Le altre volte è andata decisamente peggio e prima di eleggere un presidente della Repubblica sulle schede si è sempre scritto di tutto, da Lino Banfi, a Fiorello, a Sophia Loren, passando da Barbara D'Urso, Valeria Marini, Sabrina Ferilli, Sophia Loren, Miuccia Prada, Santo Versace, Michele Cocuzza, Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti, Gianni Rivera e Giancarlo Antognoni, Francesco Guccini, il pornoattore Rocco Siffredi, fino a Sergio de Caprio, il "Capitano Ultimo" che arrestò Totò Riina. I "voti burla" arrivano soprattutto quando un accordo per eleggere il nuovo inquilino del Colle non c'è, cioè praticamente sempre ai primi tre scrutini. È lì che si scatena la fantasia dei "Grandi elettori". In questa occasione sta andando decisamente meglio e nella seconda giornata (25 gennaio) di votazioni per l’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica i padroni di casa sono nuovamente state le schede bianche, che si sono attestate a quota 527 (al primo scrutinio erano state 672). I più votati, con 39 preferenze, sono risultati l'attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e l’ex magistrato Paolo Maddalena. Hanno preso 18 voti Renzo Tondo, 17 voti Roberto Cassinelli, 14 voti Ettore Rosato, 12 voti Umberto Bossi, 8 voti Marta Cartabia e altrettanti Giorgetti e Manconi, mentre 7 preferenze vanno a Moles e a Berlusconi. Bersani si ferma a quota 6 come Gratteri, Infine 5 all’ex dc Generoso Serafino. Quatto voti per il presidente del Consiglio Mario Draghi, per il patron della Ternana Stefano Bandecchi, per Marco Cappato, per il direttore dell'Adnkronos Gianmarco Chiocci, per il sindaco di Trieste Roberto Di Piazza, per Enrico Ruggeri, per il deputato Eugenio Sangregorio. Tre i voti per il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, per il direttore del Dis Elisabetta Belloni, per il giudice costituzionale Giorgio Prosperetti, per l'ex presidente del Copasir Raffaele Volpi, per Francesco Rutelli e Alberto Angela, per la deputata Maria Teresa Baldini, per Giorgio Lauro. Due per Fulvio Abbate, Giuliano Amato, Pier Ferdinando Casini, Nicola Armaroli, Alessandro Barbero, Massimo Giletti, Giuseppe Chinè, Ulisse Ianni, Ugo Mattei, Cesare Mirabelli, per il senatore della Lega Tony Chike Iwobi, per Antonio Razzi, Claudio Sabelli Fioretti, Giulio Tremonti. In chiave Sanremo (il festival si avvicina) Amadeus, Enrico Ruggeri, Claudio Baglioni e Albano Carrisi. In chiave "oggi le comiche" Nino Frassica, Christian De Sica. In chiave "mo' se magna" Giovanni Rana (quello degli agnolotti. Nello spoglio, spuntano anche scelte a tema calcistico, con Roberto Mancini, Dino Zoff e Claudio Lotito Finita qui? Macchè. Fiato alle trombe, rullo di tamburi, 5 voti sono andati anche, incredibile ma vero, al senatore leghista Cesare Pianassoex sindaco di Prascorsano dove risiede. Ne aveva presi 4 anche il giorno precedente. "Non saprei chi ringraziare - ci dice - Non nascondo che mi sono stupito anche io ma la cosa mi ha fatto davvero molto piacere. Probabilmente perché a Roma ho creato rapporti umani che vanno oltre la politica...". Classe 1966, in Senato, stando a "Openpolis", Pianasso tutto sarebbe fuorchè una star. Al suo attivo un'unica interrogazione (sulla Mahle GmbH) e 7 "emendamenti. Tra i suoi interventi uno (a novembre) sulle centrali nucleari per contrastare gli aumenti delle bollette dell'energia elettrica. Poi una lunga serie di atti come co-firmatorio. E sembra quasi di sentirli.... "Dai Cesare.... firma qui...!". In verità il lavoro del Senatore canavesano è stato davvero più consistente e non potrebbe essere altrimenti considerando che la presenza in aula è elevatissima: pari al 96,92 per cento delle sedute. Molti atti peraltro potrebbero portare il suo nome non fosse che se li sono intestati altri come primi firmatari. "Sono le regole del partito.... Funziona così...", ci dice. Suo un gran lavoro per destinare risorse e fondi del Pnrr in Piemonte... [embed]https://www.youtube.com/watch?v=9kSEn2cuf6k[/embed]
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