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Settimo Torinese

Una preside all’Eredità: “Non ho vinto, ma che emozione”

Attualità: Adagisa Di Ianni, dirigente scolastico del Comprensivo IV: “E’ stato strano vedermi in tv, ma sono contenta di averlo fatto”

Una preside all’Eredità: “Non ho vinto, ma che emozione”

La nostra preside non ha vinto, ma tutta Italia ha tifato per lei.

Adalgisa Di Ianni, dirigente scolastico dal 2021 al Comprensivo IV di Settimo, non è riuscita a vincere il premio finale al gioco de “L’eredità”, condotto da Flavio Insinna, andato in onda su Rai 1, a cui ha partecipato per tre puntate, il 30 novembre, il 1 e il 2 dicembre.

La professoressa ha risposto a molte domande, anche a quelle leggermente ostiche o strane come, ad esempio, quella nella seconda puntata: “Qual è il lavoro della vita che ha trovato un uomo hawaiano in Florida?” Adalgisa non ha avuto dubbi e ha risposto: “Consegna le pizze sott’acqua per i clienti del Jules’ Undersea Lodge Hotel, un albergo sottomarino situato nell’arcipelago Florida Keys”.

Nella puntata del 30 novembre non è arrivata al gioco della “Stoccata Finale”, ma a quella del 1 dicembre, la seconda, c’è riuscita rispondendo a una domanda su cosa siano le Giulebbe, ma non ce l’ha fatta per la Ghigliottina. Alla terza puntata è stata eliminata. 

“È stato strano vedermi in tv, ma allo stesso tempo emozionante perché mi ha permesso di ripercorrere l’esperienza che ho vissuto - ha detto la dirigente - Nel momento in cui registravo le puntate ero molto emozionata, infatti subito dopo la registrazione non ricordavo nemmeno le domande a cui avevo risposto, ma mi sono venute in mente riguardandole in questi giorni. Mi sono vista emozionata e un po’ tesa, mentre di solito riesco ad essere calma e razionale, ma tutto sommato sono contenta di aver superato la mia zona confort. La mia famiglia, ovviamente, ha guardato le puntate e molte persone (amici di infanzia, parenti, conoscenti) del mio paese mi hanno scritto sui social per complimentarsi. Ugualmente, i miei amici di Torino hanno visto la trasmissione e con le amiche abbiamo commentato i look delle varie serate. A questo proposito, la redazione ci aveva chiesto di portare sei outfit, dando indicazioni anche sui colori. Poi, per la puntata, si passava in camerino e il costumista sceglieva l’outfit e i vestiti venivano mandati in sartoria per lo stiraggio, mentre i concorrenti andavano al trucco e parrucco. Come sempre, gli uomini finivano in cinque minuti, mentre le donne erano più coccolate e tutte alla fine del trucco ci sentivamo più belle, ma anche diverse dal solito, perché nella vita quotidiana non capita spesso di essere truccate da professionisti”.

Ai suoi colleghi di scuola, la professoressa non aveva detto nulla, ma la voce si è subito sparsa, anche grazie all’articolo che avevamo scritto sul nostro giornale la settimana scorsa. Articolo che ha superato le 1500 visualizzazioni.

Ad ogni modo, conserverò dei bei ricordi e la sensazione di aver superato i miei limiti perché in fondo mettersi in gioco è il primo passo per cambiare e per raggiungere i propri obiettivi”

“Per quanto riguarda le domande, non erano particolarmente difficili - ha concluso Adalgisa Di Ianni- ma ha giocato molto l’emozione, l’ansia e anche la stanchezza perché le puntate sono registrate di seguito. Nella serata della Stoccata finale, la risposta sulla domanda sui pesci, che poi ho sbagliato, la sapevo e in realtà la prima risposta che avevo pensato, proveniente dai famosi cassetti della memoria, era quella giusta, ma un attimo prima ho cambiato e così ho perso la possibilità di giocarmi la Ghigliottina”.

Nella puntata del 2 dicembre, la terza, ha avuto un vuoto completo sui nomi di alcuni scienziati, un black out totale su nomi che Adalgisa Di Ianni conosce bene.

“E dal lì, poi, l’ansia è cresciuta e sono stata eliminata. Confermo che da casa è molto più facile e spesso indovino la parola della ghigliottina finale. Alla fine, però, ero dispiaciuta, non tanto per il gioco, ma perché come ha detto Flavio, hai la sensazione di far parte di una “famiglia” e lasciare tutte quelle persone, che hai conosciuto senza la possibilità di rivederle, mette un po’ di tristezza.  Ad ogni modo, conserverò dei bei ricordi e la sensazione di aver superato i miei limiti perché in fondo mettersi in gioco è il primo passo per cambiare e per raggiungere i propri obiettivi”.

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