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10 Gennaio 2023 - 22:56
Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato un ordine del giorno del capogruppo dei Moderati Silvio Magliano che punta al riconoscimento della cefalea come malattia sociale. "Il mio atto - spiega Magliano - impegna la Giunta a sollecitare presso il Governo l'emanazione dei decreti attuativi della Legge sulle 'Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale'"
E' una buona notizia per i 6 milioni di italiane e italiani che soffrono di cefalea: "la Giunta regionale - prosegue Magliano - impegnata dal mio ordine del giorno, solleciterà l'emanazione dei Decreti attuativi relativi alla legge del 2020".
"Quel testo - aggiunge - prevede progetti finalizzati e nuovi metodi di presa in carico delle persone che soffrono di cefalea. Quasi un italiano su due, tra quelli che soffrono di questa patologia, attende oltre 5 anni prima di ricevere un trattamento efficace: conseguenza immediata è un significativo peggioramento della qualità della vita di queste persone, con inevitabili ripercussioni sociali, lavorative e familiari".
Silvio Magliano
Il disturbo
Chi di voi non ne ha mai sofferto? Per qualcuno è un episodio sporadico, ma per altri no. Ne soffrivano, si dice, da Sigmund Freud ad Elizabeth Taylor, da Elvis Presley a Giulio Andreotti. Ma anche il celebre compositore polacco Fryderye Chopin. La cefalea, come dice Magliano, è stata riconosciuta come una malattia sociale, invalidante. Lo ha stabilito la legge approvata definitivamente dal Senato l’8 luglio del 2020 con 235 voti favorevoli, 2 contrari e nessuna astensione. Ora, mancano i decreti attuativi.
Il loro arrivo permetterebbe di attestare definitivamente che la cefalea influisce in maniera negativa e severa sulle attività quotidiane di chi ne soffre. Una conquista importante per un decimo di italiani, che devono barcamenarsi tra lavoro, famiglia e attività ludiche cercando di sopportarla.
Le forme invalidanti riconosciute da quella legge sono sei: 1) l’emicrania cronica e ad alta frequenza; 2) la cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; 3) la cefalea a grappolo cronica; 4) l’emicrania parossistica cronica; 5) la cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; 6) l’emicrania continua.
Cefalea e lavoro
La cefalea può essere gravemente invalidante soprattutto sul posto di lavoro. Ecco come funziona al momento la legislazione in mertito: deve essere il medico curante a valutare se la cefalea o l’emicrania sono così intense da essere incompatibili con l’attività di lavoro; addirittura, in alcuni casi, il medico può anche valutare l’opportunità di iniziare le procedure per riconoscere l’invalidità a chi ne soffre.
Per cefalea, dunque, ci si può assentare da lavoro sotto conferma del medico. Per quanto riguarda l'invalidità, ecco come funziona: dallo 0 al 15%, per forme episodiche a frequenza di attacchi medio-bassa e soddisfacente risposta al trattamento; dal 16 al 30%, per forme episodiche a frequenza di attacchi medio-alta e scarsa risposta al trattamento e forme croniche con risposta parziale al trattamento; dal 31 al 46%, per forme croniche refrattarie al trattamento: dal 45% in su, l’invalidità consente di rientrare nelle categorie protette per il lavoro.
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