"Il San Paolo mi porta fortuna: ho fatto il record personale e ho vinto la gara. Quindi yeah!". Daisy Osakue la ventitreenne italiana, nata a Torino da genitori nigeriani, che ieri ha trionfato nel lancio del disco vincendo la medaglia d'oro con 61,69 metri non sta nella pelle dalla gioia. Un successo che giunge a un anno esatto dal brutto episodio di violenza che la vide protagonista a Moncalieri (Torino) quando fu colpita all'occhio da un uovo lanciato da tre ragazzi da un'auto in corsa. E anche se fu subito escluso dagli inquirenti l'odio razziale (fu una pessima goliardata), nelle settimane successive Daisy si ritrovò perseguitata da minacce e insulti sui social. "Sono molto felice di aver vinto - dice l'atleta solare e sorridente come non mai - anche perché avevo di fronte avversarie toste. Soprattutto la tedesca Claudine Vita, la più tosta di tutte. Adesso Marilù Marello, la mia allenatrice, mi ha dato tre giorni di pausa e me li sto godendo a spasso per Napoli. Anche se oggi mi sono svegliata a mezzogiorno cerco di recuperare il tempo visitando questa città meravigliosa". "Adesso mi riposo un po' - continua - scarico lo stress e da lunedì ricomincio più carica che mai in vista dei campionati italiani a Bressanone a fine luglio e della coppa Europa ad agosto in Polonia. E poi ovviamente penso ai Mondiali di Doha di fine settembre". Ma il vero sogno proibito restano i Giochi olimpici di Tokyo 2020. "Beh sì - dice incrociando le dita - nelle Olimpiadi ci spero proprio. Pregate tutti i vostri santi, nominatemi nelle vostre preghiere, io ci sto provando con tutta me stessa e spero, centimetro dopo centimetro, di arrivarci". Osakue non rinuncia a lanciare un appello ai giovani: "Ragazzi non abbiate paura di mettervi in gioco. Nessuno è mai fuori forma per fare sport. Fate qualsiasi cosa, lo sport fa bene, aiuta a superare i momenti difficili della vita, ti insegna a crescere, ti crea il carattere. Andate là fuori fate sport divertitevi. E come dico sempre a mio fratello, non state lì a perdere troppo tempo con i videogiochi". A differenza di un anno fa anche dai social le sono venute testimonianze di entusiasmo e affetto. "Sono stati tutti molto carini - racconta - e in moltissimi mi hanno mandato screenshot e video della gara. Ringrazio tutti quanti per il tifo scatenato. Cercherò di rispondere a tutti, spero di farcela". La rabbia e l'odio sembrano un ricordo lontano: "Non mi interessa quello che è successo. Penso sempre a quello che mi hanno insegnato i miei genitori: ricordati delle persone che ti sono state vicine nei brutti momenti, sono gli stessi con cui devi gioire nei momenti belli. Per ora sono felicissima, la mia famiglia è felice, i miei amici son felici. Siamo tutti felici".
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