Incentivi nell'ambito del percorso universitario, per l'accesso ai concorsi pubblici o, ancora, misure ad hoc decise con le federazioni sportive per i giovani atleti. Per promuovere la vaccinazione anti-morbillo tra gli adolescenti ed i giovani adulti, che sono attualmente le fasce meno coperte e dunque più a rischio, gli esperti del ministero della Salute puntano proprio a "misure incentivanti" che motivino e spingano i giovani ad aderire ai programmi di immunizzazione. L'obiettivo è quello di raggiungere e vaccinare 800mila ragazzi. A queste ipotesi di misure di incentivazione stanno lavorando gli esperti del ministero della Salute, con il coinvolgimento anche di altri ministeri. Le misure allo studio, nell'ambito del nuovo piano per l'eliminazione del morbillo, secondo quanto si apprende, punterebbero dunque a fare leva non sulla obbligatorietà dell'immunizzazione, bensì su incentivi collegati appunto all'accesso ai concorsi pubblici oppure al percorso universitario o sportivo. Si tratta di misure delle quali si sta però ancora verificando la possibilità concreta di applicazione. Altro obiettivo è anche quello di incentivare le vaccinazioni nel personale sanitario. A questo proposito, come già rilevato dal presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Walter Ricciardi, si potrebbe fare riferimento alla già esistente legge per la sicurezza sui luoghi di lavoro che obbliga datore di lavoro e lavoratore ad attuare le misure per la prevenzione dei rischi: sulla base di tale norma sarebbe infatti già possibile la previsione della vaccinazione obbligatoria per gli operatori sanitari. Attualmente, i vaccinati nel personale sanitario non superano il 15-20% del totale ed è di questi giorni il caso di un'ostetrica licenziata a Macerata perché ha rifiutato di vaccinarsi. Un problema non da poco se si considera che su 2.295 casi di morbillo in Italia solo nel 2018, ben 100 si sono registrati proprio tra medici ed infermieri. Che il morbillo sia una malattia "da debellare", lo ha ribadito anche il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi, precisando di non essere contrario all'obbligo: "Quando serve va fatto, soprattutto per tamponare situazioni che possono essere potenzialmente allarmanti. Ma non ci può essere l'obbligo di vaccinare solo i bambini in età prescolare - ha affermato - e deve esserci anche per chi ne ha bisogno e, in questo caso, i giovani adulti". A tutto ciò si punta nel nuovo Piano anti-morbillo che dovrebbe essere pronto entro gennaio. Entro metà dicembre, invece, si insedierà il nuovo Gruppo tecnico consultivo sulle vaccinazioni (Nitag), con esponenti del ministero, dell'Iss, dell'Aifa, di Agenas, di Ordini, sindacati medici e società scientifiche. Il tema vaccini resta comunque una questione 'calda', come dimostra la cronaca. Il deputato di Forza Italia Roberto Novelli è stato infatti minacciato di morte per aver preso posizione contro chi non vaccinando i figli provoca contagi. Nei giorni scorsi, in concomitanza con i casi di morbillo a Bari, aveva lanciato l'idea di una proposta di legge per introdurre una nuova ipotesi di reato per sanzionare penalmente chi con la sua condotta mette a repentaglio la salute della collettività, rilanciandola su Facebook. Oggi, come egli stesso denuncia, "la minaccia di morte dai No Vax".
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