Tredici voti a favore e un astenuto. Ieri, a notte inoltrata, il consiglio comunale di Ivrea, riunitosi a "porte chiuse" ha revocato l'incarico al garante dei detenuti Paola Perinetto accusata d'aver pubblicato, sul suo profilo di Facebook, un fotomontaggio in cui apparivano il Presidente del Consiglio Mario Draghi e l'ex latitante Cesare Battisti. Bene chiarire subito che, in verità, l'autore del post non è Paola Perinetto, ma su questo, da quando è divampata la notizia, s'è fatta (volutamente o non volutamente chi lo sa?), una gran bella confusione. Colpevole la Garante, se proprio le si deve imputare una colpa, d'aver condiviso un post che da tempo circolava su Facebook. Colpevole anche d'aver esternato pubblicamente la sua posizione di "No Green pass" e di "No Vax". Colpevole infine, uno+uno+uno, d'aver promosso, qualche tempo fa, un comitato contro il 5g proprio a Ivrea, città di Tim. Per il resto? Nulla da eccepire sui suoi tre anni passati a fare su e già dal carcere di Ivrea per assistere i detenuti nell'ambito delle cose possibile. Nulla da eccepire su di una persona che ha svolto l'incarico in maniera encomiabile, riuscendo addirittura, insieme al garante regionale, all'associazione Antigone e all'avvocato Marialuisa Rossetti, a far trasferire dalla Procura di Ivrea (che chiedeva l'archiviazione) alla Procura di Torino ben 4 dossier per presunti pestaggi in carcere avvenuti tra il 2015 e il 2016 Vero è che prima del consiglio comunale, durante una riunione dei capigruppo, il sindaco Stefano Sertoli l'avrebbe chiamata invitandola a dimettersi ma lei, in totale coerenza, gli avrebbe risposto "no". Questa la premessa e pure il finale di una notizia consumatasi nell'arco di una settimana. Una settimana in cui ci si è concentrati tutti sulla "lapidazione" a prescindere, senza alcuna via d'uscita. Le pietre le han tirati in tanti. Il garante nazionale, il Pd, addirittura il Sindacato della polizia penitenziaria (e non chiediamoci il perchè...). Soprattutto gliele han tirate sul web. A difenderla solo il garante regionale. Un po' com'è successo - se ci si consente il parallelo - al noto storico Alessandro Barbero. Durante la pandemia è diventato famosissimo e accaldatissimo grazie ai video delle sue conferenze di storia caricati su YouTube. Poi ad una certo punto, quando si è detto favorevole alla vaccinazione ma non al green pass, insieme a tanti altri autorevoli esponenti della società italiana, gli si è levata contro mezza Nazione. Da lì in avanti non gli è più quasi stato permesso di commentare alcunché. Attacchi a reti unificate sulle esternazioni riguardanti le foibe (“furono un orrore, ma ricordare quei morti e non altri è una scelta solo politica”) e da qualche giorno a questa parte pure sui rapporti di genere ("Vale la pena di chiedersi se non ci siano differenze strutturali fra uomo e donna che rendono a quest'ultima più difficile avere successo in certi campi"). Non l'avesse mai detto. C'è chi ha addirittura chiesto il suo allontanamento dalla Rai. Insomma, lapidazione anche per lui. Eppure per Paola Perinetto, una via d'uscita ci sarebbe stata. Confessare al mondo la "poca conoscenza" dei social network. Che non sia una professionista del web lo si capisce proprio scorrendo il suo profilo. Pochi "post" e quasi tutti concentrati nelle ultime settimane. Sempre attenta, prima dell'oggi, a "dire" e a "non dire", calibrando parole e sostanza. Insomma, a nostro avviso, la condivisione Draghi/Battisti le è proprio scappata dal mouse. Fosse andata così, a prescindere da quel che si pensa del Green pass - e certo non ci metteremo qui proprio noi ("noi" chi siamo) a decidere chi sta dalla parte giusta e chi in quella sbagliata - un po' ci dispiacerebbe. Se non altro bisognerebbe rifare il titolo: "Garante lapidata nella pubblica piazza dai soliti fancazzisti del web. Neanche un grazie per il lavoro svolto alla iperbolica cifra di 300 euro all'anno, cioè gratuitamente!!!". Sì perché questa è l'indennità prevista dal Regolamento della città di Ivrea. Trecento euro all'anno per un'attività di volontariato puro! Trecendo euro all'anno non bastano neanche per la benzina di un mese. Il consiglio comunale dell'altra sera avrebbe dovuto portare questa somma da 300 a 1000 euro, ma il punto all'ordine del giorno è stato cancellato perché non sembrava proprio il caso.... Tant'è. Al diavolo i volontari che si fanno un mazzo tanto, via libera ai "volontari" del web e ai social, capaci di condizionare menti e cuori. E visto che nessuno l'ha ringraziata per il lavoro svolto, lo facciamo noi. Grazie Perinetto.
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