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Tornano le feste di leva dei neo 18enni. Non dappertutto però...

Nella collina chivassese, a Cuceglio, a Castellamonte, coscritti in festa. Con qualche polemica qua e là. Altrove, come a Torrazza Piemonte, si preferisce festeggiare in primavera, quando la curva dei contagi Covid dovrebbe essere in discesa...

Coscritti

Le feste dei coscritti stanno ritornando un po' ovunque

Deludenti”. “Appena accettabili”. “Nulla di che”.

L’anno scorso erano più o meno questi i commenti dei ragazzi che tornavano a festeggiare, seppur in forma ridotta e “a distanza”, il raggiungimento della maggiore età.

Le cosiddette feste di leva, dalla scorsa primavera, dopo due anni di pandemia, sono tornate piano piano nell’agenda di tutti i neo maggiorenni del canavese, del basso monferrato, del vercellese.  

Tra le tante “categorie”, se vogliamo chiamarle così, più colpite dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e dalle restrizioni imposte dai vari Governi che si sono alternati alla guida del Paese negli ultimi anni, quella dei ragazzi e ragazze di leva ha un motivo in più per essere in debito.

In debito di risate, di abbracci, di baci, di brindisi, di canti, di balli, di spensieratezza. Anche di ciucche, perché no: perché d’altronde, prima o poi, nella maggiore età si deve entrare, no? 

In debito di “beata gioventù”, di borbottii di quelli più grandi, di occhiaie da hangover, insomma… in debito da festa.

Stanno tornando un po’ ovunque le feste dei coscritti, dopo due anni tremendi. E stanno tornado con i cliché di un tempo: la discoteca mobile, la Costituzione consegnata in Comune, il pranzo della domenica o dell’Epifania, i baci, gli abbracci e tutto il resto. 

Un po’ ovunque, ma non dappertutto.

Uno degli strascichi del covid è infatti quello di aver lasciato, nelle persone, nuove abitudini. A volte giuste, altre volte meno.

Capita così in alcune realtà, come ad esempio Torrazza Piemonte, dopo “Capodanni” passati uno dietro l’altro con i coscritti che brindano all’anno nuovo e alla maggiore età, dal 2021 in poi il primo dell’anno sia diventato un giorno come gli altri. Nessun fischietto a risuonare per le strade. Nessun foulard sulle spalle dei giovani in giro per il centro o nei bar del paese.

Sì, perché in queste realtà - così com’è già successo ad Agliè la scorsa primavera - i coscritti non hanno rinunciato a festeggiare la maggiore età ma hanno deciso di farlo in sicurezza. 

Quindi? Quindi la festa non si fa più a fine dicembre o ad inizio gennaio, stagione di picchi influenzali e in questo periodo di nuovi contagi Covid, ma in primavera.

In aprile o a maggio. Quando arriva la bella stagione, quando si può stare all’aria aperta senza buscarsi un raffreddore, quando gli aperitivi durano di più e le feste si possono fare anche al chiaro di luna.

Abitudini che cambiano, anche per i più giovani. Anche questo ha lasciato il Covid nei nostri paesi.

Nelle festività che ci siamo appena lasciati alle spalle, in alcune realtà come Castellamonte, Cuceglio, la collina chivassese, i coscritti hanno festeggiato la maggiore età.

A Castellamonte il sindaco ha tirato le orecchie ai nei 18enni

Il sindaco Pasquale Mazza con i coscritti di Castellamonte

Domenica 8 gennaio il sindaco di Castellamonte ha incontrato i sessanta coscritti del 2005, che la sera precedente avevano festeggiato il loro diciottesimo anno in Piazza Martiri della Libertà.  

A dire il vero, la musica ad alto volume aveva suscitato qualche lamentela e qualche polemica era sorta per lo striscione appeso, anziché sopra Via Educ come di consueto, sul campanile romanico della piazza. 

Oltretutto non era stata chiesta l’autorizzazione.

Dopo l’incontro Mazza ha spiegato che il coordinatore era stato rimproverato per questa scelta e che la cosa non si ripeterà più: dal prossimo  anno lo striscione tornerà in Via Educ. Ha sottolineato l’importanza del senso civico ma ha anche fatto presente che tutti sono starti giovani e che è meglio si ritrovino lì, sulla piazza, sotto gli occhi di tutti, piuttosto che recarsi a festeggiare chissà dove. Dopo la foto di rito sulla scenografica scalinata che da Piazza Vittorio Veneto sale a Palazzo Botton, ha dato appuntamento ai ragazzi in Comune per la consegna della Costituzione Italiana. 

Dopo due anni di pandemia, i coscritti tornano a fare festa

I coscritti di Cuceglio

Con il sonetto in piemontese letto dalla presidente della Pro loco Giulia Gorgone, nel fine settimana, dopo due anni di pandemia, si è tornati a festeggiare i coscritti (quest’anno a raggiungere la maggiore età sono i nati nel 2005) e il Carnevale. I coscritti di Cuceglio sono: Lollo, Chiara, Ilaria, Filippo, Maria, Sofia e Simone.

La festa dei coscritti si terrà venerdì 3 febbraio con Radio Gran Paradiso e la partecipazione dei personaggi della passata edizione.

Il week end proseguirà poi con i tradizionali festeggiamenti di Carnevale e la presentazione di Erbaluce e Barba Giogiu 2023.

Coscritti in festa sulla collina di Chivasso

I coscritti del 2005 della collina chivassese a Cavagnolo

Tra cori e fischietti venerdì mattina i coscritti del 2005 hanno iniziato i festeggiamenti della Leva, nell’anno che li condurrà al compimento della maggiore età.

Dapprima la Santa Messa alle ore 11 nella chiesa parrocchiale di Cavagnolo e a seguire tutti in corteo con cori e fischietti, preceduti dai sindaci e scortati dalla protezione civile e dai carabinieri di Cavagnolo, alla volta di Brusasco per la consegna della copia della costituzione, durante una cerimonia che si è svolta nel salone polivalente Don Piero Accornero.

Ma non solo Cavagnolo e Brusasco i comuni coinvolti: i coscritti in festa erano anche di Verrua Savoia, Monteu da Po, Lauriano e Brozolo.

Leggetela quando vi sentirete pronti e con curiosità andate in cerca delle parole che non conoscete, il passo successivo sarà difenderla” con queste parole Graziella Giacomini vice sindaco di Monteu da Po ha consegnato la Costituzione ai suoi ragazzi.

Parole tra le più semplici ma incisive.

Ha portato il saluto del consiglio regionale il consigliere Gianluca Gavazza. “È facile alla mia età parlare con persone a me coetanee ma è più complesso farmi capire e capire voi che siete la nuova generazione: aiutateci a dialogare con voi e a capirvi”.

Tantissime ragazze invece per Lauriano dove il sindaco Matilde Casa ha aperto con un discorso proprio sulle donne, sulle loro capacità, sottolineando con gioia la propria giunta al femminile e poi scherzando su: “Con così tante ragazze ho pensato di farvi una copia da borsetta”.

È bello vedere così tanti ragazzi in festa e uniti fra loro benché di comuni diversi, è bello tenere vita la fiamma della leva dei coscritti perché durante la leva capita un po’ di tutto... anche qualche innamoramento...io nel lontano 1988 durante la mia festa di leva conobbi una ragazza che  è tuttora mia moglie” ha testimoniato sorridendo Mauro Castelli sindaco di Verrua.

Senza polemica, ma con fermezza, Castelli ha poi invitato i ragazzi delle prossime leve ad avere sul foulard non solo l’indicazione del Comune di Cavagnolo - com’era quest’anno - ma ciascuno il proprio comune.

A concludere la giornata, il pranzo con le famiglie.

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