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CORONAVIRUS. Aggiornamenti ora per ora (Venerdì 28 febbraio)

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Ore 19

Rianimatori, situazione per ora è gestibile

In Italia "ci sono all'incirca 5mila posti in terapia intensiva. Al momento la situazione legata all'emergenza coronavirus è ancora gestibile e sotto controllo per quanto riguarda dunque la disponibilità di posti, e ci sono margini anche a fronte di un modico peggioramento nel numero di casi gravi". Ad affermarlo all'ANSA è il presidente della Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani-Emergenza Area Critica (Aaroi-Emac), Alessandro Vergallo. "Al 27 febbraio, sulla base dei dati della Protezione civile - sottolinea - si registrano infatti 150 soggetti ricoverati in ospedale con sintomi e 37, ovvero il 7%, sono i pazienti in terapia intensiva". Oltre ai posti in organico, rileva, "va anche considerato che sono state prese misure ad hoc come, ad esempio, la sospensione in vari ospedali degli interventi chirurgici non urgenti. Ciò libera una quota di posti: si calcola che venga così guadagnato il 7-9% di disponibilità di posti letto nelle rianimazioni".

Alassio, turisti piemontesi lasciano albergo

I 32 turisti piemontesi in isolamento coattivo all'hotel Bel Sit di Alassio hanno lasciato oggi poco dopo le 18 la struttura a bordo di un pullman che ha preso a bordo i passeggeri seguendo le procedure medicosanitarie per l'emergenza coronavirus. Dopo la fase dei controlli per chi è risultato negativo al test tornerà a casa mentre per gli altri è attiva la colonna mobile della Croce Rossa piemontese, secondo il protocollo stabilito. Il trasporto è infatti avvenuto in modo differenziato.

Appendino, ordinanza Piemonte vale domenica

Le limitazioni previste dall'ordinanza regionale in Piemonte "varranno sicuramente fino a domenica alle ore 24". Lo scrive, in un post, la sindaca di Torino Chiara Appendino. "Domani - prosegue - il Governo emanerà un decreto in seguito al quale capiremo le decisioni definitive per il nostro territorio riguardo le misure contenitive per la prossima settimane, ponderate sulla base delle indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità". La situazione in Piemonte è analizzata in ogni suo aspetto in una serie di riunioni in Prefettura, a Torino.

Coronavirus in Italia da gennaio, ora fa meno paura

Adesso è molto meno misterioso e per questo fa meno paura il coronavirus SarsCoV2 che venerdì 21 febbraio è venuto allo scoperto in Italia, con il primo caso di trasmissione registrato nel nostro Paese. Allora era un virus sconosciuto nato nel mercato di animali di Wuhan, la città cinese epicentro dell'epidemia; adesso l'incertezza si è ridotta e sappiamo qualcosa di più sul modo migliore per affrontare una situazione sempre complessa, ma con molte meno incognite. Sappiamo, per esempio, che il nuovo coronavirus circolava silenziosamente in Italia già due settimane prima di uscire allo scoperto e che il numero di casi registrato finora si deve proprio a questa situazione. "L'impennata dei casi in Italia si può vedere come il venire al pettine di una serie di pazienti infettati a suo tempo", ha detto all'ANSA l'infettivologo Massimo Galli, dell'Università di Milano e primario dell'ospedale Sacco. "Da un lato - ha proseguito - è stata rilevata un'intera coorte di individui infettati, contemporaneamente o in fasi successive, con manifestazioni cliniche importanti e che hanno richiesto un ricovero; dall'altro è stata identificata una vasta quantità di persone che altro non erano che i contatti di persone già malate e con sintomi lievi". Per Galli "non c'è stato un incremento di casi dovuto a infezioni recenti: siamo in una situazione in cui si sta registrando quanto che è avvenuto alcune settimane prima che venisse identificato il primo caso", ossia il cosiddetto paziente 1. "Oggi ho meno paura di quanta ne avessi ieri: a mano a mano che impariamo, acquisiamo informazioni importanti su come gestire un'emergenza che in un primo momento sembrava prendere il sopravvento", ha osservato Gloria Taliani, del dipartimento di Medicina Traslazionale di di precisione dell'Università Sapienza di Roma. "Abbiamo capito - ha proseguito - che il virus ha la sua quota di decessi in quanto aggrava le condizioni generali di persone anziane o indebolite da malattie preesistenti. Abbiamo visto che i giovani vengono generalmente risparmiati dal punto di vista clinico e che esiste una parte significativa di persone che pur avendo l'infezione non hanno sintomi". Tutto questo, ha rilevato, porta a considerare che il nuovo coronavirus "provoca forse una forma grave di influenza". Senza dubbio, però, "stiamo fronteggiando un virus nuovo e dunque è più che doveroso avere un margine di attenzione in più", ha aggiunto l'esperta. Quello che comunque si può affermare senza dubbio è che "dall'infezione ci si può difendere con l'igiene accurata delle mani e delle superfici", che "l'infezione non significa malattia" e che "non tutti quelli che si infettano si ammalano". E' anche vero, però, che "non tutti quelli che vanno in giro sono senza infezione". Sappiamo infine che "la malattia ha uno spettro chiaro e che si deve tenere viva l'attenzione senza allarmismi, considerando che debba esserci un "livello di attenzione adeguato che riguarda i malati gravi e le persone più fragili".

Ore 18

Borrelli, 21 morti, 821 contagiati in Italia

Sono 821 i contagiati in Italia per il Coronavirus. Il nuovo dato è stato fornito dal commissario Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa alla Protezione Civile. Il numero tiene conto anche delle 21 vittime - 4 in più di ieri - e dei pazienti guariti. Agli 821 ancora ammalati, vanno aggiunte le 21 vittime e i 46 guariti, per un totale di 888 contagiati dall'inizio dell'emergenza. Le persone decedute sono due originarie del Veneto, due dell'Emilia-Romagna e 17 della Lombardia. Le ultime quattro vittime sono un uomo di 73 anni di Offanengo (Cremona), due donne, un'80enne di Gandino (Bergamo) e un'86enne di Cene (Bergamo) e un uomo di 85 anni di San Fiorano (Lodi) deceduto però in Emilia-Romagna. Degli 821 ammalati 474 sono in Lombardia, 149 in Veneto, 143 in Emilia-Romagna, 19 in Liguria, 11 in Piemonte, 7 in Toscana, 6 nelle Marche, 2 in Sicilia, 4 in Campania, 3 in Puglia, 1 in Abruzzo, 1 in Calabria e 1 nella provincia di Bolzano. Sono 46 le persone guarite: 40 in Lombardia, 3 nel Lazio, 2 in Sicilia, 1 in Toscana.

Upo pronta a lezioni ed esami on line

L'Università del Piemonte orientale è pronta ad attivare la didattica in rete ed esami on-line nel caso di prolungamento della sospensione delle attività per l'emergenza Coronavirus. La decisione è stata presa in seguito alle riunioni che si sono svolte oggi in prefettura a Torino. "L'Università del Piemonte Orientale - scrivono dall'ateneo in una nota - attende il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, che uscirà domani, con le misure da adottare per la prossima settimana. In caso di prolungamento della sospensione della didattica, verranno attivate modalità di didattica in rete per lo svolgimento delle lezioni, a partire da martedì, e modalità protette per lo svolgimento degli esami, con inizio in data da definirsi". Il prossimo aggiornamento da parte dell'Upo avverrà domenica 1° marzo.

Zampa, paura sta lasciando il posto a prudenza

"La paura credo stia lasciando il posto a un sentimento diverso che si chiama prudenza, un atteggiamento che bisogna avere verso questa patologia. Più sono le nostre conoscenze è più ci sentiamo forti". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, intervistata da La Vita in Diretta, il programma di Rai1 condotto da Lorella Cuccarini e Alberto Matano. "Si sta lavorando sui protocolli - ha aggiunto il Sottosegretario - bisogna che tutto funzioni tenendo conto che ogni situazione ha una particolarità. Per non fermare l'Italia bisogna lavorare molto bene dove ci sono ancora le zone rosse, isolare eventuali focolai, essere prudenti dove ci sono casi e lasciare che la vita torni a scorrere normalmente dove ce lo possiamo permettere cioè nella gran parte del Paese".

onsorzio Grana, e' sicuro, nato prima del virus

Il Grana Padano "posto al consumo oggi è senza problemi: è stato prodotto oltre 10 mesi fa quando Covid-19 ancora non esisteva e quello prodotto oggi si consumerà non prima del prossimo dicembre". Così in una nota il direttore generale del Consorzio Grana Padano, Stefano Berni in merito alla richiesta da parte di un agente in Grecia di una dichiarazione 'virus free' per far varcare le frontiere al Grana Padano di un'azienda consorziata, come apparso su alcune testate. Le condizioni biologiche di stagionatura del Grana Padano, come di ogni altro prodotto stagionato, sottolinea poi Berni, "inattivano ogni tipo di virus, quindi anche questo, che comunque si trasmette esclusivamente da uomo a uomo e non con contatti di altro tipo, come ha sottolineato in una nota l'Efsa, l'Autorità Europea per la Sicurezza alimentare, organismo di quell'Unione Europea di cui fa parte anche la stessa Grecia". Il dg del Consorzio Grana Padano parla di "allarmismi ingiustificati" che "ci stanno mettendo in grande difficoltà, peraltro in modo del tutto immotivato, oltre che non vero". "I rapporti con la Grecia continuano. Pochi minuti fa, ad esempio, ho senza indugi dato l'ok all'invio da parte di un esportatore di un container", riferisce ancora il dg del Consorzio Grana Padano. In Europa, ricorda, nel 2018 sono state esportate oltre 1.600.000 forme e di queste poco più di 41.000 in Grecia (2,57%). "Grana Padano - continua Berni - si può considerare senza alcun timore di smentita un prodotto sicuro e genuino, talmente sicuro che in questo momento così controverso e complicato può rappresentare uno degli alimenti cardine della dieta giornaliera di tutti, come lo è per me, i miei figli, i miei nipoti e per il mio numeroso gruppo famigliare". "Come ogni prodotto food o non food - aggiunge Berni - sotto il profilo della sicurezza sanitaria, il problema può eventualmente essere legato esclusivamente all'ultimo passaggio prima del consumatore, compreso l'operatore che passa allo scanner della cassa del punto vendita il prodotto, sia che si tratti di un alimento che di ogni altra tipologia di prodotto, anche il quotidiano consegnato dall'edicolante al lettore. Ma ciò - conclude - attiene a procedure di sicurezza diverse e già messe in campo tempestivamente ed efficacemente dalle istituzioni preposte in Italia".

Borrelli, Dpcm per ridisegnare misure

"Il governo sta lavorando ad un Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che andrà a ridisegnare le misure nei territori, in vista della scadenza delle ordinanze firmate dal ministro della Sanità e dai presidenti delle Regioni". Lo ha detto il commissario per l'emergenza Borrelli nel corso della conferenza stampa.

Borrelli,vita zone rosse proseguirà regolarmente

"L'assistenza alla popolazione prosegue, lunedì riapriranno le poste in alcuni Comuni per pagare le pensioni. Nelle zone rosse la vita proseguirà regolarmente". Lo ha detto il commissario Borrelli nel corso della conferenza stampa alla protezione Civile.

Ance Piemonte, rimettere in moto il Paese

"Ci vogliono equilibrio e razionalità. Giusto il rispetto delle misure di prevenzione sanitaria, ma coniugandole con un ritorno alla normalità e scongiurando il panico generalizzato che sta bloccando il settore delle costruzioni in Piemonte, in Italia e in tutto il mondo e di conseguenza l'intera economia del Paese." Queste le parole del presidente dell'Ance Piemonte e Valle d'Aosta, Paola Malabaila, sugli effetti dell'allarme Covid-19 in Piemonte e in Italia. "Stiamo mettendo in campo tutti i nostri sforzi - continua Malabaila - per tutelare la salute dei lavoratori, ma dal territorio le imprese ci stanno segnalando situazioni paradossali e blocchi generalizzati anche al di fuori della zona rossa e della zona gialla, di questo passo tantissime imprese rischiano di scomparire. Questo ulteriore blocco dell'attività si va ad aggiungere a 11 anni di crisi e all'assenza di misure organiche per far ripartire concretamente il settore come chiediamo da tempo. Occorre agire immediatamente con un pacchetto di misure urgenti a sostegno delle imprese e dei territori più colpiti, ma anche con provvedimenti strutturali immediatamente operativi necessari per rimettere in moto il Paese".

Frediani (M5s), ritorno a scuola sia sicuro

"Il ritorno sui banchi di scuola del Piemonte sia prima di tutto sicuro. Dobbiamo essere certi che in tutti gli istituti siano state fatta la sanificazione annunciata dal Ministro della Salute e che si possano rispettare le regole igieniche dettate dal Ministero per prevenire la diffusione del Coronavirus". Così la capogruppo M5s in Regione, Francesca Frediani, che aggiunge: "ogni istituto dovrà essere dotato di adeguate forniture disinfettanti fruibili da docenti, personale e studenti". "Solo garantendo questi presupposti - afferma Frediani - le famiglie potranno portare serenamente i propri figli a scuola. Ritornare il prima possibile alla normalità è un obiettivo importante al pari di farlo rispettando gli standard di igiene e sicurezza". "In questa situazione - aggiuge - la politica regionale, anziché cercare occasioni per primeggiare, dovrebbe ascoltare anzitutto il parere delle autorità sanitarie e agire di conseguenza. Il primo obiettivo resta la sicurezza dei bambini, e di riflesso tutelare le persone che si occupano di loro".

Coronavirus: così ha messo il turbo alla scienza

Dettata dall'emergenza legata alla comparsa di un virus completamente sconosciuto, la ricerca sul coronavirus SarsCoV2 è cominciata con una rapidità straordinaria all'inizio di gennaio e da allora non ha fatto che accelerare, tra mappe genetiche ottenute in tempi record, corsie veloci per le pubblicazioni e procedure abbreviate per sperimentare i vaccini, sullo sfondo di un'intensa attività sui social media. Proprio da Twitter fra il 10 e l'11 gennaio la comunità scientifica di tutto il mondo aveva esercitato forti pressioni sulla Cina perché pubblicasse la prima sequenza genetica del nuovo virus. La risposta è stata rapidissima e l'11 gennaio la prima mappa era online, accessibile a tutti sulle banche dati Gisaid e GenBank. In poche settimane sono state pubblicate decine e decine di sequenze genetiche ricche dati preziosi. La prima informazione è stata quella sulla parentela: subito è stato riconosciuto come un nuovo coronavirus, simile a quelli responsabili delle epidemie di Sars nel 2002-2003 e di Mers nel 2015. Era quindi la terza epidemia provocata da un virus di questo tipo nell'arco di 20 anni: un buon motivo per concentrare ulteriormente le ricerche sulla relativa facilità con cui un virus noto per essere ospitato naturalmente negli animali fosse riuscito a diventare aggressivo per l'uomo. In breve tempo le pubblicazioni scientifiche si sono moltiplicate: anziché il classico canale delle riviste scientifiche internazionali che garantiscono la revisione degli articoli da parte della comunità scientifica (un processo che garantisce l'affidabilità dei risultati, ma può richiedere tempi molto lunghi), si preferisce pubblicare sui siti nei quali gli articoli transitano in attesa di approdare sulle riviste. Nell'arco di due mesi sono numerosissimi gli articoli che hanno seguito questa corsia veloce. Se le mappe genetiche hanno permesso di progettare i primi vaccini in tempi rapidi, negli Stati Uniti è stata istituita una procedura più rapida per accelerare la sperimentazione.

Ore 17

Riapre il Castello di Rivoli, caffè a visitatori

Il Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea riapre domenica al pubblico, "fatte salve eventuali diverse disposizioni da parte delle Autorità competenti che verranno eventualmente riportare sul sito del Museo". Oltre alle visite guidate gratuite a cura delle Artenaute del Dipartimento Educazione che si terranno alle ore 11, alle 15 e alle 18, e oltre alla visita storica dedicata alla Residenza Sabauda delle 16.30, domenica alle 12 il direttore del Museo Carolyn Christov-Bakargiev incontrerà il pubblico per una visita gratuita personale dedicata a comprendere l'arte contemporanea. In occasione della riapertura del Castello di Rivoli al pubblico, domenica 1 marzo ai visitatori del Museo verrà offerto un caffè presso la Caffetteria e uno sconto del 10% per gli acquisti al Museum shop. La nuova mostra Di fronte al collezionista. La collezione di Uli Sigg di arte contemporanea cinese che accoglie i visitatori con opere allestite nelle sale al secondo piano tra le quali quelle di Ai Weiwei, Mao Tongqiang, Liu Ding, Sun Yuan & Peng Yu, presenta la prestigiosa collezione di Uli Sigg, riconosciuta come la più importante collezione di arte contemporanea cinese al mondo.

Coronavirus non ferma i trapianti, 4 pazienti salvati

Quando la solidarietà supera ogni barriera. L'emergenza Coronavirus non ha interrotto una catena di donazioni di rene che, dopo essere partita dal Piemonte, ha attraversato due volte l'Italia, tra Veneto, Sicilia e Puglia, regalando una vita migliore a quattro persone in dialisi. L'ultima è una torinese di 33 anni che ha ricevuto l'organo da una donna di Bari. Il meccanismo si chiama "crossover" (modalità incrociata) ed è stato studiato per permettere i trapianti nel caso in cui la donazione diretta tra persone legate affettivamente non sia possibile per ragioni di incompatibilità immunologica. I dati relativi alle coppie con questo problema vengono incrociati a livello nazionale, cosa che rende possibile dei veri e propri 'scambi' nel segno dell'altruismo più genuino. La signora barese ha offerto il proprio rene in segno di riconoscenza perché il marito, a sua volta, ne aveva ottenuto uno. "In questo momento di emergenza sanitaria - commenta Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti - la rete dimostra, ancora una volta, di essere unita dal Nord al Sud del Paese, al servizio di tanti pazienti". La catena, che ha coinvolto tre coppie seguite in diverse regioni italiane, è stata attivata a novembre, quando il Piemonte ha donato un rene di una donna deceduta. L'organo è stato giudicato idoneo per un paziente a Padova, da dove c'è stata una donazione verso Palermo e da qui verso il capoluogo pugliese. Per ciascuna coppia i coordinamenti regionali trapianti e i laboratori di immunogenetica hanno determinato la compatibilità biologica. Il viaggio Bari-Torino (dove il rene è arrivato grazie al contributo della polizia) ha chiuso idealmente il cerchio. L'operazione sulla 33enne è stata svolta all'ospedale Molinette dai chirurghi vascolari Aldo Verri e Caterina Tallia, dall'urologo Giovanni Pasquale e dall'anestesista Andrea Pusineri. "Negli ultimi quattro anni - sottolinea il responsabile del programma trapianti renali della Città della Salute di Torino, Luigi Biancone - abbiamo quasi triplicato il numero dei trapianti di rene da vivente, e il crossover potrà dare ulteriore slancio. Nonostante l'attività notevole nel trapianto da donatore deceduto i tempi di attesa in dialisi restano lunghi e, oltretutto, il trapianto da donatore vivente ha funzionalità e durata maggiori. Ecco perché la generosità può essere così importante".

Anelli (Fnomceo), grazie a medici e a Speranza

"Un grazie a tutti i medici italiani. Siete, insieme agli altri professionisti della Salute, la forza del Servizio Sanitario Nazionale. Siete coloro che continuano, secondo e anche oltre i principi del Codice di Deontologia, a tutelare la Salute dei cittadini, anche nelle località colpite dal Covid-19. Siete per tutti un esempio di impegno e solidarietà". A parlare è il loro presidente, il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che ringrazia anche il ministro della Salute Roberto Speranza e le istituzioni. "Un grazie ai medici impegnati nelle zone rosse per la gestione dell'emergenza Covid-19: in primo luogo, agli ospedalieri, che continuano ad assicurare incessantemente, incuranti degli orari, l'assistenza, rimanendo in ospedale e facendo turni anche di trenta-trentasei ore. Ai medici di medicina generale e della continuità assistenziale che fanno la quarantena negli ambulatori per poter almeno prescrivere ricette - continua. Un grazie a tutti i ricercatori, che quasi in tempo reale isolano e sequenziano i ceppi dei virus in circolazione e tracciano, per contenerla, le linee della diffusione". "Un grazie particolare a tutti i Presidenti e ai Consigli dei 106 Ordini territoriali che coordinano le forze in campo - aggiunge ancora - e a tutti i colleghi - centinaia - che si sono offerti, in una vera e propria gara di solidarietà, per sostituire i medici in quarantena, per prestare assistenza negli aeroporti, per rispondere ai numeri dedicati". "Un grazie all'Enpam, il nostro Ente di Previdenza, che ha varato interventi straordinari per i colleghi delle zone colpite" afferma. "Un grazie soprattutto al nostro Ministro, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che di tutti questi colleghi riconosce il valore e supporta l'operato - conclude -. Un ringraziamento per la costante attenzione nei confronti degli operatori, dei loro disagi e delle problematiche correlate ai modelli organizzativi diversi delle singole Regioni che Covid-19 ha evidenziato. Proprio ieri ho partecipato, insieme a lui, alla Task force presso la Protezione civile. Ringrazio tutti i componenti che si spendono h24 per gestire l'emergenza. Ho avuto rassicurazioni sui dispositivi di protezione, il Ministero si adopererà perché tutti i medici siano protetti adeguatamente e l'assistenza ordinaria sia garantita in piena sicurezza".

Speranza a G7 Salute, necessarie risposte comuni

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha partecipato oggi alla teleconferenza tra i ministri della Salute del G7 sul nuovo coronavirus. I ministri hanno descritto le situazioni in evoluzione nei loro rispettivi Paesi. Speranza ha sottolineato come, ormai, si legge in una nota, il mondo si trovi di fronte ad "una emergenza che rende necessarie risposte comuni".

Fiavet, problemi non circoscritti a zona rossa

"Il ministro ha preso atto delle nostre richieste e se ne farà portavoce nel Consiglio dei Ministri delle richieste del comparto". Lo dice Ivana Jelinic, presidente Fiavet, dopo la riunione straordinaria con il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini. "Il ministro ha ben compreso quale è la posizione delle agenzie di viaggio in questo momento soprattutto sul problema delle gite di istruzione per cui c'è necessità di intervenire sui fornitori stranieri per avere a nostra volta i rimborsi. Fiavet sottolinea che siamo in una fase di emergenza in cui in cui l'economia del settore ha bisogno di un sostegno urgente, poi sarà sicuramente necessaria una fase di rilancio incentrata sulla comunicazione per far ripartire il settore". "E' passato comunque il concetto che il problema non è circoscritto alla zona rossa ma riguarda tutte le imprese italiane" afferma la presidente. Il documento consegnato al ministro Franceschini a sostegno dei lavoratori e delle imprese del turismo è stato siglato da Fiavet, Federalberghi,Faita, Fipe, con la partecipazione di Confcommercio e Filcams‐Cgil, Fisascat- Cisl e Uiltucs in rappresentanza di 200.000 imprese che offrono lavoro a 1,5 milioni di persone per un valore aggiunto delle attività turistiche pari a circa 90 miliardi di euro. Le richieste sono orientate ad ottenere ammortizzatori sociali e altre forme di sostegno al reddito previste dalle normative vigenti e dalle disposizione che regolano l'accesso al fondo di integrazione salariale e alla cassa integrazione, anche per i lavoratori stagionali. Tra le richiesta anche la sospensione temporanea del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, delle imposte dirette e indirette e di altri tributi e imposte locali, la sospensione dei mutui, la concessione di indennizzi per le imprese che abbiano subito un fermo totale della propria attività. In ultimo la campagna straordinaria di promozione dell'offerta turistica italiana all'estero.

Ore 16

Torino,meno voli per Italia, Francia e Romania

L'aeroporto di Torino registra al momento alcune riduzioni di frequenze a partire dal 7 marzo, dovute all'emergenza sanitaria in corso a livello nazionale per l'epidemia da Coronavirus. Saranno ridotti i voli da Torino verso alcune destinazioni in Italia, Moldova, Romania, Gran Bretagna e Francia, che continueranno a essere servite. Lo rende noto la Sagat, la società che gestisce lo scalo di Torino. Nei primi tre giorni, da lunedì 24 a mercoledì 26 marzo, successivi all'avvio delle procedure di gestione dell'emergenza sanitaria in Piemonte, è stata registrata una contrazione del traffico complessiva pari al 22% sullo stesso periodo 2019, a causa del minore tasso di riempimento degli aerei.

Ceriscioli, notizia Governo riunirà Regioni

"Abbiamo avuto notizia che il Governo riunirà di nuovo le Regioni. Speriamo che, finalmente, siano adottate linee omogenee che permettano di applicare, con serenità, quegli strumenti che chiedono ai cittadini qualche sacrificio, ma che non sono inutili". Lo ha detto il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, intervenendo a una Conferenza di Area Vasta 4 Fermo: dopo una prima ordinanza di chiusura delle scuole e sospensione delle manifestazioni pubbliche, sospesa dal Tar Marche, il governatore ha firmato un'ordinanza bis con contenuti analoghi ed effetti fino al 29 febbraio. "C'è bisogno di un'indicazione solida - prosegue - che consenta di adottare misure giuste ed adeguate all'evoluzione dell'emergenza coronavirus".

Confturismo, sostegno imprese scala nazionale

Un incontro utile che ha consentito di fare emergere con chiarezza tutte le implicazioni della crisi in corso per la complessa filiera del turismo: dalle attività ricettive ai viaggi organizzati, dalla ristorazione e intrattenimento alle guide turistiche, dai meeting e congressi ai viaggi d'affari fino al sistema dei trasporti e della cultura, solo per citarne alcuni: questo il giudizio di Confturismo Confcommercio sull'incontro tenutosi al Mibact sugli effetti dell'emergenza coronavirus con il ministro Dario Franceschini. Oltre all'estensione del perimetro del danno - prosegue la nota - nel corso dell'incontro è emersa anche l'assoluta importanza per l'intero sistema Paese di questo settore, caratterizzato da un altissimo grado di trasversalità e capace di essere anticiclico nelle fasi negative dell'economia. Per questo motivo attivare su scala nazionale, e non solo limitata alle cosiddette "zone rosse", provvedimenti a supporto delle imprese e dei professionisti, consentendo in questo modo anche la salvaguardia dei livelli occupazionali, serve a tutelare non solo il comparto turistico ma anche l'intera economia nazionale. Confturismo-Confcommercio - conclude la nota - si è dichiarata pronta a partecipare allo studio di questi interventi auspicandone una tempestiva definizione e messa in atto considerate le eccezionali modalità di sviluppo della situazione che stiamo fronteggiando.

Coldiretti, fuga di braccianti stranieri dall'Italia

Con l'emergenza coronavirus "è fuga dei braccianti stranieri dalle campagne italiane anche per effetto delle misure cautelative adottate da alcuni Paesi europei, dalla Romania alla Polonia fino alla Bulgaria, nei confronti dei loro lavoratori impegnati nelle regioni del nord Italia piu' direttamente colpite". E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti nel sottolineare che più di un quarto del Made in Italy a tavola viene ottenuto da mani straniere con 370mila lavoratori regolari dall'estero impegnati ogni anno in Italia. La Romania - sottolinea la Coldiretti - impone la quarantena ai suoi cittadini provenienti da Lombardia e Veneto, ma misure restrittive sono state previste anche dalle autorità sanitarie polacche che raccomandano di adottare l'auto-monitoraggio mentre la Bulgaria chiede a tutti i passeggeri provenienti da tutte le Regioni italiane di compilare al rientro un questionario con l'invito ad osservare una quarantena al proprio domicilio. Si tratta di decisioni, rileva l'organizzazione agricola, "che stanno provocato le disdette degli impegni di lavoro da parte di molti lavoratori stranieri in Italia che trovano regolarmente occupazione stagionale in agricoltura fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore" La comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia è proprio quella rumena con 107591 occupati, davanti a marocchini con 35013, indiani con 34043 e albanesi (32264). "Occorre un intervento sul piano nazionale e comunitario per evitare che vengano poste ingiustificate barriere alla circolazione dei lavoratori e delle merci con decisioni estemporanee delle autorità di Paesi comunitari e non che generano grande insicurezza ma anche danni economici ed occupazionali" ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che "l'emergenza coronavirus sta purtroppo impattando in modo sostanziale sulle attività delle imprese".

Preioni (Lega), il Pd la smetta di predicare

"Stiamo lavorando per aiutare i cittadini e il sistema economico, il Pd la smetta di predicare": così il capogruppo della Lega in Regione Piemonte, Alberto Preioni, commentando il messaggio pubblicato su Instagram dal capogruppo del Pd, Domenico Ravetti, che chiede 15 milioni per l'emergenza Coronavirus. "Non basta 1 milione di euro - domanda Preioni - ne servirebbero 15? Ravetti lo dica al suo governo. Il sistema economico piemontese non ha bisogno delle prediche del Pd, che come tutti sanno siede a Roma tra i banchi della maggioranza e ha facoltà di spingere il Governo a erogare quanto ritiene necessario". "Per quanto ci riguarda - aggiunge - stiamo facendo tutto il possibile per mettere a disposizione dei cittadini e del sistema economico piemontese le misure più idonee. L'amministrazione sta attingendo dal bilancio quanto possibile allo scopo di alleviare le difficoltà che commercio, turismo, cultura e gli altri settori stanno incontrando. Ieri in I Commissione si è previsto lo stanziamento di un milione di euro e una moratoria sui mutui delle aziende colpite. Ma senza lo Stato - rimarca - le Regioni possono fare poco".

Ore 15

Fratelli d'Italia, dem e M5s non capiscono gravità situazione

"Mentre in Parlamento siamo tutti impegnati per risollevare anche dal punto di vista economico i territori colpiti dal Coronavirus, grillini e dem torinesi dimostrano con post sconclusionati di non aver compreso la gravità della situazione". Così Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d'Italia, e Maurizio Marrone, capogruppo di FdI in Regione Piemonte, sulla proposta della sindaca Chiara Appendino di organizzare un momento di festa con la città una volta conclusa l'emergenza Coronavirus. "La Regione Piemonte - dicono - stanzia un milione di euro per la ripresa e cerca di convincere il governo a sbloccare almeno Torino a fronte di un singolo contagio, ma intanto Appendino e il Pd affermano che la risposta alla depressione economica che il coronavirus sta imponendo alla città sarebbe l'organizzazione di una grande festa. Al capogruppo Sganga avranno affidato la realizzazione di trombette e cappellini a cono? O magari i consiglieri pentastellati la boicotteranno come hanno fatto con le Olimpiadi? Certi messaggi imbarazzanti da parte dei vertici locali dei partiti di governo terrorizzano più del rischio contagio".

Sganga, compito Stato anche tutela lavoratori

"La salute dei cittadini viene prima di tutto, ma il compito dello Stato è anche tutelare i lavoratori". A evidenziarlo la capogruppo M5S Valentina Sganga che annuncia il deposito di un ordine del giorno, "che mi vede prima firmataria e andrà al voto direttamente nel Consiglio comunale di lunedì, per chiedere al Governo di varare delle misure di supporto alle categorie economiche che più di tutte stanno patendo l'incertezza legata all'emergenza Coronavirus". In un post su Facebook Sganga riporta alcuni dati, "raccolti da Ascom e Confesercenti negli ultimi giorni, per farvi capire cosa sta succedendo a Torino e perché siamo così attenti in questo momento difficile per tutto il Paese a tutelare imprese e lavoratori di una zona come la nostra che non ha i contagiati di altre aree, ma sta subendo gli stessi danni economici". E cita le "discoteche chiuse con perdite del 100%, cali del 50% nei ristoranti e -30% anche per i bar. Più che dimezzate anche - aggiunge Sganga - le vendite del commercio ambulante (dal 50 all'80%), delle strutture ricettive (-70%) e dei settori extra alimentari come quello dell'abbigliamento (-50%) e degli impianti sportivi (-80%). Sono i numeri - conclude - di un'emergenza e non basta chiudere gli occhi e aspettare che sia tutto finito. Bisogna agire ora".

Grimaldi (Luv), no ripartenza uguale per tutti

"Un passo alla volta fuori dall'emergenza, è più ragionevole di una ripartenza uguale per tutti". Lo sostiene il capogruppo Luv in Regione, Marco Grimaldi, a proposito del dibattito sulla proroga delle misure di sicurezza in Piemonte. "Chiudere le scuole - osserva Grimaldi - ha avuto lo scopo di non trovarsi in ritardo davanti a una possibile epidemia. L'influenza tradizionale ha colpito 5,6 milioni di italiani. Se ci trovassimo di fronte non a 650, ma a 400 mila contagiati di Covid-19, ossia meno di un decimo di quelli dell'influenza tradizionale, avremmo una richiesta di posti letti in rianimazione esorbitante. Quindi, se non avessimo arginato subito la diffusione del virus, avremmo creato enormi disagi a chi è più vulnerabile o aspetta un intervento già programmato". "Tuttavia - rimarca - in Piemonte la situazione è nella normalità, non esiste nessun focolaio riconosciuto e dei casi rilevati si conosce la storia. Ma questa normalità è stata garantita proprio dalla tempestività delle misure di sicurezza messe in atto. Attendiamo le indicazioni nazionali, ma se le cose non cambieranno si può probabilmente ricominciare una riapertura delle attività, specie nelle Province in cui c'è minor interscambio con la Lombardia".

Bus per rientro astigiani partiti da Torino

Sono partiti da Settimo (Torino) gli autobus che riportano in Piemonte i 32 astigiani in quarantena nell'hotel di Alassio. A bordo dei mezzi anche infermieri. "Un intervento tempestivo" secondo l'assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi - che mette al primo posto la sicurezza per garantire agli astigiani un rientro e un decorso sicuri dei prossimi 14 giorni previsti in isolamento domiciliare". Questa mattina l'assessore alla Sanità della Regione si era recato a Settimo Torinese "per sincerarsi che le operazioni di partenza dei pullman si svolgessero nei tempi e nei modi previsti, in modo che tutti gli astigiani possano tornare a casa". Croce Rossa e ambulanze hanno seguito i pullman per trasportare i positivi al primo test sul coronavirus.

Icardi coordina rientro astigiani da Alassio

L'assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, sta coordinando ad Alassio le operazioni di rientro in Piemonte della comitiva astigiana alloggiata nell'albergo esposto al contagio del Coronavirus. Le persone risultate negative al test verranno poste in isolamento fiduciario domiciliare. Quelle positive, se asintomatiche, saranno in isolamento domiciliare. Le condizioni delle persone positive e con sintomi verranno valutate caso per caso, per definire l'eventuale ricovero in ospedale in Piemonte. Al gruppo si aggiungono le quattro persone della stessa comitiva ricoverate al San Martino di Genova dimesse oggi, che saranno anche loro poste in isolamento fiduciario domiciliare. Rientrerà quindi in Piemonte l'intera comitiva di 36 persone.

Gualtieri, stasera primo dl, in tempi record

"Stasera ci sarà un primo decreto piuttosto ampio" e varato "in tempi record" che peraltro "non esaurirà le misure" che il governo vuole mettere in atto per affrontare l'impatto dell'emergenza Coronavirus. Lo ha detto il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri a 'In viva voce' su Radio1, spiegando che ci sarà "un secondo decreto la prossima settimana" per il "diretto sostegno all'economia". Il provvedimento di oggi non guarda solo "alle zone rosse, stiamo lavorando, ci sono norme aggiuntive".

Codacons, esposti contro Juve per caso biglietti

 Il Codacons minaccia di denunciare la Juventus per il caso dei biglietti della partita di domenica con l'Inter che si giocherà a porte chiuse. "La Juventus - sostiene Carlo Rienzi, presidente dell'associazione dei consumatori - rischia di rispondere del reato di appropriazione indebita. E' assolutamente impensabile che la non rimborsi i tifosi che si ritrovano in mano biglietti inutilizzabili per cause di forza maggiore". "Per tale motivo - prosegue Rienzi - riteniamo che non servano generiche quanto inutili diffide verso il club, ma l'unica arma davvero efficace è il ricorso alla magistratura: per questo il Codacons - unica associazione che in Italia si è attivata a livello legale per tutelare i cittadini che non possono assistere a manifestazioni sportive ed eventi vari - presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Torino contro la Juve per la possibile fattispecie di appropriazione indebita, e un esposto all'Antitrust per pratiche commerciali scorrette, qualora la società decida di non rimborsare i biglietti ai tifosi"

Annullata conferenza Conte per Juve-Inter

E' annullata la conferenza di Antonio Conte alla vigilia del derby d'Italia, così come quella di Stefano Pioli in presentazione della sfida contro il Genoa a San Siro. Sono gli effetti dell'emergenza legata al coronavirus che continuano a condizionare il calcio, decisioni prese dai due club nel rispetto delle misure adottate nei giorni scorsi dal Governo. Sia il Milan che l'Inter giocheranno senza i tifosi, come annunciato ieri in una nota della Lega Serie A. Per la seconda volta nel giro di pochi giorni, quindi, San Siro resterà chiuso ai tifosi come già accaduto ieri nella sfida di Europa League tra Inter e Ludogorets. Anche una delle partite più attese della stagione, quella tra Juventus e Inter, non avrà il calore degli spettatori dello Stadium. Il Milan, in un comunicato, ha reso note le modalità di rimborso dei biglietti acquistati per la partita informando che provvederà a riaccreditare anche gli abbonati. Procedure già messe in atto dall'Inter per la partita di ieri di Europa League. Intanto il club nerazzurro aspetta di conoscere la data del recupero della sfida contro la Sampdoria di domenica scorsa, posticipata a data da destinarsi in seguito ai provvedimenti del Governo contro il coronavirus.

Ordine medici Lodi, mantenere scuole chiuse

"Auspico che almeno per tutta la prossima settimana ci sia la possibilità di mantenere le scuole chiuse nel lodigiano per evitare ulteriori contagi". A chiederlo è il presidente dell'Ordine dei medici di Lodi, Massimo Vajano, intervenuto a 'Coronavirus - il punto' dell'ANSA. "Sembra che adesso la grossa preoccupazione sia economica e non più sanitaria - ha affermato - e sembra che da lunedì tutto ritornerà alla normalità nel milanese, ed è giusto che sia così ma con buon senso. Dunque auspico che nella zona gialla del lodigiano le misure di contenzione, dalla chiusura delle scuole al blocco delle manifestazioni, possano essere ancora maggiormente allertate". Le scuole infatti, sottolinea Vajano, "sono un vettore di trasmissione enorme: abbiamo ragazzi che dalla zona rossa vengono a scuola a Lodi, che è zona gialla, e viceversa. Almeno per tutta la prossima settimana, le scuole andrebbero mantenute chiuse per evitare ulteriori contagi".

Ore 14

Casale, fiera S.Giuseppe rinviata ad aprile

Tra i tanti eventi 'saltati' in tutta la provincia causa emergenza coronavirus, anche la Mostra Regionale di San Giuseppe che si sarebbe dovuta tenere dal 13 al 22 marzo a Casale Monferrato.Gli organizzatori hanno deciso lo spostamento dal 17 al 26 aprile. "Nell'incertezza di questi giorni - spiega il sindaco Federico Riboldi - si è deciso di comune accordo di rinviare la più importante fiera del territorio. Un evento di questo tipo e con questa importanza deve poter avere la massima partecipazione e visibilità, che in questo momento non può essere garantita alla luce delle prescrizioni in vigore almeno fino al primo marzo".

Vacanzieri piemontesi lasciano Alassio

Gli ospiti astigiani presenti nei due hotel di Alassio dove è stato registrato il primo caso ligure di coronavirus torneranno in Piemonte entro questa sera. La situazione si è sbloccata a seguito di un colloquio telefonico tra i presidenti di Regione Liguria e Piemonte Giovanni Toti e Alberto Cirio. Lasceranno Alassio tutti gli astigiani: sia quelli sani sia quelli che risulteranno positivi al coronovirus dopo il tampone, ma senza sintomi. In un primo momento il Piemonte voleva che a rientrare fosse solo quelli con tampone negativo. Per quanto riguarda invece il personale e i proprietari dell'albergo, sono al momento ancora in fase di studio le azioni da mettere in campo, così come per quanto riguarda i turisti lombardi provenienti dalla cosiddetta zona rossa e che, pertanto, non possiamo essere riaccompagnati nelle loro abitazioni.

Astigiani in quarantena ad Alassio vanno a casa

Torneranno nelle loro case nell'Astigiano, e non alla Casa del Pellegrino di Villanova (Asti) che li avrebbe ospitati, i 32 astigiani ospitati in un albergo ad Alassio per sospetta esposizione al Coronavirus. Lo conferma il presidente dell Provincia di Asti, Paolo Lanfranco. "Una scelta - spiega - che garantisce migliori condizioni psicofisiche a chi è incappato in questa disavventura". "Ringrazio - aggiunge Lanfranco - chi si era dimostrato sensibile e solidale con le difficoltà dei nostri concittadini".

Osvaldo Napoli, festa Appendino? economia in ginocchio

"Capisco le buone intenzioni del sindaco Appendino, apprezzo il suo impegno a sdrammatizzare (anche se fino a ieri drammatizzava, come tutti), ma annunciare che organizzerà una festa a Torino quando sarà finita l'emergenza Coronavirus lo trovo francamente un fuor d'opera". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Osvaldo Napoli. "Quando il Coronavirus non abiterà più nella vita quotidiana degli italiani - spiega Napoli - non ci sarà tempo per festeggiare perché si scoprirà che l'economia è in ginocchio, settori importanti come il commercio, il turismo, il trasporto dovranno rimboccarsi le maniche e rimuovere le macerie lasciate dall'epidemia. Dopo, molto dopo verrà anche il tempo per festeggiare". 

Ore 13

In Cina forse già da ottobre poi accelerazione

Una circolazione più precoce del previsto, a partire dal periodo compreso fra metà ottobre e metà novembre e quindi alcune settimane prima quindi rispetto ai primi casi di polmonite identificati, e una vera e propria spinta nell'accelerazione della diffusione avvenuta in dicembre: è quanto emerge dall'analisi del patrimonio genetico del nuovo coronavirus in via di pubblicazione sul Journal of Medical Virology e accessibile sul sito MedRxiv. La ricerca è stata condotta nel dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell'Ospedale Sacco di Milano e nel Centro di ricerca di Epidemiologia e sorveglianza molecolare delle infezioni (Episomi), che fa capo alla stessa Università Statale di Milano. Si deve ad Alessia Lai, Annalisa Bergna, Carla Acciarri, Massimo Galli e Gianguglielmo Zehender.

Fiaso, basta polemiche, ora parlino le competenze

Solidarietà e plauso agli operatori della Sanità impegnati a fronteggiare la diffusione del Covid-19 arriva dal Presidente della Federazione di Asl e Ospedali (Fiaso), Francesco Ripa di Meana che invita in questo momento a spegnere le polemiche, "lasciando parlare le competenze". "Siamo orgogliosi del lavoro degli operatori delle Aziende sanitarie che con grande professionalità e sacrificio stanno affrontando l'emergenza di questi giorni. Nutriamo profondo rispetto per la loro competenza e dedizione". Ripa di Meana ricorda che i comportamenti degli operatori e il rispetto delle procedure clinico-assistenziali vanno valutati su basi scientifiche e che "non possiamo permetterci mai, a maggior ragione in un momento come quello attuale - prosegue - che diventino oggetto di polemica politico-mediatica. Medici, infermieri e tecnici sanitari che stanno sostenendo il peso dell'emergenza negli ospedali e nelle Asl non chiedono medaglie, ma il riconoscimento di una grande professionalità che il resto del mondo ci invidia e che ne fa, non a caso, tra i più ricercati sul mercato internazionale". E il presidente della Fiaso aggiunge: "Questo non è il momento delle polemiche e delle divisioni, ma delle competenze professionali e organizzative. Per questo le direzioni aziendali - aggiunge Ripa di Meana - sono impegnate a fare sistema cercando di garantire agli operatori le condizioni migliori per affrontare questa emergenza e coinvolgendoli in uno sforzo straordinario che, non dimentichiamolo, si somma a quello tutt'altro che ordinario di garantire standard di salute tra i migliori d'Europa con risorse tra le più basse. Una delle priorità è riportare un clima di serenità tra gli operatori e di fiducia con la popolazione".

Angem e Legacoop , allarme occupati nelle mense

Interventi urgenti a sostegno della ristorazione collettiva organizzata. A chiederli Carlo Scarsciotti, presidente di Angem, Associazione Nazionale delle Aziende della Ristorazione Collettiva e Andrea Laguardia, Responsabile Settore Ristorazione Legacoop Produzione e Servizi in una nella quale sostengono che sono "oltre 20.000 le operatrici e operatori delle mense scolastiche e universitarie che rischiano di perdere il posto di lavoro se il Governo non approverà misure economiche urgenti. La chiusura delle Università e scuole di ogni ordine e grado in Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna, Trentino-AltoAdige, Marche, Friuli Venezia Giulia e nel territorio metropolitano di Palermo e nella provincia di Taranto a causa dell'emergenza Covid-19, si legge nella nota, rischiano di produrre un impatto devastante sul settore della Ristorazione Collettiva. "In quelle Regioni operano circa il 60% delle nostre aziende", continuano Scarsciotti e Laguardia. "La sospensione dei servizi e i relativi costi da sostenere per il personale, con il combinato disposto della perdita di fatturato e delle materie prime e con l'anomalo incremento dei costi di dispositivi di protezione specifici rischiano di mettere a serio rischio finanziario l'intero settore".

Lodi, virus già 2-3 settimane prima di paziente 1

È possibile che il virus Sars-Cov-2 abbia cominciato a circolare 2-3 settimane prima che venisse scoperto una settimana fa il paziente 1, il 38enne di Codogno: a suggerire quest'ipotesi, su cui stanno ora ragionando gli esperti, è l'aumento anomalo dei casi di polmonite nel lodigiano, zona focolaio dell'epidemia, segnalati dai medici della zona. "È vero, quest'inverno c'è stata un'impennata di forme polmonari a lunghissima durata, già da dicembre", riferisce Massimo Vajani, presidente dell'ordine dei medici di Lodi. Di solito queste forme si risolvono in 10-15 giorni, ma "a me, come ad altri colleghi, è capitato di avere diversi pazienti per cui ci è voluto molto più tempo perché passassero, ben un mese e mezzo. Un tempo insolitamente lungo", prosegue Vajani. Complessivamente di forme polmonari "quest'inverno ce ne sono state tante - continua -, più del solito, anche se non sappiamo se siano state causate dal coronavirus". Però l'aumento di queste forme polmonari più lunghe del previsto, in quella zona, per molti potrebbe essere l'indizio che il coronavirus stesse circolando prima che emergesse il primo caso ufficiale. Un'ipotesi che, secondo l'epidemiologo Gianni Rezza dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), "non si può escludere, anche se al momento non abbiamo dati precisi sulle polmoniti nella zona". È molto probabile, se non quasi sicuro, per Rezza, che il virus abbia iniziato a circolare nella zona già a gennaio: "se consideriamo che il primo caso è stato identificato il 21 febbraio, una settimana dopo i primi sintomi, e che c'è un tempo di incubazione di circa 2 settimane, dobbiamo tornare indietro di tre settimane e retrodatare l'inizio della circolazione del virus a gennaio". A questo punto è impossibile risalire "al paziente zero - conclude Rezza - Ormai bisogna contenere l'epidemia".

Asti, 3 ricoverati e 4 in quarantena a casa

Sono due anziane donne di Portacomaro d'Asti e un pensionato di Asti i tre ricoverati nel reparto Malattie Infettive dell'ospedale Cardinal Massaia e positivi al primo test sul Coronavirus. La conferma arriva dal commissario dell'Asl di Asti, Giovanni Messori Ioli. "Ci sono anche altri quattro casi sospetti di astigiani in quarantena con permanenza fiduciaria nella loro casa" ha aggiunto. Le condizione di salute di tutti e 7 sono buone. "Stanno tutti bene" ha aggiunto Messori Ioli.

Sagat, cancellati solo 3 voli Torino-Londra

Sono solo tre voli cancellati dalla British Aiirways tra Torino e Londra. le dat sono il 24, 25 e 26 marzo. Lo precisa la Sagat, la società che gestisce l'aeroporto di Caselle.

Ore 12

Filiera Italia, folle chiedere garanzie su cibo

"Sono inaccettabili ed ingiustificate le certificazioni "virus free" richieste da alcuni paesi europei per i prodotti agroalimentari Made in Italy". Lo fa sapere il consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, nel precisare l'assurdità di quanto sta avvenendo "considerando che anche l'Efsa ha già più volte evidenziato l'inutilità di richiedere garanzie supplementari su prodotti alimentari per un virus che si trasmette solo da uomo ad uomo". "Il governo italiano chieda di porre fine a tali ingiustificati comportamenti - aggiunge Scordamaglia - e la Commissione europea intervenga a nostro sostegno contro comportamenti che violano il principio di libera circolazione e rappresentano strumentali tentativi di bloccare il nostro export". Scordamaglia conclude sottolineando che da Lombardia, Veneto e Emilia Romagna proviene il 50% delle esportazioni alimentari. "Stiamo rischiando di perdere un patrimonio di credibilità creato in decenni, bisogna intervenire subito con reazioni anche drastiche e poi avviando un piano di comunicazione straordinaria per consolidare l'immagine positiva del nostro Paese e dei nostri prodotti all'estero". E questo è quello che Filiera Italia chiederà anche il prossimo 3 marzo al tavolo convocato dal Ministro Di Maio dedicato alla presentazione del Piano Straordinario 2020 per la Promozione del Made in Italy.

Circolo dei Lettori resta chiuso il 2 marzo

Le sedi di Torino del Circolo dei Lettori, chiuse da lunedì scorso, non riapriranno neppure lunedì 2 marzo. Lo ha comunicato la Fondazione Circolo dei Lettori "in attesa di nuove indicazioni da parte del Ministero della Salute e della Regione Piemonte in merito alle misure per contenere l'emergenza epidemiologica da coronavirus Covid-2019". La Fondazione si riserva di dare informazioni sulle prossime attività. Il canale di comunicazione per il pubblico è circololettori.it.

Icardi in Liguria per rientro astigiani

L'assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Icardi, insieme al direttore del settore elisoccorso 118 regionale, è in Liguria per organizzare il rientro dei 32 astigiani ospitati in un albergo ad Alassio per sospetta esposizione al Coronavirus. Icardi è arrivato in elicottero all'aeroporto di Albenga, da dove è stato accompagnato ad Alassio da un mezzo del 118 ligure. Gli astigiani che all'esito del test risulteranno negativi saranno posti in isolamento fiduciario domiciliare, mentre i positivi asintomatici andranno in isolamento domiciliare. Per i positivi sintomatici si valuterà il ricovero ospedaliero o l'isolamento a domicilio.

Vescovo Asti, ci ha fatto perdere sicurezza

"Sono giorni che cerchiamo di rendere 'normali' in un tempo che di normale ha ben poco. Questo virus sconosciuto ci ha fatto perdere quelle sicurezze che danno ordine e serenità alla nostra vita". Lo scrive il vescovo di Asti, Marco Prastaro, nel suo messaggio quaresimale. "I bambini e i ragazzi sono a casa - ha osservato - e a casa sono in qualche modo costretti a restare. I genitori devono riorganizzare la vita familiare e lavorativa per assisterli. Tanti nonni sono stati reclutati a tempo pieno per custodire i nipoti. Molte attività commerciali e lavorative pagano subito le conseguenze di questo stop. I canali d'informazione ci tengono aggiornati con continui bollettini medici che rischiano di accrescere la nostra preoccupazione".

Regione Piemonte, 11 i casi positivi

Sono saliti a undici, di cui uno confermato e dieci ancora in attesa di validazione da parte dell'Istituto superiore di sanità a Roma, i casi di positività al Coronavirus rilevati su pazienti piemontesi. E' quanto comunica la Regione Piemonte. Nell'elenco sono incluse le cinque persone che fanno parte del gruppo di astigiani ospitati in un hotel ad Alassio, in Liguria, dal 4 al 18 febbraio. Di questi undici, sette sono ospedalizzati non in terapia intensiva (1 a Torino, 3 ad Asti e 3 Novara) e 4 sono in isolamento fiduciario domiciliare.

ore 11,00

Coronavirus: Lapo Elkann propone un tavolo con imprenditori creativi

Un tavolo con i creativi italiani e gli imprenditori delle eccellenze per rilanciare l'Italia. Lo propone Lapo Elkann in un tweet. "L'attrattività e la credibilità della nostra Italia - scrive - è in pericolo. Invito tutti i creativi e imprenditori delle eccellenze a unirci per studiare azioni concrete insieme e senza la politica per il rilancia nostro Paese". "L'iniziativa - spiega Lapo Elkann - è rivolta a imprenditori, creativi e artisti e a tutti coloro che rappresentano le tante eccellenze italiane: dalla musica, al cibo, dalla moda, all'architettura, dall'auto, alla meccanica, dallo sport al turismo, dalla tecnologia al design, dal mondo della creatività a quello della scienza. Ritengo che sia un dovere sociale impegnarsi per il bene del nostro Paese e in un momento come quello attuale occorre farlo tutti insieme. Rilanciare l'Italia è una priorità. Solo lavorando insieme possiamo riportare in auge il valore del brand Italia agli occhi del mondo".

Ore 10

Coronavirus: Agenzia delle Entrate invita ad usare i servizi telematici

Gli Uffici dell'Agenzia delle Entrate nella Regione Piemonte sono regolarmente aperti per garantire il pubblico servizio. "Tuttavia, nell'ottica del massimo contenimento del contagio - spiega in una nota l'Agenzia - sono state adottate delle misure per limitare il flusso di utenza presso gli uffici aperti al pubblico. A tutela della salute pubblica l'Agenzia delle Entrate in Piemonte, confidando nella massima collaborazione dei cittadini, suggerisce di limitare l'accesso presso gli uffici ai casi strettamente necessari al fine di evitare soste, anche prolungate, in luoghi chiusi ed affollati, quali le sale di attesa e, nel contempo, invita ad utilizzare maggiormente i servizi telematici disponibili sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it. Infatti, molti dei servizi erogati agli sportelli sono fruibili in modalità telematica come la registrazione di contratti di locazione, la richiesta di visure catastali, del duplicato della tessera sanitaria e del codice fiscale, l'assistenza per una comunicazione di irregolarità inviata dall'Agenzia delle Entrate, la compilazione della dichiarazione di successione".

Dializzata di Torino riceve il rene da una donatrice di Bari

L'emergenza Coronavirus non ha bloccato il crossover dei trapianti dalle varie zone d'Italia. La catena di solidarietà ha permesso di intervenire su una paziente di 33 anni che, dializzata a Torino, ha ricevuto un rene da una donatrice vivente di Bari. L'intervento è stato eseguito all'ospedale Molinette, nel capoluogo piemontese. Quella che si è conclusa a Torino è stata una vera e propria 'catena di solidarietà', che dopo essere iniziata in Piemonte lo scorso novembre, ha attraversato l'Italia da nord a sud permettendo di salvare la vita a quattro pazienti in trattamento dialitico in Veneto, Sicilia e Puglia. A Bari il rene è stato donato - come segno di riconoscenza - dalla giovane moglie di un paziente che ne aveva ricevuto uno da Palermo. L'organo, dopo essere stato prelevato in mattinata, è stato portato a Torino con la collaborazione delle forze di polizia di Bari e, nello stesso giorno, impiantato alla trentatreenne, che era in dialisi dal 2014. Il programma crossover, attivo in Italia da qualche anno, consente di ottenere trapianti anche in caso di incompatibilità immunologica con un donatore vivente, nel caso in cui il passaggio dell'organo tra persone legate affettivamente non sia possibile. Le coppie con questo problema vengono "incrociate" a livello nazionale e, combinando i dati, grazie ai donatori samaritani diventano possibili gli interventi in successione.

Coronavirus: Non tergiversino sulla sicurezza medici

"Le regioni non possono tergiversare sui medici ospedalieri e di famiglia sottoposti al rischio di contagio da coronavirus. Occorre un intervento univoco da parte dello Stato che metta fine all'incertezza, perché contagiare o mettere in quarantena medici di medicina generale significa privare dell'assistenza migliaia di pazienti". Lo ha detto Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici italiani in relazione alle scarse dotazioni di sicurezza al momento disponibili per gli operatori sanitari denunciate da più parti, specie nelle zone rosse della Lombardia. "Chiediamo l'adozione di un protocollo nazionale per la messa in sicurezza dei medici e l'uso del triage telefonico per i pazienti a rischio coronavirus come sistema alternativo all'accesso agli studi di medicina generale e con l'uso pianificato del numero verde 1500", afferma Onotri, "anche per le eventuali visite a domicilio per i pazienti non gravi e posti in quarantena a casa occorrono protocolli che mettano al sicuro i medici di medicina generale. In Veneto e in Lombardia vi sono decine di loro in isolamento domiciliare e questo pone il problema dei sostituiti medici che vanno tutelati allo stesso modo". E conclude: "Davanti a questa situazione è evidente che nella catena di trasmissione del virus il medico ospedaliero e quello di famiglia risultano essere soggetti molto esposti. Lo Stato e le Regioni intervengano per tutelare la professione medica e la salute dei cittadini".

ore 9,00

Coronavirus: tre medici volontari nella zona rossa in Veneto

Tre medici che si sono offerti volontari sono stati trasferiti nella zona rossa in Veneto per aiutare i colleghi che sono in quarantena. Lo rende noto in un post su Facebook il presidente della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli. "Un grazie particolare a tre giovani medici che si sono offerti come volontari per sostituire i medici di famiglia in quarantena a Vo' Euganeo", scrive Anelli. I tre medici, aggiunge, hanno ottenuto uno speciale permesso per accedere alla zona rossa. "Grazie e sostegno ai medici che operano con grande difficoltà e senza dispositivi di protezione individuale nella zona rossa del lodigiano. Grazie - conclude - ai colleghi che, pure in quarantena, continuano ad operare per garantire alcuni servizi assistenziali".

Coronavirus: campagna Confesercenti, torniamo nei negozi

"Riprendiamoci le nostre abitudini, torniamo nei negozi, nei mercati e nei pubblici esercizi". E' l'appello ai consumatori di Confesercenti Torino. La campagna è stata lanciata su Facebook con lo slogan "la 'mascherina' per reagire": Confesercenti invita i consumatori a modificare la foto del loro profilo con lo slogan #IoVivoLaCittàIoVivoIlCommercio. "La finalità - spiega Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti - è quella invitare tutti al ritorno alla normalità. Fuori dicussione, ovvimente, l'esigenza di tutelare la salute pubblica, ma le ordinanze locali e nazionali non hanno mai disposto a Torino e in Piemonte alcuna chiusura o limitazione alle attività commerciali. E allora è necessario riappropiarsi della città e dei suoi spazi. In questi giorni negozi, mercati, bar e ristoranti sono sempre rimasti aperti e non hanno smesso di svolgere il loro ruolo di servizio e di aggregazione. Di questo i commercianti vanno ringraziati. Ritorniamo alle nostre abitudini e riprendiamo a passare in edicola, al bar, al ristorante, a fare la spesa nel negozio di fiducia o al mercato. Torino uscirà dall'emergenza solo grazie allo sforzo e ai comportamenti di ciascuno di noi".

Coronavirus: Il presidente dell'Ordine dei medici scrive a Fontana: "Medici non protetti"

"Non si può accettare che i nostri medici si trovino a fronteggiare l'emergenza Covid-19 senza le dotazioni per la protezione personale dal virus". Lo scrive in una lettera al governatore della Lombardia Attilio Fontana il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) Filippo Anelli. "Un medico che si ammala - aggiunge - è un medico sottratto al servizio sanitario nazionale e alla tutela del diritto alla salute". Il presidente di Fnomceo, che ha raccolto numerose testimonianze dei medici che si trovano nelle "zone rosse" e lavorano sul territorio, registra la "grave carenza" di mascherine del tipo Fpp2 e Fpp3, tute, occhiali per poter visitare i pazienti in sicurezza. Proprio ieri due dottoresse in quarantena nel Lodigiano hanno denunciato che l'unico collega arrivato in sostituzione aveva ricevuto soltanto due mascherine e nessun'altra dotazione. Anelli chiede poi al Presidente della Lombardia che venga attivato un doppio canale di assistenza sanitaria nelle 'zone rosse': "uno con strutture specifiche ed équipe dedicate, l'altro per le visite di routine, da gestire con dispositivi di sicurezza al momento carenti". Alle parole di Anelli si associa il presidente dell'Ordine dei Medici di Lodi Massimo Vajani: "Occorre adesso un aiuto concreto e urgente, che non debba fare i conti con i tempi della burocrazia", dice, "servono tensostrutture dedicate al triage per il Covid-19, in modo da riattivare i pronto soccorso che, come quelli di Codogno e di Casalpusterlengo, sono stati chiusi, e renderli accessibili agli altri pazienti". Vajani chiede anche che vengano "potenziate le sostituzioni dei medici di Medicina Generale, che hanno scelto di trascorrere la quarantena nei loro ambulatori, per poter continuare almeno a fare prescrizioni e triage telefonici. È necessario potenziare gli organici degli ospedali, per dar modo ai colleghi di staccare. Tutti questi medici, ai quali, come Ordine e come Federazione, va la nostra gratitudine, devono essere sostenuti con provvedimenti rapidi ed efficaci".      
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