Il "più grande investimento degli ultimi anni sulla salute delle persone". All'indomani della firma del nuovo Patto per la salute tra governo e Conferenza delle Regioni, il ministro Roberto Speranza sottolinea come finalmente si sia ricominciato ad investire nella Sanità e lancia anche un "grande patto-Paese" tra istituzioni e società italiana poiché, dice, "un ministro non basta e abbiamo bisogno di tutti". Innanzitutto le risorse economiche: sono stati confermati i fondi per il prossimo biennio con un aumento previsto di 2 miliardi per il 2020 e 1,5 miliardi per il 2021. Il livello del finanziamento in questo modo passa dai 114.474.000.000 del 2019 ai 116.474.000.000 del 2020 ai 117.974.000.000 del 2021. Il Paese, commenta Speranza dall'assemblea nazionale di Coldiretti, "ha detto dove vuole andare. Ora mettiamo risorse e cambiamo le regole: dal 2019 al 2020 il tetto spesa per il personale regionale sale di ben sei volte". Insomma, chiarisce, "alle Regioni diciamo vi diamo più soldi, potete assumere; ai giovani specializzandi diciamo siamo in difficoltà dateci una mano; ai camici bianchi avanti con gli anni diciamo se stai bene e su base volontaria vuoi restare, resta a lavorare un altro po'". Tra le novità, infatti, la possibilità per i medici di rimanere al lavoro oltre i 40 anni di servizio e fino a 70 anni di età, ma solo fino al 2022. Insomma, secondo il ministro "negli ultimi anni si è tagliato troppo". Il Patto per la salute siglato rappresenta dunque, afferma, "un piano Marshall che chiude la stagione dei tagli" ed in una fase di "divisioni e lacerazioni anche con Regioni non allineate politicamente al governo, dà il senso di una svolta". Il Servizio sanitario nazionale, rileva, "è una pietra preziosa ma se non si investe c'è il rischio di perdere il carattere dell'universalità". Plaudono al nuovo Patto con le Regioni, che non si approvava dal 2014, anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil. Sia pure con qualche distinguo. Si tratta di "un passo importante per poter ristabilire il rispetto del diritto alla salute e alle cure dei cittadini su tutto il territorio nazionale dopo anni di tagli al Sistema Sanitario Nazionale". Tuttavia, affermano i sindacati, "ha recepito solo in parte le priorità da noi indicate". In particolare, sottolineano, "la parte riferita al personale non raccoglie le precise richieste avanzate dal sindacato, sia sulle assunzioni che sul rafforzamento delle relazioni sindacali partecipative". E se è "certamente importante il finanziamento pluriennale, inserito nella legge di Bilancio, il Fabbisogno Sanitario Nazionale resta sottodimensionato e deve essere assolutamente adeguato". Giudizio positivo sull'abolizione del superticket anche se "ciò non basta: ora bisogna passare dalle parole ai fatti e aprire un 'Cantiere di attuazione del Patto', per questo - affermano i sindacati - proponiamo alcuni temi da affrontare in specifici tavoli aperti anche alla partecipazione dei sindacati, a partire da quelli inerenti il personale".
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