa che l’uomo fa da sempre), d’altra parte conosciamo poco queste nuove tecnologie. Sono inquinanti e consumano tantissima energia. Abbiamo anche fatto presente che la nostra Regione vive di agricoltura: abbiamo una lunga lista di eccellenze, non solo collegate all’allevamento, ma anche alla filiera di turismo ed enogastronomia. E poi, se il cibo sintetico venisse sdoganato, chi è che continuerebbe ad allevare mucche e bovini?”.
La risposta dell’amministrazione comunale non si è fatta attendere e, sull’argomento, sembra che sia maggioranza che minoranza si muovano nella stessa direzione.
Paolo Cugini, sindaco di Gassino
“Già un mese fa noi avevamo incontrato Coldiretti per aderire a quest’iniziativa - spiega il sindaco di Gassino Paolo Cugini - è un argomento su cui si sa ancora troppo poco e non conosciamo gli effetti sulla salute a lungo termine. Il grosso, per esempio, si può fare sulle mense scolastiche: non è un caso che si sia optato per avere nelle nostre mense cibi biologici, DOP e a km 0. Sicuramente il costo è maggiore, ma abbiamo scelto di puntare sulla qualità e anche per quanto riguarda il cibo sintetico, al momento, non ci sembra la miglior strada percorribile”.
No alla carne da laboratorio, quindi, con Coldiretti, amministrazione comunale e minoranza schierati sullo stesso versante. In conclusione, sembra che per assaggiare questa misteriosa “carne fatta in provette di vetro”, i gassinesi dovranno aspettare ancora un po’.
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