Dal traffico di droga alle estorsioni, dal riciclaggio di denaro al consumo di materiale pedopornografico: cresce la richiesta di servizi e prodotti illegali on-line, e si ingrossano le fila dei cybercriminali. Emerge dalla fotografia tracciata a Bruxelles dal direttore del Centro per il cybercrimine europeo (Ec3) Troels Orting, che in una conferenza stampa col commissario Ue agli Affari interni Cecilia Malmstrom, ha illustrato il primo anno di attività del polo di specializzazione nato in seno ad Europol. Orting, che ha segnalato l'Italia tra gli Stati membri europei che assieme a Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi e Germania, sono tra i più attivi nella collaborazione e nello scambio di informazioni, ha evidenziato la partecipazione di Ec3 in 57 operazioni congiunte: di queste 19 volte a smantellare network che diffondevano malware e virus per estorsioni e frodi. Ma il Centro si è impegnato anche in nove grosse operazioni contro pedopornografia e abuso di minori, ed in particolare, nel supporto ad indagini per lottare contro la cosiddetta "rete oscura" dove i pedofili si scambiano materiale in forum nascosti, e per combattere il fenomeno delle "sextortion", estorsioni sessuali, soprattutto a danno di minori. Intanto sul fronte delle frodi on-line, sono attualmente 16 le indagini aperte, e nel 2013 il Centro ha contribuito a smantellare tre reti. "Il comportamento criminale on-line cambia rapidamente, è creativo e abile nello sfruttare sviluppi tecnologici e vuoti di legge. Noi dobbiamo essere in grado di tenere il passo. Il Centro non è la risposta a tutti i problemi", ma è importante andare avanti e mantenere un dialogo ampio e aperto, ha osservato Malmstrom. "In particolare sono preoccupato per la crescente sofisticazione del malware e per le estorsioni sessuali nei confronti dei minori. Abbiamo solo visto la punta dell'iceberg", ha aggiunto Orting, che tra le tendenze future segnala una crescente globalizzazione, lo sviluppo di malware anche per i telefoni cellulari con hacker che puntano sempre di più alle banche dati su cloud, e maggiori richieste di servizi criminali on-line anche per il riciclaggio di denaro. Secondo uno studio di McAfee, i profitti del cybercrimine ammontano a 750 miliardi l'anno, con 150mila virus in circolazione 148mila computer colpiti quotidianamente.
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