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Bonaccini su Settimo: "sanità privata? Così garantiamo le cure solo a chi può permettersele"

Al centro del dibattito, il destino dell'Ospedale Civico settimese

L'ospedale Civico di Settimo

L'ospedale Civico di Settimo

Le primarie del PD si avvicinano, e se la scorsa settimana a Settimo è stata affrontata la mozione Elly Schlein, martedì 24 gennaio è stato il momento dell’altro grande candidato del PD: Stefano Bonaccini, per l’occasione connesso in video-chiamata con la sala consiliare gremita di persone. 

Stefano Bonaccini in video-collegamento con la sala consiliare di Settimo Torinese

“Il PD? Noi dobbiamo essere percepiti come quelli che pensano che sanità e istruzione siano diritti garantiti a tutti, ai ricchi e ai poveri - dice Bonaccini - a Settimo mancano i medici di famiglia? La risposta è uguale ovunque: i concorsi vanno deserti e c’è carenza di personale. Fare il medico è diventato uno dei mestieri più stressanti e una delle prime cose da fare è alzare le buste paga di questi professionisti. Ancora, il test di medicina sembra Rischia Tutto di Mike Bongiorno: la selezione va fatta al primo e al secondo anno, ma al momento noi stiamo impendendo alla gente di provarci, proprio in momento di forte carenza”. 

Domenico Rossi, consigliere regionale

E sì, il personale manca. Ma qual è il problema? “Negli ultimi anni abbiamo guardato al sistema sanitario come un qualcosa da razionare; il 7-8% del PIL nei paesi più evoluti è destinato alla sanità e prima del Covid noi ci assestavamo sul 6% - spiega il consigliere regionale Domenico Rossi - le spese del governo Meloni per la sanità vanno decrescendo nei prossimi anni: non è possibile dopo la pandemia fare ragionamenti simili”. 

Claudio Moretti, direttore del reparto di Cardiologia all'ospedale di Chivasso

Troppe poche borse di studio erogate e corsie degli ospedali pubblici sempre più vuote. Pensiamoci: le liste d’attesa sono infinite e il personale manca. Se un cittadino ha bisogno di cure, quindi, cosa fa? Semplice, si rivolge al privato. Ma se non se lo può permettere? I privati al momento erogano il 70% delle prestazioni di lungo degenza e il 65% di quelle ambulatoriali. I privati accreditati vengono pagati a prestazione, quindi hanno tutto l’interesse nel voler aumentare la loro mole di lavoro - afferma Claudio Moretti, direttore del reparto di Cardiologia di Chivasso - pubblico e privato devono lavorare insieme per il bene dei cittadini, mantenendo comunque la gestione della sanità esclusivamente pubblica”

L'ospedale di Settimo Torinese

Immancabile, poi, il riferimento all’ospedale di Settimo, struttura inizialmente concepita per essere un modello di sperimentazione gestionale proprio fra pubblico e privato. Nel 2021, tuttavia, Regione Piemonte avrebbe deciso di porre fine alla sperimentazione ritenendola non funzionale, liquidando la società che gestiva l’ospedale e mettendo di fatto (nel 2022) la struttura in vendita. “La scelta di andare verso una privatizzazione è politica - dice Elena Piastra, sindaca di Settimo - al piano terra dell’ospedale si trovano consultorio, guardia medica, medicina legale, dipartimento salute mentale: figuriamoci se il privato manterrà tutti questi servizi, che sono quelli pubblici per eccellenza. L’esempio dell’ospedale di Settimo è calzante, perché se tutti questi servizi non ci sono più, la gente cosa fa? Si rivolge al privato, ma così facendo noi stiamo garantendo un diritto, quello alla salute, solo a chi se lo può permettere. Per questo parlare di sanità in politica è importante e gran parte dei punti di Bonaccini sono incentrati su questo, sulla sanità pubblica come diritto fondamentale”. 

Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese

Rimanendo sul locale, se l’ospedale di Settimo venisse venduto, la proposta dell’amministrazione Piastra è quella di re-investire le somme ottenute sulle ASL (a volte fatiscenti) del territorio, perché, come ricorda la Sindaca, “è impensabile ottenere delle risorse dalla vendita e allo stesso tempo perdere dei servizi”. 

Che si parteggi per Schlein o Bonaccini, una cosa è certa. A Settimo si sta andando verso una privatizzazione e la conseguenza è una sola. Se la sanità non è alla portata di tutti, al posto che promuovere il fondamentale elemento della salute, di concetto se ne incentiva un’altro, quello della disuguaglianza dei diritti. 

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