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Ospedale: "Basta con il Far West dei gettonisti"

Dopo un 2022 di difficoltà in pronto soccorso, si prefigura un altro anno nero

Il pronto soccorso di Ciriè

Il pronto soccorso di Ciriè

Dopo un 2022 di gravi difficoltà si prefigura un altro anno nero per la sanità piemontese e per quegli ospedali, come quello di Ciriè, dove la carenza di personale in pronto soccorso è cronica, tanto da dover ricorrere ai gettonisti.

Il pronto soccorso qui in città è allo sbando, in balia dei gettonisti che partono da Roma per turni di lavoro in strutture che forse non rivedranno nemmeno più.

Non è un problema solo dell'ospedale di Ciriè, ma è certo che il problema qui c'è ed è anche grave.

Nell'Asl To4 la presenza delle cooperative che offrono medici "gettonisti" è una consuetudine da anni: è stata la prima Asl nel Torinese costretta a utilizzare le cooperative per coprire i turni nei pronto soccorso di Chivasso, Ivrea, Cuorgné, Ciriè .

Parliamo di medici pagati anche 960 euro lordi a turno.

Il problema è che specialisti non se ne trovano e anche i concorsi banditi non sono serviti a migliorare la situazione. 

È di pochi giorni fa la denuncia di Anaao-Assomed, sindacato dei medici ospedalieri, che ha stigmatizzato il massivo impiego dei medici a libero mercato, i gettonisti, nella sanità. Lo ha fatto parlando di “un vero e proprio Far West professionale” nel quale “non contano più le qualifiche ma ciò che conta è coprire i turni”.

Come se non bastasse, secondo un’indagine della Federazione Cimo-Fesmed 4 medici su 10 in Piemonte hanno dichiarato di essere pronti a svolgere la professione a “chiamata”, di fatto depauperando il sistema sanitario pubblico che non regge il confronto con il privato in termini economici.

A fine novembre, la consigliere regionale Monica Canalis, del Pd, era intervenuta chiedendo l'adozione di "misure urgenti" per far fronte all'emergenza Ciriè.

La consigliera  Monica Canalis con il segretario cittadino del Pd Federico Ferrara

La risposta dell'assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, era stata rassicurante: "La carenza di medici nei Pronto soccorso è assodata a livello nazionale. Per quanto riguarda nello specifico l’ospedale di Ciriè, negli ultimi 18 mesi è stata istituita la struttura complessa DEA (Dipartimento di emergenza e accettazione), in cui opera da aprile un nuovo direttore. Sono stati banditi tre concorsi, l’ultimo dei quali in questi giorni, a cui si aggiungono altri concorsi banditi per assumere medici di specialità equipollente e, quindi, impiegabili in pronto soccorso, in particolare specialisti in chirurgia generale medicina interna".

L'assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi

Nel frattempo nulla è cambiato e sul tema interviene, ora, la consigliera pentastellata Sarah Disabato.

"Un sistema, quello delle cooperative, che il presidente Cirio annunciò nel 2019 di voler combattere, ponendo il tema al centro della sua agenda governativa. Lo definì, letteralmente, “una follia”. Sono passati quasi quattro anni e non è cambiato niente, se non in peggio".

La consigliera regionale Sarah Disabato

Per la consigliere Disabato: "Nulla è stato fatto per risolvere le criticità strutturali del mondo sanitario e il tema è completamente finito nel dimenticatoio, nemmeno citato nella conferenza stampa di inizio 2023. La realtà è che in Piemonte la Giunta Cirio non è stata in grado di invertire il trend. Nel mentre, il Centrodestra nazionale ha dato il via libera alla flat tax per i privati, che si tradurrà in un vero e proprio regalo a chi sceglie la carriera da gettonista, con la complicità del silenzio del governo regionale.
Interrogheremo la Giunta per capire quali misure Cirio voglia mettere in atto per evitare il dilagare del fenomeno. La sanità piemontese non ha bisogno di un “Far West professionale”, ma di medici che abbiano davvero a cuore la salute dei nostri cittadini". 

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