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"La legge elettorale piemontese va modificata"

Per il PD in consiglio regionale "senza di noi la modifica non si fa"

"Da quattro anni il Pd ribadisce l'importanza di modificare la legge elettorale piemontese. Per colpa del centrodestra ci siamo ridotti a discuterne solo nell'ultimo anno di legislatura. Ma il centrodestra ci non provochi, perché senza di noi la riforma non si farà". Così il capogruppo Dem in Regione, Raffaele Gallo, con Domenico Ravetti e Domenico Rossi.

"La nostra posizione - dicono gli esponenti Pd - è sempre stata chiara. Abbiamo chiesto che venisse introdotta la parità di genere per adeguare ai tempi un Consiglio regionale desueto. Abbiamo affermato l'importanza della rappresentanza territoriale, insistendo perché venissero trovate forme attraverso le quali tutti i territori fossero equamente rappresentati. Abbiamo poi sottolineato l'importanza di abolire il listino, redistribuendo i dieci consiglieri eletti con premio di maggioranza sui collegi delle preferenze".

Raffaele Gallo, PD

"Il centrodestra invece di lavorare sulla nostra proposta - rimarcano - dopo quattro anni di tira e molla ha depositato una proposta che prevede un flipper inaccettabile nella ripartizione dei resti, inserisce una soglia di sbarramento che è un attacco alla coalizione di centrosinistra, e introduce misure che aumentano i costi della politica. A quattro mesi dalla scadenza dei termini chiediamo alla maggioranza di fermarsi".

"A questo punto - aggiungono - la nostra posizione è limitarci a introdurre la preferenza di genere come richiesto dalle norme nazionali e lasciare l'attuale legge elettorale così com'è, senza alcuna soglia di sbarramento". "L'introduzione dei sottosegretari proposta dal centrodestra - dicono ancora gli esponenti Dem - è un ampliamento inutile. Inoltre siamo contrari all'elezione di diritto del secondo presidente sconfitto. Se vogliamo inserire questo meccanismo che contraddistingue le elezioni comunali, inseriamo anche il ballottaggio fra i due candidati presidente più votati, come il Movimento 5 Stelle aveva proposto nel 2015".

"Quanto alla proposta di introdurre la soglia di sbarramento al 4% - annunciano - siamo pronti a dare battaglia. Non possiamo accettare una legge che prevede l'esclusione delle forze politiche che da anni compongono il centrosinistra".

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