Il processo di autonomia rafforzata per le regioni prosegue spedito il suo iter: oggi la ministra Erika Stefani ha incontrato i responsabili di Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Toscana, Umbria e Marche. E, nonostante, le diverse sensibilità che su questo tema si avvertono, tutto sembra filare liscio. Soddisfatta la titolare degli Affari Regionali: "i governatori hanno portato delle richieste di competenze calibrate sulle specialità della loro regioni e questo credo che sia un modo diverso di vedere il rapporto tra lo Stato e le Regioni", ha spiegato al termine del lungo tour de force al Ministero di via della Stamperia. "L'autonomia viene vista come esaltazione e valorizzazione delle specialità locali e tutti i governatori - ha aggiunto - hanno espresso anche un altro principio fondamentale, che è quello della responsabilità". Si tratta, ha chiarito, "di un bellissimo lavoro sul quale si può già cominciare a strutturare la trattativa, che poi sarà svolta sui singoli ministeri". La strada aperta con il terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione piace particolarmente al governatore della Lombardia, Attilio Fontana, che ha incardinato la trattativa per poter gestire 15 materie. "Abbiamo concordato sulla necessità di arrivare con la massima celerità a una soluzione, che è quella che il nostro Paese sta attendendo da molti anni, quella dell'Autonomia, che verrà apprezzata dai cittadini di quelle regioni che hanno già fatto queste richieste, ma in futuro anche da quelli appartenenti a territori che in questo momento sono un po' più timidi. Mi auguro che entro la fine dell'anno si possa arrivare alla chiusura della proposta", ha detto Fontana. Soddisfatto anche Stefano Bonaccini dell'Emilia Romagna: "le trattative con il governo stanno andando molto bene, voglio ringraziare pubblicamente la ministra Erika Stefani che sta dando, e non è la prima volta, una grande disponibilità all'ascolto. Oggi abbiamo definito alcune cose molto importanti. Intanto abbiamo consegnato quelle che potrebbero essere - se ai primi di settembre l'assemblea legislativa darà il via libera - l'aumento da 12 a 15 competenze". Convinto della bontà del progetto anche il presidente della Toscana Enrico Rossi. "Credo che dopo 17 anni di battaglie giuridiche, con l'intervento della Corte Costituzionale che ha chiarito molti aspetti, quella riforma" sul federalismo "regga e resista, e quindi mi sembra giusto che si proceda sulla strada dell'articolo 116 della Costituzione". La Toscana ha chiesto di ottenere maggiore autonomia in 10 materie: salute, governo del territorio, ambiente, tutela del lavoro, istruzione e formazione, beni culturali, accoglienza dei richiedenti asilo, autonomie locali, coordinamento della finanza pubblica e dei porti. Fiduciosi anche Catiuscia Marini e Luca Ceriscioli, governatori di Umbria e Marche. "Un'autonomia organizzativa e finanziaria - ha spiegato la prima - consentirà di aiutare il nostro territorio in termini di sviluppo, di opportunità economiche e anche in termini di crescita". "Con più autonomia potremmo mettere in piedi una sorta di laboratorio - ha osservato Ceriscioli - in grado di portare avanti questa collaborazione fra le regioni e costituire anche degli esempi di come si possa trasformare, con tutto il patrimonio culturale presente nelle nostre regioni, un'opportunità ulteriore di crescita e sviluppo".
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