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Sulle limitazioni ai disabili si discuterà anche un’interpellanza del PD

Il gruppo chiede i motivi delle limitazioni dell’accesso ai residenti e disabili al Centro Storico

Sulle limitazioni ai disabili si discuterà anche un’interpellanza del PD

Evidentemente questa storia delle fasce orarie per regolare l’accesso in via Vittorio non è chiara proprio a nessuno.

Nonostante gli incontri e le commissioni.

Nonostante i mille dibattiti che hanno preceduto la partenza della sperimentazione dell’isola pedonale, ci sono ancora aspetti poco chiari. O poco compresi.

E tra questi anche la limitazione dell’accesso ai disabili, ma anche dei residenti.

Ed è per questo motivo che il partito guidato dal segretario e capogruppo in consiglio Federico Ferrara, ha presentato un’interpellanza discussa in Consiglio Comunale ieri sera, lunedì 19 dicembre.

Oggetto: “Limitazioni accesso residenti e disabili al Centro Storico”.

Ed ecco cosa chiedono i Dem al sindaco e alla Giunta: “I sottoscritti consiglieri interpellano l’assessore competente per conoscere i motivi della limitazione oraria di accesso per i residenti e per i mezzi delle persone disabili al Centro storico.  La presente interpellanza si intende aperta a tutti i consiglieri”.

A firmarla sono stati tutti e tre i consiglieri del Pd: Federico Ferrara, Luca Capasso e Marta Vittone.

Chiedendo cosa ne pensassero della scelta dell’amministrazione di regolare l’accesso alle auto al servizio di persone disabili attraverso delle fasce orarie, il Pd aveva dichiarato: “Ci pare un po’ discriminatorio”.

Dopo pochi giorni hanno presentato l’interpellanza.

E la questione non appare lineare neppure al consigliere Davide D’Agostino, di Fratelli d’Italia: “Sembra un provvedimento confezionato più per i disabili in quanto clienti dei negozi del centro che in quanto tali. E questa cosa è un po’ triste”.

Poi D’Agostino spiega: “Tra le resistenze più grandi all’isola pedonale, c’era proprio quella dei commercianti la cui clientela è composta in modo prevalente da persone che hanno difficoltà di vario tipo, come il negozio di ortopedia o la farmacia. Ed è proprio a loro che la Devietti sembra voler rispondere. Questa è la cosa che più dispiace”.

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