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Covid: la Regione chiama gli over 60 a fare la quinta dose del vaccino ma già la quarta è un fallimento: inoculato meno del 40% della platea

Prosegue (stancamente) la campagna vaccinale, mentre i dati dell’Istituto Superiore di Sanità confermano che chi ha fatto tre dosi rischia il contagio più di chi non ne ha fatta nemmeno una

Vaccino

Vaccino (foto archivio)

Al via per i cittadini piemontesi over 60 la preadesione per la quinta dose del vaccino contro il Covid-19. La modalità rimane sempre la stessa: è necessario andare sul sito ilpiemontetivaccina.it e cliccare “manifesta la tua adesione” nel riquadro dedicato alle quinte dosi per over 60.

A quel punto basterà inserire i dati richiesti, codice fiscale e tessera sanitaria, e seguire le indicazioni. Al termine della procedura arriverà un sms di conferma che informerà il cittadino che da lì a qualche giorno gli verrà inviata comunicazione indicante data, ora e luogo per la somministrazione. Ad avere diritto alla quinta dose sono in Piemonte oltre 170 mila persone, che potranno ricevere il vaccino anche nelle farmacie aderenti o presso il proprio medico di famiglia se vaccinatore.

Vaccini ai bambini (foto d'archivio)

La medesima procedura è valida sia per le quinte dosi, per over 60 e over 80, sia per le somministrazioni di tutte le altre dosi. E’ infatti sempre possibile, per tutti i cittadini piemontesi over 12, accedere alla quarta dose di vaccino. Le terze dosi (se maturati i 120 giorni dalla somministrazione precedente) o le prime dosi per tutti gli over 12 sono invece ad accesso diretto in tutti gli hub vaccinali del territorio.

La popolazione, però, non sta rispondendo massicciamente alla campagna vaccinale. Se a fare le prime due dosi erano andati 50 milioni di italiani (in buona parte costretti, perché senza green pass non potevano andare a lavorare), a fare la terza sono andati soltanto 40 milioni. E la quarta? Meno di 5 milioni, quasi tutti over 60 e operatori sanitari: comunque meno dell’8% della popolazione totale. In Piemonte è andato a fare la quarta dose il 36,7% della platea: un po’ più che nel resto d’Italia dove la media è del 24,3%.

MARIO DRAGHI AL SUO ULTIMO CONSIGLIO UE DA PREMIER

La quinta dose, poi, al momento non l’ha fatta quasi nessuno. Insomma: visto l’effetto delle prime dosi, e imparato sulla propria pelle che non è vero - come invece diceva il premier Draghi quando ha introdotto i suoi provvedimenti discriminatori - che «chi si vaccina non si contagia e non contagia», gran parte degli italiani, potendo scegliere, ha smesso di farsi inoculare.

D’altronde sono gli stessi dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità a dimostrare, ormai da mesi, che il rischio di contrarre il Covid è più basso nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con tre dosi (v. grafico).

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