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Covid
14 Novembre 2022 - 15:38
Vaccino (foto archivio)
Al via per i cittadini piemontesi over 60 la preadesione per la quinta dose del vaccino contro il Covid-19. La modalità rimane sempre la stessa: è necessario andare sul sito ilpiemontetivaccina.it e cliccare “manifesta la tua adesione” nel riquadro dedicato alle quinte dosi per over 60.
A quel punto basterà inserire i dati richiesti, codice fiscale e tessera sanitaria, e seguire le indicazioni. Al termine della procedura arriverà un sms di conferma che informerà il cittadino che da lì a qualche giorno gli verrà inviata comunicazione indicante data, ora e luogo per la somministrazione. Ad avere diritto alla quinta dose sono in Piemonte oltre 170 mila persone, che potranno ricevere il vaccino anche nelle farmacie aderenti o presso il proprio medico di famiglia se vaccinatore.
Vaccini ai bambini (foto d'archivio)
La medesima procedura è valida sia per le quinte dosi, per over 60 e over 80, sia per le somministrazioni di tutte le altre dosi. E’ infatti sempre possibile, per tutti i cittadini piemontesi over 12, accedere alla quarta dose di vaccino. Le terze dosi (se maturati i 120 giorni dalla somministrazione precedente) o le prime dosi per tutti gli over 12 sono invece ad accesso diretto in tutti gli hub vaccinali del territorio.
La popolazione, però, non sta rispondendo massicciamente alla campagna vaccinale. Se a fare le prime due dosi erano andati 50 milioni di italiani (in buona parte costretti, perché senza green pass non potevano andare a lavorare), a fare la terza sono andati soltanto 40 milioni. E la quarta? Meno di 5 milioni, quasi tutti over 60 e operatori sanitari: comunque meno dell’8% della popolazione totale. In Piemonte è andato a fare la quarta dose il 36,7% della platea: un po’ più che nel resto d’Italia dove la media è del 24,3%.
MARIO DRAGHI AL SUO ULTIMO CONSIGLIO UE DA PREMIER
La quinta dose, poi, al momento non l’ha fatta quasi nessuno. Insomma: visto l’effetto delle prime dosi, e imparato sulla propria pelle che non è vero - come invece diceva il premier Draghi quando ha introdotto i suoi provvedimenti discriminatori - che «chi si vaccina non si contagia e non contagia», gran parte degli italiani, potendo scegliere, ha smesso di farsi inoculare.
D’altronde sono gli stessi dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità a dimostrare, ormai da mesi, che il rischio di contrarre il Covid è più basso nei non vaccinati rispetto ai vaccinati con tre dosi (v. grafico).
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