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09 Gennaio 2023 - 08:53
La reggia di Venaria
E' un grande risultato quello registrato dalla Reggia di Venaria nel 2022. Dati che superano, in fatto di presenze, anche quelli pre-pandemia.
Sono stati circa 30mila i visitatori durante le feste di fine e inizio anno e il 2022 si è concluso con un totale di 357.776 presenze, in 316 giorni di apertura.
Nel 2021 i visitatori erano stati 172.911 visitatori, in 237 giorni di apertura (in ragione delle restrizioni correlate al Covid).
Nel corso dell'anno il complesso museale alle porte di Torino ha ospitato, tra l'altro, eventi legati ai grandi eventi, l'Eurovision Song Contest, il summit dei Ministri degli Esteri del Consiglio d'Europa, il 160° anniversario della Corte dei Conti. La mostra 'John Constable. Paesaggi dell'anima', organizzata in collaborazione con la Tate britannica, ha raggiunto i 35.639 visitatori in solo due mesi di apertura; 'Play. Videogame, arte e oltre' è stata vista da 65.110 persone in 142 giorni.
"Grazie a questi buoni risultati, in ripresa anche rispetto al periodo pre-pandemia, - commentano Michele Briamonte e Guido Curto, rispettivamente presidente e direttore generale del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude - abbiamo potuto affrontare i forti rincari dei costi delle forniture di gas e luce, particolarmente onerosi per una realtà come La Venaria Reale, nonché ampliare le attività di valorizzazione del sistema delle Residenze Reali avviandone in concreto la promozione".
Il presidente Michele Briamonte
"La Venaria Reale è una Corte dei contemporanei aperta a tutti - si legge nella presentazione del sito internet multimediale - che si propone come scoperta di esperienze molteplici, un viaggio nella “Reggia d’Italia” dove, puntando sulla valorizzazione del nostro patrimonio storico, paesaggistico e gastronomico, si possono trovare “regalità e piacere di vivere”.
La Venaria Reale è un grandioso complesso alle porte di Torino con 80.000 metri quadri di edificio monumentale della Reggia e 60 ettari di Giardini, beni adiacenti al seicentesco Centro Storico di Venaria ed ai 3.000 ettari recintati del Parco La Mandria, è un capolavoro dell’architettura e del paesaggio.
Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1997 è aperto al pubblico nel 2007 dopo essere stato il cantiere di restauro più rilevante d’Europa per i beni culturali.
L’edificio monumentale, vanta alcune delle più alte espressioni del barocco universale: l'incantevole scenario della Sala di Diana progettata da Amedeo di Castellamonte, la solennità della Galleria Grande e della Cappella di Sant’Uberto con l’immenso complesso delle Scuderie Juvarriane, opere settecentesche di Filippo Juvarra, le fastose decorazioni, la spettacolare Fontana del Cervo nella Corte d’onore rappresentano la cornice ideale del Teatro di Storia e Magnificenza, il percorso espositivo dedicato ai Savoia che accompagna il visitatore lungo quasi 2.000 metri, tra piano interrato e piano nobile della Reggia.
https://youtu.be/EBWo4gdwGg8
1658-1699: la Residenza di piacere e caccia
A metà del XVII secolo il duca Carlo Emanuele II di Savoia e la duchessa Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours decidono di costruire un nuovo gioiello da aggiungere alla corona di residenze che circonda Torino. L’incarico di disegnare un luogo destinato al piacere e alla caccia viene assegnato all’architetto di corte Amedeo di Castellamonte. Il progetto, di grandioso impatto scenografico, comprende il palazzo, il parco, i boschi di caccia e un intero borgo. La residenza nasce insieme ai giardini all’italiana e un gioco di sculture, e poi ancora: fontane, scalinate spettacolari e terrazze su più livelli, un Parco alto al piano del palazzo e un Parco basso al piano della Peschiera. L’intera composizione è resa unica dalla linea prospettica che taglia il Borgo e continua nel cuore della Reggia lungo il canale che collega la Fontana d’Ercole al Tempio di Diana.
1699-1798: il Palazzo dei Re
A partire dal 1699 l’architetto Michelangelo Garove progetta nuovamente il complesso della Reggia per darle un carattere più grandioso, secondo le ambizioni di Vittorio Amedeo II. I Giardini vengono completamente ridisegnati alla francese, con prospettive aperte sull’infinito e un nuovo respiro, come detta il gusto della più grande corte europea, Versailles. Intanto il duca diventa re: nel 1716 affida il progetto di ampliamento a Filippo Juvarra, che con la sua Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto, la Citroniera e la Scuderia, porta la Reggia tra i capolavori del barocco. Nel 1739 Carlo Emanuele III incarica Benedetto Alfieri di dare unità al complesso con un sistema di gallerie di comunicazione e ambienti di servizio, tra cui le scuderie e il maneggio coperto. La Reggia prosegue la sua vita di corte durante il regno di Vittorio Amedeo III e di Carlo Emanuele IV, fino al declino dell’Antico Regime.
1798-1999: il periodo militare e il declino
La trasformazione della Reggia in caserma comincia all’inizio dell’Ottocento dopo l’arrivo di Napoleone, la fuga e il successivo ritorno dei Re. Scompare il disegno dei Giardini, spianati in una piazza d’armi per le esercitazioni militari. Cavalli, cannoni e moschetti sostituiscono aiuole, fontane e sculture. Il complesso conosce le divise delle guerre d’Indipendenza e quelle dell’esercito italiano durante la Prima e la Seconda guerra mondiale. Tolto il presidio militare, la Reggia diventa preda dei vandali, che spogliano il palazzo di tutti i materiali riutilizzabili. Un periodo d’oblio riscattato dai generosi tentativi della comunità e della Soprintendenza dei Beni Architettonici di scongiurare l’irreparabile.
1999-2007: il cantiere di restauro
Il restauro della Reggia e dei Giardini è parte del Progetto La Venaria Reale, che include anche il recupero del Borgo Antico e del Parco della Mandria. Avviato nel 1999 dal Ministero dei Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Piemonte, con il sostegno dell’Unione Europea e del Ministero dell’Economia e la collaborazione della Provincia di Torino, del Comune di Venaria e del Comune di Torino, il progetto riporta alla luce affreschi, decorazioni e testimonianze archeologiche attraverso metodologie di intervento all’avanguardia. È la più grande opera di conservazione di un bene culturale mai realizzata in Europa. 100.000 metri quadrati della superficie dell’intero complesso sono stati restaurati, 9.500 metri quadrati di stucchi recuperati, 1.000 di affreschi riportati alla luce. Gli ettari di Giardini già visitabili sono 50, 200.000 le nuove piantumazioni, 11 i milioni di litri d’acqua nella Peschiera, 4.500 i metri quadrati delle Scuderie Juvarriane. Viene compiuta la riqualificazione di un intero territorio alle porte di Torino.
dal 2007: la rinascita
L’inaugurazione - il 12 ottobre 2007 - restituisce al pubblico la Reggia e i suoi Giardini. L’architettura, la storia, il paesaggio, i moderni linguaggi artistici, capolavori d’arte e uno spettacolare ed evocativo allestimento sugli stili di vita del Seicento e Settecento offrono ai contemporanei lo splendore di una grande corte europea. Attraverso il percorso di visita, le mostre, gli spettacoli, i concerti, i convegni e i piaceri enogastronomici, la regalità e il piacere di vivere sono tornati di casa alla Reggia di Venaria.
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