Tav sì, Tav no. Non è bastata l'analisi costi-benefici a ricomporre lo scontro fra i due alleati giallo-verdi. Al contrario, le valutazioni dei tecnici che hanno bocciato la Torino-Lione hanno portato nuovi elementi di divisione: dei risultati non è convinto Matteo Salvini, che insiste dunque nel sostenere la linea della Lega a favore dell'alta velocità mentre il M5S resta sul fronte opposto. Così il governo rinvia alle prossime settimane la scelta, che è innanzitutto "politica" come spiega il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, per poi aggiungere la disponibilità dei 5S a discutere "senza pregiudizi". Il ministro pentastellato però minimizza la posizione del tecnico 'dissidente' Pierluigi Coppola, che ha criticato l'esito del documento messo a punto dai commissari del governo: "non faceva parte del team di lavoro di Ponti" ed è solo "un piccolo contributo di un ingegnere che dice la sua". Dubbi però sull'esito dell'analisi costi-benefici, di cui gli esperti rivendicano la neutralità, oggi li esprime anche Paolo Foietta, nel suo ultimo giorno da commissario per l'Esecutivo proprio sulla Torino-Lione. Si tratta di un "documento omertoso", osserva puntando il dito anche contro il ministro Toninelli ("dovrebbe ripassare la geografia e viaggiare un po' di più"). Secondo i conti di Foietta, qualora l'Italia decidesse di fermare la Tav i costi potrebbero arrivare a "4 miliardi, una cifra legata a una negoziazione di tipo diplomatico". Nonostante "le perplessità" sull'analisi costi-benefici "non siano né poche né lievi", assicura però anche la ministra legista Giulia Bongiorno, "mi sembra di intuitiva evidenza che si arriverà a una sintesi". Intanto in Parlamento, a riprova della necessità di prendere tempo, viene rinviato ancora una volta l'esame delle mozioni sulla Tav. A chiedere un'accelerazione è stata Forza Italia, da sempre favorevole all'opera, nel tentativo di dividere la maggioranza ma Lega e 5S hanno fatto muro e scelto di proseguire con l'ordine del lavori prestabilito. Lo studio della commissione guidata da Ponti "è farlocco", attacca ancora il vicepresidente degli azzurri Antonio Tajani. Quelle dei 5S sono "tutte fesserie", dice Silvio Berlusconi ricordando come un eventuale dietrofront debba passare per l'abrogazione di una legge. Contro un qualsiasi stop anche il Pd: domani Maurizio Martina, candidato alle primarie, sarà in Val di Susa per visitare i cantieri. A provare a "depoliticizzare" il tema è il Sottosegretario all'Economia (Lega) Massimo Garavaglia che mette l'accento sui vantaggi che si avrebbero con l'alta velocità anche per gli spostamenti delle persone. "Se guardiamo serenamente le cose e se dico che con la Tav posso andare da Milano a Parigi in 4 ore probabilmente la prospettiva cambia". Intanto, dopo la richiesta arrivata dall'Unione europea di chiarimenti, i tecnici del ministero dei trasporti e della Commissione Ue si sono tornati a incontrare a Bruxelles.
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