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Eternit: al via maxi processo a Novara, Schmidheiny imputato. Accusato di omicidio con dolo, nel capo d'accusa oltre 350 casi

Prende il via oggi a Novara Il maxi-processo Eternit per i morti provocati dall'amianto lavorato dalla multinazionale nello stabilimento di Casale Monferrato (Alessandria). L'imputato è l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny ed è chiamato a rispondere di omicidio con dolo. I casi conteggiati nel capo d'accusa sono oltre 350. L'udienza della Corte d'assise si celebra nella aula magna dell'Università del Piemonte Orientale. A coordinare l'afflusso di pubblico e persone offese ci sono polizia e carabinieri. Sul posto è arrivato anche il questore, Rosanna Lavezzaro.
" La ferita è aperta". Lo ha detto il pubblico ministero Gianfranco Colace, che insieme alla collega Maria Giovanna Compare sostiene l'accusa davanti alla Corte di assise di Novara, nel corso di un breve intervento in apertura del maxi processo Eternit. Il magistrato è intervenuto in relazione all'ipotesi di celebrare le udienze nella maxi aula dell'università a porte chiuse per ragioni di emergenza sanitaria. Colace ha invitato i giudici a decidere di volta in volta in base all'afflusso delle persone tenendo sempre presente, comunque, la grande rilevanza pubblica del caso. "Anche se questa corte d'Assise è diversa da quella cui io avevo pensato di rivolgermi - ha osservato - questa vicenda va oltre i confini di Casale Monferrato". Il riferimento è alla decisione con cui nel 2016 un giudice del Tribunale di Torino decise di spezzettare la Maxi inchiesta Eternit in quattro distinti filoni.
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