Con una madrina come Valeria Bruni Tedeschi, attrice simbolo del legame Italia-Francia, e l'apertura dedicata al premiatissimo L'affido, con il regista Xavier Legrand e la protagonista Lea Drucker, il cinema d'oltralpe torna in tour in Italia per oltre un mese con l'VIII edizione di Rendez Vous, Festival del Nuovo Cinema Francese - realizzato dall'Institut francais Italia, co-organizzato con UniFrance e con l'Institut Francais Centre Saint Louis - al via dal 4 al 10 aprile a Roma per poi toccare, con eventi e artisti, Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo, Torino. Un programma da più di 30 titoli, 4 focus, una sezione documentari, incontri, masterclass e anteprime, che quest'anno corre sul fil rouge ''del cinema d'autore - racconta la direttrice artistica Vanessa Tonnini - perché ancora esiste, molto vitale, al di là delle crisi, con artisti consapevoli della propria creatività''. Ecco allora che, oltre a Masterclass e focus sui suoi film, Valeria Bruni Tedeschi presenterà con il co-regista Yann Coridian anche il toccante documentario Une jeune fille, girato nel reparto geriatrico di un ospedale. Poi si gioca tra grandi maestri e nuove leve. Arriverà così Arneaud Desplechin con il suo ultimo film, I fantasmi di Ismael (in sala dal 19), insieme ad Alba Rohrwacher e Louis Garrel. E poi Robert Guediguian con la moglie e musa Ariane Ascaride, per il suo 20/o film La casa sul mare; o il provocatorio Bruno Dumont, creatore di un ''nuovo cinema mistico'', con Jeanette, l'enfance de Jeanne d'Arc. Ma anche, tutti ancora da scoprire per il grande pubblico italiano, Leonor Serraille, Camera d'or di Cannes 2017, con Jeunne Femme, o l'ex comico tv, popolarissimo in Francia, Albert Dupontel ora regista per Aurevoir la-haut dal best seller di Pierre Lemaitre. Senza però che i ''grandi'' perdano mai la forza di interrogarsi sui grandi temi: Claire Denis racconta sentimenti ed emozioni di una donna (che è tutte le donne: Juliette Binoche) ne L'amore secondo Isabelle; Francois Ozon esplora nevrosi e fragilità tutte moderne con il suo Doppio amore, così come Laurent Cantet si interroga sul presente tra dubbi e incertezze dei giovani de L'Atelier. Ancora un'anteprima, poi, con Sparring dell'attore e regista Samuel Jouy che affida la sua storia di ''eroi del quotidiano'' a Mathieu Kassovitz. ''Tutti film molto politici, radicati, ma in modo diverso dal passato'', prosegue la Tonnini. Come per il tema dei temi: i migranti .''Ne parla - dice - Les grands Esprits di Olivier Ayache-Vidal'', cui andrà il Premio Rendez-Vous France24, ''ma usando la commedia, con un professore di liceo in una banlieu parigina. O anche Makala di Emmanuel Gras'', quasi un pedinamento macchina a mano di ''un giovane carbonaio in Congo. Non si parla di terrorismo, invece, forse per ottimismo, di certo in un tentativo di avvicinare la realtà e trovare delle risposte''. Ma il Festival è anche un nuovo tassello in quel felice scambio Italia-Francia che ''in passato - ricorda il presidente di UniFrance Serge Toubiana - ha prodotto una delle stagioni migliori del cinema mondiale''. Nuova occasione, potrà essere la ''giornata professionale dedicata alle coproduzioni, il 5 aprile'', sottolinea l'Ambasciatore Christian Masset. Evento speciale, già questa sera all'Institut Francais, la proiezione de Il delitto del Signor Lange di Jean Renoir restaurato.
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