AGGIORNAMENTI
Cerca
12 Giugno 2018 - 17:36
La lunga corsa di alcune regioni verso il traguardo di un'autonomia differenziata pare finita, o almeno sembrano svaniti di colpo i paletti presenti in un modo o nell'altro fino al 4 marzo scorso. La nuova legislatura, con la presenza della neoministra Erika Stefani insediata a Palazzo Cornaro in qualità di titolare degli affari regionali, pare di colpo spianare la strada per un'applicazione storica dell' articolo 116 terzo comma della Costituzione. Complice anche, se si vuole, l'appartenenza della nuova ministra alle file del Carroccio. Non a caso il cronoprogramma raccontato dalla ministra e dal governatore veneto parla chiaro: una legge delega 'leggera', come ha tenuto a sottolineare Zaia ai giornalisti, comprendente tutte e 23 le materie, con una dead line che la stessa Stefani ha confermato essere fine anno.
"Alla luce del buon lavoro fatto dalla regione Veneto, che mi è stato prospettato oggi, stabiliremo una nostra delegazione trattante, per cui una volta instaurati i tavoli tecnici auspico che si possa avere entro la fine dell'anno la firma di un'intesa", ha riferito la ministra. Chiarendo un punto delicato, che peraltro aveva caratterizzato un velato braccio di ferro tra l'ex sottosegretario Gian Claudio Bressa (estensore, è bene ricordarlo, del terzo comma dell'articolo 116 della Carta durante la riforma del 2001) e più di un governatore: "rispetto al trasferimento delle competenze dovrà corrispondere un trasferimento delle risorse e della copertura, per cui se non c'è la competenza dello Stato non si vede perché lo Stato debba avere questo tipo di risorse", ha precisato Stefani dopo il faccia a faccia con Zaia. Anche se, ha ammesso, l'iter per una maggiore autonomia delle regioni "non sarà un percorso facile, nel senso che ci verrà richiesto di fare un bel lavoro".
L'intesa, ha aggiunto, "tiene conto di 23 materie, cosa che però era prevista già nella pre-intesa, quindi una volta partiti i tavoli tecnici potremo elaborare il testo definitivo".
Nessuna novità sul fronte delle 23 materie da parte di Zaia, non a caso già nell'inverno scorso aveva anticipato questo sua idea anche nella sede della Commissione parlamentare per gli Affari regionali. Chiedendo la piena operatività su tutte e 23 le materie, ha ribadito oggi Zaia, "confermiamo in tutto e per tutto il nostro progetto iniziale. I costi sono affrontabili, anche perché il Veneto è una regione assolutamente virtuosa, cosa che è sotto gli occhi di tutti. Poi voglio ricordare che ci sono 30 miliardi di sprechi che sono un terzo dell'interesse sul debito pubblico, che invece dovrebbero essere dettagliati e dedicati a questi progetti di riforma". Questa parte nel testo della pre-intesa sarebbe stata delegata a una commissione paritetica Stato-Regione con il compito di fissare le modalità di attribuzione delle risorse finanziarie, umane e strumentali.
Allo stesso modo dei fabbisogni standard, destinati a diventare nei 5 anni successivi all'intesa il termine di riferimento per il superamento della spesa storica, in relazione alla popolazione residente e all'ammontare del gettito dei tributi maturati all'interno del territorio regionale.
Al confronto di oggi con il Veneto ne seguirà un altro con la Lombardia, giovedì prossimo; la settimana prossima toccherà poi a Stefano Bonaccini e Giovanni Toti, governatori di Emilia Romagna e Liguria.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.