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La denuncia

"Noi, ciechi, esclusi dalle prime file al PalaAlpitour"

Il presidente provinciale Uici: "Ci hanno parcheggiati in un settore secondario"

Sicurezza

Foto d'archivio

Un gruppo di 6 persone non vedenti, tra cui il il presidente della sede provinciale Uici (Unione italiana ciechi e ipovedenti), Giovanni Laiolo, sono state escluse dalle prime file della platea del Pala Alpitour a Torino.

La denuncia è dell'associazione stessa, col presidente che dichiara: "Un fatto inaccettabile. Ci hanno parcheggiati in un settore secondario, dove non c'era nessuno, seduti su sedie pieghevoli. Ma noi avremmo avuto diritto, come tutti, ad accedere ai nostri posti".

"Laiolo - racconta una nota dell'Uici - era andato al Palasport Olimpico, insieme con un gruppo di amici (9 persone in tutto, di cui 6 con disabilità visiva e 3 accompagnatori vedenti) per assistere al musical "Notre dame de Paris". I biglietti per i posti in platea erano stati acquistati, sborsando una somma non indifferente, diversi mesi fa. Da sottolineare che, finora, al Pala Alpitour gli spettatori non vedenti, anche in gruppo, avevano sempre avuto libero accesso, esattamente come gli altri cittadini. Insomma, sembrava tutto in regola e nessuno si sarebbe aspettato problemi o malintesi". 

"I responsabili della struttura - racconta Laiolo - ci hanno bloccati, dicendoci che, per questioni di sicurezza, non avremmo potuto raggiungere i nostri posti. Lo stesso ci è stato ribadito dai rappresentanti della Questura. Ci siamo sentiti discriminati. A un certo punto sono perfino intervenuti gli steward del palazzetto, facendo cordone per non farci passare. Un fatto grave e spiacevole - prosegue il presidente Uici Torino -. Non è così che si trattano dei cittadini, ciechi o vedenti che siano".

"Alla fine, nonostante le nostre rimostranze - conclude Laiolo - siamo stati parcheggiati, seduti su sedie pieghevoli, in un'area periferica del palazzetto, vicina all'ingresso, dove non c'era nessun altro spettatore. Mi stupisce che una struttura grande e prestigiosa come il Pala Alpitour sia così palesemente impreparata per l'accoglienza di un pubblico con disabilità. Ci aspettiamo dei chiarimenti. Ma soprattutto ci aspettiamo che un fatto del genere non si ripeta".

"L'accaduto non fa onore alla tradizione di accessibilità e inclusione che da decenni fa della nostra città un faro a livello europeo - aggiunge Christian Bruno, responsabile settore Cultura Uici Torino -. Per quale ragione le regole, finora improntate a buon senso e reciproco rispetto, sono così bruscamente cambiate? E perché nessuno ci ha avvisati? Mercoledì prossimo torneremo, sempre con un piccolo gruppo di disabili visivi, al Pala Alpitour per il concerto di Biagio Antonacci. Anche in questo caso abbiamo acquistato i biglietti da mesi. Speriamo di ricevere un diverso trattamento".

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