Nonnina ci scrive: "Sono orgogliosa del nostro ospedale..."

Sono una nonna di 90 anni.

ll giorno dell’Epifania mi hanno  accompagnata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Chivasso.

Tre giorni prima ero caduta accidentalmente procurandomi un trauma alla spalla destra e un progressivo peggioramento della respirazione.

Dopo aver esitato e condiviso la decisione con i miei, siamo  andati in Pronto Soccorso.

Era stracolmo di pazienti in attesa: chi seduto, altri in barella, altri ancora ricoverati in una grande stanza in attesa di essere trasferiti in un reparto di degenza.

Ho dovuto attendere 5 giorni, prima di essere ricoverata nel reparto di Medicina A.

Sono stati giorni e notti sicuramente difficili: condividere ambienti così ampi, con rumori di monitor e di lamenti non è stato semplice.

Tutto ciò però è stato possibile grazie  alla straordinaria professionalità ed empatia dimostrata in ogni occasione dai medici, dagli infermieri e dal personale di supporto. 

A tutte/i loro giunga la mia personale gratitudine.

Sono fiera del nostro Ospedale e della professionalità dimostrata dagli operatori sanitari, anche nel corso della degenza in Medicina A. 

Ho potuto ammirare lo spirito di abnegazione e di accoglienza che ogni giorno e ogni notte, senza sosta hanno dimostrato coloro che si son presi cura di noi.

Ora continuo le cure a casa, grazie all’efficiente  Servizio ADI e al mio Medico di Famiglia.

Ci auguriamo che a tutti coloro che svolgono queste professioni, a fianco dei malati, sempre più spesso anziani  come me, possa essere riconosciuto il giusto valore professionale ed economico.

Ai politici e ai dirigenti delle ASL  spetta trovare le opportune soluzioni, consapevoli che il nostro SSN può contare, anche se stremato da un lavoro defatigante, su operatori di grande valore umano e professionale.

Grazia Rignanese Ciuffreda
Chivasso 26/1/2023

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